Certificati di investimento - Cap. 5

Stato
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La saggezza di un Uomo :

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Ma, visto che non c'è nessuno shock, come mai, per restare alla "tua" Germania, Uniper è stata nazionalizzata, Varta ha lanciato un profit warning motivandolo con gli insostenibili costi energetici e VW ha addirittura predisposto un piano per spostare la produzione verso Paesi con un migliore accesso all'energia?
A che serve continuare a negare l'evidenza? C'è un enorme problema che finora è stato gestito malissimo e che sta causando pesanti conseguenze all'economia e ai cittadini europei...
ma ora in Italia avremo un nuovo governo eletto da noi, finalmente risolveremo tutto.
 
Ma pensa...


“Dobbiamo vedere con il governo appena insediato come risolvere il problema perché i problemi oggettivamente ci sono sia in termini di quantità che di prezzo”. Così il presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, interpellato su eventuali problemi di forniture di gas per l’ex Ilva a margine del convegno dei Cavalieri del lavoro.
Il problema esiste per ogni paese che non è energeticamente autonomo. La cosa positiva di tutta questa faccenda è che obbligatoriamente ce ne stiamo rendendo conto che essere di fatto costantemente sotto ricatto di altri stati non è un bel vivere (da pecore si). Come già ripetuto tantissime volte, ogni rivoluzione o cambiamento, si spera in meglio, ha dei costi, anche pesanti, l’importante è che dopo inizi una nuova stagione con prospettive decisamente migliori.
Il problema di questa fase esiste ed è importante e NESSUNO LO NASCONDE. La visione è diversa. Vale la pena sostenere questi costi per un futuro migliore e piu libero o no? Questa è la questione, non che esistono o non esistono i problemi, la cui risposta è ovvia.
Chiaramente, aggiungo, che gli Stati hanno l’obbligo di fare di tutto e di più per non far pagare lo scotto di queste scelte (per me giuste) alle aziende e ai cittadini. Devono utilizzare il loro ruolo dato dai posti importanti che ricoprono per trovare soluzioni e strategie per far passare questa fase minimizzando i costi, che inevitabilmente ci saranno.
 
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Il problema esiste per ogni paese che non è energeticamente autonomo. La cosa positiva di tutta questa faccenda è che obbligatoriamente ce ne stiamo rendendo conto che essere di fatto costantemente sotto ricatto di altri stati non è un bel vivere (da pecore si). Come già ripetuto tantissime volte, ogni rivoluzione o cambiamento, si spera in meglio, ha dei costi, anche pesanti, l’importante è che dopo inizi una nuova stagione con prospettive decisamente migliori.
Il problema di questa fase esiste ed è importante e NESSUNO LO NASCONDE. La visione è diversa. Vale la pena sostenere questi costi per un futuro migliore e piu libero o no? Questa è la questione, non che esistono o non esistono i problemi, la cui risposta è ovvia.
Oggi paghiamo il prezzo del ricatto per tutti gli anni scorsi in cui abbiamo dormito anziché studiare una strategia energetica seria.
Però ripeto, il problema non è solo sulle fonti di approvvigionamento e sui fornitori, ma anche su come è gestito il mercato dell'energia. La speculazione in questo ambito dovrebbe essere ASSOLUTAMENTE vietata!
Possibile che il gas sia passato da 340 euro a 177 solo per aver paventato il price cap? Forse anche perché ci si è accorti che il ricatto di Putin non fa paura, ma COMUNQUE è inaccettabile che non ci siano meccanismi per calmierare questi prezzi!!!
E su questo punto l'Europa sta continuando a dormire...
 
Ma, visto che non c'è nessuno shock, come mai, per restare alla "tua" Germania, Uniper è stata nazionalizzata, Varta ha lanciato un profit warning motivandolo con gli insostenibili costi energetici e VW ha addirittura predisposto un piano per spostare la produzione verso Paesi con un migliore accesso all'energia?
A che serve continuare a negare l'evidenza? C'è un enorme problema che finora è stato gestito malissimo e che sta causando pesanti conseguenze all'economia e ai cittadini europei...
Uno shock, mi ripeto, e' un rialzo momentaneo del prezzo di un bene.
Sono diversi mesi che vado dicendo che, per il mio modesto ed inutile parere, stiamo vivendo uno shock energetico, simile a quello vissuto negli anni '70.
E' un tantino diverso rispetto alle parole che mi stai mettendo in bocca.

