Beh, questo l'avevo capito anch'io, anche se mi capita sempre più di rado. Mi chiedevo se siamo proprio sicuri che sia un beneIl senso del discorso e': "Mentre la Germania in questi mesi si e' attivata per ridurre il consumo del gas e riempire i depositi, in Italia -parole e campagna elettorale a parte- non s'e' fatto un cazzo. E poi si da la colpa agli altri."
Si puo' sempre vivere alla giornata e fregarsene del futuro.Beh, questo l'avevo capito anch'io, anche se mi capita sempre più di rado. Mi chiedevo se siamo proprio sicuri che sia un bene
Beh, questo l'avevo capito anch'io, anche se mi capita sempre più di rado. Mi chiedevo se siamo proprio sicuri che sia un bene
Il senso del discorso è che la Germania sta tagliando il non essenziale ma da subito, e SENZA TOCCARE (per ora) fabbriche o produzione (a meno di chiusure volontarie dei proprietari).Beh, questo l'avevo capito anch'io, anche se mi capita sempre più di rado. Mi chiedevo se siamo proprio sicuri che sia un bene
Il gas russo è condannato, l'Europa non lo acquisterà più. Tranne che la Russia non faccia retromarcia su tantissime cose, il che è semplicemente impossibile fintanto che c'è putino. Ora l'Europa non comprando più gas russo e contemporaneamente invece avendone bisogno è decisa ad affrontare le difficoltà che tale decisione sta comportando e comporterà. Assodato questo dato di fatto, che può essere condiviso o meno, ma cambia poco conoscere le opinioni personali, l'altra questione è come l'Europa intende superare queste difficoltà. Aggiungiamoci l'enorme speculazione che si sta facendo sui prezzi del gas, e non dai russi o dagli europei, ma dal mercato, con mostruosi guadagni per chi vi ci opera in maniera fredda e distaccata. Il prezzo del gas è comunque destinato a crollare nel momento che i paesi europei saranno riusciti a riorganizzarsi sugli approvvigionamenti. In particolare con i rigassigìfigatori così come ci sono in Spagna e Francia. Il problema è ora. Per me i governi o, meglio, l'Europa dovrebbe senza esitazione varare un piano di recovery, con emissione di debito comune, per pagare la differenza tra il tetto al prezzo del gas da fissare al consumatore finale (aziende e privati) e prezzo spot pagato in maniera centralizzata direttamente dall'Europa. Tale recovery dovrebbe essere calibrato per pagare questo differenziale per il periodo in cui si preveda che le singole nazioni riescano a normalizzare gli approvvigionamenti.Non arrivo a capire il senso del discorso. O meglio capisco bene che riducendo i consumi prima o poi si arriva ad eliminare l'import del gas russo. E allora sarà tutto a posto? Bisognerebbe avere un quadro un tantino più ampio, con tanti bei grafici come questi che mostrino se e come si ridurrà parallelamente la produzione industriale che immagino rappresenti una bella fetta (quanta non so) del consumo di gas. Insomma non vorrei che alla fine si butti il bambino insieme all'acqua sporca.
Il problema è ora. Per me i governi o, meglio, l'Europa dovrebbe senza esitazione varare un piano di recovery, con emissione di debito comune, per pagare la differenza tra il tetto al prezzo del gas da fissare al consumatore finale (aziende e privati) e prezzo spot pagato in maniera centralizzata direttamente dall'Europa. Tale recovery dovrebbe essere calibrato per pagare questo differenziale per il periodo in cui si preveda che le singole nazioni riescano a normalizzare gli approvvigionamenti.
Buongiorno,
Ho trovato alcuni certificati a forte sconto su lineare (magari li posto un po' per volta).
Oggi ha attirato la mia attenzione DE000HB2M8V0 di Unicredit, che ha rimborso teorico a 1000 e quota 510.
Senza considerare alcuna cedola (e non siamo lontani dal trigger cedola) parliamo di un 31% l'anno con sottostanti fermi (Farfetch Worst Of). Si va in pari fino ad un -52% di Farfetch.
Mi direte che Farfetch è molto volatile e che è un sottostante che ha perso tantissimo, sul quale in molti si saranno scottati.
Ma se confronto questo certificato con altri similari trovo degli squilibri notevoli tra Unicredit e gli altri emittenti:
- DE000VX16FP6 di Vontobel rende il 10% l'anno con sottostanti fermi...ha sempre airbag con Farfetch e scadenza simile;
- CH0584947904 di Leonteq rende il 12%, airbag e scadenza simile;
- DE000UH2DYS8 di UBS non ha airbag e sta a premio del 30%;
- JE00BLS37P19 di Goldman sachs non ha airbag e sta a premio del 60% circa.
Come si può vedere alcuni su lunghe scadenze stanno anche a premio (nonostante siano comunque lontanissimi dai livelli barriera, invece nel DE000HB2M8V0 di Unicredit il WO è sopra barriera); quelli a sconto invece hanno rendimenti nell'ordine del 10% l'anno, non del 30%.
Questo scollamento (parliamo di un delta del 20% l'anno almeno) di Unicredit rispetto ad altri emittenti non lo trovo spiegabile parlando solo di volatilità, visto che parliamo dello stesso sottostante e medesime scadenze.