Non bisogna guardare lontano in questi giorni per le prove di una recessione incombente. Il mercato immobiliare sta crollando mentre
la curva dei rendimenti del mercato obbligazionario statunitense è la più invertita degli ultimi 40 anni.
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Gli investitori obbligazionari sono sempre più certi che qualsiasi dolore a breve termine derivante dal continuo inasprimento delle banche centrali porterà solo a maggiori guadagni futuri perché l’economia prima o poi cederà.
Gli stessi economisti della Fed stimano che le probabilità di una recessione negli Stati Uniti il prossimo anno siano del 50%, come sottolineato nei verbali della riunione del Federal Open Market Committee dell'1-2 novembre. Non c'è da stupirsi quindi che ci sia un gruppo crescente di investitori che scommette su sostanziali cali dei rendimenti nei prossimi due anni. |
In Europa, la curva dei rendimenti della Germania ha raggiunto l’inversione più profonda in 30 anni, unendosi al crescente coro di avvertimenti del mercato obbligazionario sulla crescita economica. La Bundesbank ha avvertito che la stabilità finanziaria in Germania, la più grande economia europea, quest'anno ha preso una brutta piega.
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Dal punto di vista macro, i leading indicator continuano a puntare al ribasso. |
Il Leading Economic Index del Conference Board ha un ottimo track record nell’'anticipare le recessioni. Negli ultimi 50 anni, ogni volta che la variazione YoY di questo indice è stata negativa per 2 mesi consecutivi, una recessione ha sempre seguito. L'anticipo medio del segnale è stato di 7 mesi.
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Se alla fine questa recessione arriverà, sarà la più anticipata di tutte: gli economisti non sono mai stati così sicuri come oggi sull'arrivo di una recessione nei prossimi 12 mesi.