Certificati di investimento - Cap. 4 (1 Viewer)

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percefal

Utente Old Style
mi meraviglio che qualcuno che opera in borsa da anni finga di non conoscere certi motti di borsa grossolani finchè si vuole ma che spesso ci azzeccano... vendi sulla notizia è uno dei più noti e il motivo è abbastanza chiaro soprattutto se il titolo è ai massimi da 2 anni
C’e’ anche il sempreverde “sell in May and go away”.
Non ricordo però come sono andati i mercati nei sei mesi successivi :noo:
 

giancarlo22

Forumer storico
C è che in questi gg seguire i mercati mi fa venire il mal di testa..mi pare chiaro che, visti certi movimenti, attualmente questi prodotti non sono assolutamente calzanti per investire in "tranquillità"..


In effetti i certificati sono un prodotto ottimale solo in caso di minima volatilità dei mercati.
Nell'attuale contesto vanno gestiti con spirito di trading e comunque possono dar luogo a perdita di capitale.
 

giancarlo22

Forumer storico
non mi risulta che Amazon sia ai massimi da 2 anni comunque io ho parlato di motto di borsa grossolano non certo scientifico ma che nasce dall' osservazione di certi comportamenti dei titoli di borsa ambito nel quale di scientifico non c'è proprio nulla

Io comunque mantengo il titolo Amazon tra i miei preferiti in quanto, a differenza di Facebook o Netflix, poggia su un business solido e duraturo.
I social o le TV sono soggetti a mode e gusti del pubblico che possono cambiare ed essere soppiantati da nuovi servizi e nuove sigle.
Difficilmente Amazon può essere scalzata dalla posizione di preminenza che ha acquisito in diversi anni di servizio.
 

NoWay

It's time to play the game
"Oggi stabiliamo degli obiettivi che siamo certi di poter raggiungere e valuteremo anno per anno la possibilita' di superare questi target, ma il piano e' decisamente conservativo". Lo ha affermato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, intervenendo in conference call con gli analisti.


Tanto per dire la serietà...
 

CarloConti

Forumer storico
cerco di fare un ragionamento sul recovery con un certificato con coupon decrescente. Parlo di questo XS2361297562 con Nio, Plug Power e Enphase, una bella bomba.
Paga cedole mensili dell'1,33% fino a luglio 2025 (quindi potenziali 42 cedole dell'1,33% = 55,86%), con trigger cedola decrescente fino al 20%.
In buona sostanza se prendiamo nio attuale wo che quota circa 23 e ammettiamo che non recuperi mai la barriera capitale, a questi valori di Nio, alla scadenza per ogni certificato incasserei 45,73 di capitale e 55,86 dei cedole pari a 101,59 per certificato (ho calcolato nominale 100, in realtà è 1.000), il ctf si compra a circa 63 (630) significa a scadenza a valori attuali di Nio un+61,3% totale e su base annua un +17,5%.
Ma vi è di più, se NIO dovesse scendere ancora, fino a 11 dollari, quindi un -52% ancora da oggi (il 20% dello strike è 10,06) il ctf mi pagherebbe 21,87 di capitale più 55,86 di cedole, cioè 77,73 euro pari al +23,4% totale e 6,7% su base annua.
Chiaramente tutto questo nell'ipotesi che il ctf non recuperi le barriere capitale (non lontanissime), altrimenti il guadagno sarebbe decisamente maggiore e consentirebbe il famoso recovery. Insomma un ctf comprato a 630 che ti fa guadagnare a scadenza fino a oltre il -52% dell'attuale wo!
Cosa sto sbagliando?
 

skolem

Listino e panino
Per gli analisti di Berenberg "le mosse della Fed e il possibile aumento del Treasury a 10 anni al 2,5% entro la fine del 2022 sono una reazione tardiva all'inflazione elevata". "Nel nostro precedente Global Outlook 2022 - scrivono in una nota di ricerca - abbiamo affermato che i mercati, a causa delle mosse della banche centrali, potrebbero trovarsi di tanto in tanto in una correzione temporanea, significativa ma non insolita, ma nel complesso il trend resta al rialzo come spesso accade nelle prime fasi di un nuovo ciclo di rialzo dei tassi”.

Unidici aumenti fino al 2024

Se l'inflazione non dovesse rallentare nel corso dell'anno, le banche centrali saranno costrette "a frenare con forza", mentre le diverse economie potrebbe affrontare "un rallentamento dopo il boom post-Covid-19", con il mercato azionario in "bear market", sottolineano dalla banca tedesca, ma iIl rischio di una recessione negli Stati Uniti alla fine del 2022 o nel 2023 sembra ancora remoto".

Secondo Berenberg, saranno 11 gli aumenti degli intervalli sui fondi federali da parte della Fed fino al 2024, a causa "della forte crescita, dell'inflazione elevata e di un mercato del lavoro rigido". "Prevediamo ora sei aumenti dei tassi nel 2022 di 25 pbs ciascuno invece di quattro, seguiti da altri quattro di questi aumenti nel 2023 e una mossa nel 2024", scrivono nella ricerca, mentre stimano un'inflazione Usa nel 2022 dal 4,6% al 5,3%, 2023 dal 3,3% al 3,8% nel 2023 e dal 2,9% al 3,5% nel 2024.
 
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