Per quanto riguarda i fallimenti ed i profit warning, anche qui sai molto bene che il mio personale punto di vista e' che verra' fatta piazza pulita dei pesi morti. Economicamente e nel lungo periodo questo e' solo un bene.
Non mi pare ci si stia strappando i capelli per la fu Blackberry o Nokia, tanto per fare due esempi.

Il mondo va avanti, sempre e comunque, a prescindere da quello che credono e vogliono far credere i catastrofisti.
 
ma secondo te, se domani finisse la guerra e i prezzi- dopo una prima discesa ovvia- riprendessero a salire capirebbero che la colpa non era la guerra?
Se la produzione è 100 e c'è chi compra any price il 70% della produzione il prezzo per il restante 30 lo farà sempre il venditore.
Bisogna fare si che non si possa comprare any price (tanto c'è lo stato dietro) per mettere fuori mercato i concorrenti.
Come? Introducendo tasse alle esportazioni di quel paese.
Ovviamente no.
 
Il problema esiste per ogni paese che non è energeticamente autonomo. La cosa positiva di tutta questa faccenda è che obbligatoriamente ce ne stiamo rendendo conto che essere di fatto costantemente sotto ricatto di altri stati non è un bel vivere (da pecore si). Come già ripetuto tantissime volte, ogni rivoluzione o cambiamento, si spera in meglio, ha dei costi, anche pesanti, l’importante è che dopo inizi una nuova stagione con prospettive decisamente migliori.
Il problema di questa fase esiste ed è importante e NESSUNO LO NASCONDE. La visione è diversa. Vale la pena sostenere questi costi per un futuro migliore e piu libero o no? Questa è la questione, non che esistono o non esistono i problemi, la cui risposta è ovvia.

"Nessuno lo nasconde". Certi lo negano proprio, altri lo minimizzano, altri neanche capiscono quali e quanti problemi hanno imprese e gente non benestante.
Quanto all'indipendenza, l'Europa sta solo cambiando "spacciatori" di energia (basta russi, sotto con americani e africani).
Liberi o vincolati eravamo prima e liberi o vincolati saremo dopo, solo che perderemo competitività perché, puntando molto sul Gnl, dovremo rigassificarlo. Se questo significa avere un futuro migliore...
 
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Uno shock, mi ripeto, e' un rialzo momentaneo del prezzo di un bene.
Sono diversi mesi che vado dicendo che, per il mio modesto ed inutile parere, stiamo vivendo uno shock energetico, simile a quello vissuto negli anni '70.
E' un tantino diverso rispetto alle parole che mi stai mettendo in bocca.

Per quanto riguarda i fallimenti ed i profit warning, anche qui sai molto bene che il mio personale punto di vista e' che verra' fatta piazza pulita dei pesi morti. Economicamente e nel lungo periodo questo e' solo un bene.
Non mi pare ci si stia strappando i capelli per la fu Blackberry o Nokia, tanto per fare due esempi.

Il mondo va avanti, sempre e comunque, a prescindere da quello che credono e vogliono far credere i catastrofisti.

Continui, non solo tu, a negare che la guerra e le sanzioni abbiano aggravato pesantemente una situazione già complicata. Per me fate come gli struzzi che nascondono la testa sorto la sabbia, ma per carità...
Sui pesi morti. Se uno lo è di suo, la penso come te. Se uno va in crisi perché si trova ad affrontare una situazione che non dipende per niente da lui, col cavolo (scusa l'espressione) che è un bene che sparisca o anche solo che vada in difficoltà.
Il mondo va avanti, ma non è giusto né giustificabile che a sopportare il peso di scelte sbagliate (prima e dopo lo scoppio della guerra) siano imprese e gente comune...
 
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