Certificati di investimento - Cap. 5

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fedro10 ha scritto:
Due parole poi mi tolgo dai piedi, non rientra nel mio stile commentare all infinito, detto questo, volevo sottolineare semplicemente che il grano deve arrivare dove necessità, dove serve per sfamare la gente già affamata di suo anche senza la guerra, tant è che guarda caso il gas continua a essere comprato ed arriva per sfamare la fame di energia di imprese e famiglie, sia ben chiaro la mia compresa, però arriva.
Per quanto riguarda i migranti, che al momento scappano dal paese in guerra nulla da ridire, ma se la fame morde, con molta probabilità questi sono solo una goccia nel mare.
Direi che il successo delle operazione Libia sia ancora sotto gli occhi di tutti.
Sappi che ad ogni modo che rispetto la tua è qualsiasi altra opinione. È che la fame è una brutta bestia.
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Proprio perchè la fame è una brutta bestia sarebbe importante che il grano ucraino, anzichè essere rubato dai russi e consegnato ai loro amici, andasse a chi lo ha comprato dagli ucraini.
Se la Russia prende Odessa e si impossessa delle rotte commerciali ucraine del grano (visto che non si può mandare in treno!) sono cavoli amari perchè come oggi ricattano l'Europa col gas (basta vedere l'atteggiamento della Germania) domani ricattano l'Africa e il Medio Oriente col grano.
Non mi sembra che questo ragionamento vada a scomodare i sacri principi, di cui qualcuno prima si è scandalizzato.
 
La BCE ha avvertito nel comunicato diffuso alle 14.30 che intende procedere il mese prossimo con un incremento del tasso di riferimento di 25 punti base, un altro rialzo, della stessa grandezza, è previsto in settembre. Ma se l'inflazione non desse segnali di raffreddamento, il rialzo potrebbe essere maggiore.

(Fineco è troppo avanti)
 
NoWay ha scritto:
Se chiedi a me, la mia opinione è che la maggior parte di quei risparmi deriva da sacrifici e da lavoro e che uno Stato dovrebbe tutelare i propri cittadini, cosa che in questa particolare fase storica l'Italia (l'Europa in generale) non sta facendo...
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Negli altri paesi europei non si lavora? Non si fanno sacrifici? Si lavora eccome, i patrimoni familiari italiani sono così elevati perché abbiamo alte propensioni al risparmio e soprattutto perché lo stato ha enormemente aiutato nelle generazioni la creazione di queste masse di risparmi con politiche di bilancio, benefici e privilegi.
Ciò non toglie che è giusto che uno stato tuteli i suoi cittadini ma da italiano sinceramente non mi sembra che mediamente abbiamo bisogno di tutti questi aiuti vista la media dei patrimoni familiari che abbiamo, ovviamente la povera gente (poveri veri) e la famiglie in difficoltà (vera difficoltà) vanno aiutati
 
ramondo ha scritto:
Negli altri paesi europei non si lavora? Non si fanno sacrifici? Si lavora eccome, i patrimoni familiari italiani sono così elevati perché abbiamo alte propensioni al risparmio e soprattutto perché lo stato ha enormemente aiutato nelle generazioni la creazione di queste masse di risparmi con politiche di bilancio, benefici e privilegi.
Ciò non toglie che è giusto che uno stato tuteli i suoi cittadini ma da italiano sinceramente non mi sembra che mediamente abbiamo bisogno di tutti questi aiuti vista la media dei patrimoni familiari che abbiamo, ovviamente la povera gente (poveri veri) e la famiglie in difficoltà (vera difficoltà) vanno aiutati
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Io tendo a parlare di ciò che conosco. Di persone che hanno i soldi perchè li hanno raccolti dalle piante io in 49 anni non ne ho ancora conosciute. Ne ho invece incontrate diverse che hanno sempre pensato a "mettere via" perchè non si può mai sapere e che si sono private di tanto per dare un futuro migliore ai figli. A prescindere da quello, gli aiuti a pioggia non hanno ragione d'essere, mai, ma non mi pare che c'entri molto con le scelte politiche che si stanno facendo in questi mesi...
 
Francoforte vede ora l'inflazione al di sopra dell'obiettivo del 2% per tutto l'orizzonte di proiezione, ammettendo che la rapida crescita dei prezzi non è così temporanea come aveva previsto nell'ultimo anno.
L'inflazione è vista in media al 6,8% quest'anno, ben al di sopra del 5,1% previsto a marzo, al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024.
 
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