Certificati di investimento - Cap. 5 (3 lettori)

Stato
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Guni

Keep calm and trade on
societe generale continua il recupero delle quotazioni. Poco fa era 27,49, quindi sopra strike del IT0006749219.
Il MM si è anzato in ask di 1-1,5% rispetto a ieri, ma a mio parere è sempre troppo basso a 911.
Il certificato non ha alcun effetto dividend, ha i tre sottostanti sopra strike (anche se SG ci balla attorno) e potrebbe andare in autocall il 28/02 a 1010. Non capisco quale sia il criterio per tenerlo basso.

Credo sia perchè se non andasse in autocall a fine mese, si rischierebbe l'incastro (perpetuo? visto che non ha l'autocall decrescente) all'1% a trimestre; dovesse arrivare a scadenza, renderebbe il 5.2% annuo netto...
 

fedro10

è la somma che fa il totale...
DE000UE76C64 gentilemnte qualcuno mi puo dire se ha ricevutola cedola di gennaio, in pft ancora latita e oogi rileva.
 

skolem

Listino e panino
1 febbraio (Reuters) - Gli emittenti europei hanno venduto la cifra record di 280 miliardi di euro di debito a gennaio, con un balzo superiore rispetto a quello degli Stati Uniti, per approfittare del crollo dei costi di finanziamento e di condizioni economiche migliori del previsto.

Si tratta di un segnale incoraggiante per i governi e le imprese che devono far fronte all'aumento dei tassi d'interesse e per i Paesi che devono contrarre maggiori prestiti per sostenere i sussidi energetici, con lo spettro che le banche centrali alleggeriscano i loro cospicui portafogli di bond. Ma i banchieri che vendono il debito rimangono cauti.

I dati di gennaio fanno seguito a un anno che ha visto il più grande balzo dei costi di finanziamento dei governi da decenni a questa parte - dagli Stati Uniti all'Asia e all'Europa - a causa dell'impennata dell'inflazione.

"Tutto ciò che abbiamo visto finora indica che il 2023 non sarà così difficile come si temeva", ha detto Philip Brown, managing director per i sovereign capital markets di Citi.

Gli emittenti hanno raccolto la cifra record di 278 miliardi di euro dalle vendite di debito sindacato in euro e in sterline a gennaio, con un aumento del 10% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, secondo i dati forniti da Refinitiv.

Per contro, le vendite di obbligazioni negli Stati Uniti - il maggiore mercato del debito al mondo - sono rimaste pressoché invariate a 408 miliardi di dollari a gennaio rispetto a un anno fa.

L'Europa si è distinta per il fatto che gli emittenti hanno sfruttato al meglio il miglioramento del sentiment. Il calo dei prezzi dell'energia ha spinto al ribasso l'inflazione nell'area euro e l'attività economica sta reggendo, facendo sperare che la recessione possa essere evitata.

"Rispetto all'anno scorso, gli investitori globali ed europei sono più propensi a investire nelle imprese europee", ha detto Jonathan Owen, gestore di portafoglio di TwentyFour Asset Management. Owen ha osservato che l'anno scorso le vendite di titoli di debito statunitensi sono andate meglio che in Europa.
 

panmal69

Forumer attivo
Buongiorno,
sul XS2122595353
ci sono solo 5 pz in ask vicinissimo al bid del MM
Rileva per autocall il 24 02 con rimborso il 28 02 con un buffer del 18% circa
 

skolem

Listino e panino
MILANO, 1 febbraio (Reuters) - Si riporta seppure di poco oltre la soglia critica dei 50 punti l'indice sul settore manifatturiero italiano, a segnale di un comparto che torna a crescere dopo sei mesi consecutivi di contrazione.

L'indagine congiunturale a cura di S&P Global si porta il mese scorso a 50,4, quasi due punti sopra il 48,5 di dicembre rispetto alla mediana delle attese Reuters pari a 49,6.

Il miglioramento è legato al rientro dei prezzi input - vale a dire dei costi - e a una maggiore fiducia dei direttori acquisto di categoria sulle prospettive future.

"Il settore manifatturiero italiano è tornato in gennaio in territorio di espansione, seppure a ritmo moderato e a segnale di un comparto in stagnazione... difficile non leggere in positivo un dato del genere" commenta Paul Smith, economista per S&P Global Market Intelligence.

Falchi, colombe... e gufi :rotfl:
 

NoWay

It's time to play the game
(Reuters) - Si riporta seppure di poco oltre la soglia critica dei 50 punti l'indice sul settore manifatturiero italiano, a segnale di un comparto che torna a crescere dopo sei mesi consecutivi di contrazione.
L'indagine congiunturale a cura di S&P Global si porta il mese scorso a 50,4, quasi due punti sopra il 48,5 di dicembre rispetto alla mediana delle attese Reuters pari a 49,6.
Il miglioramento è legato al rientro dei prezzi input - vale a dire dei costi - e a una maggiore fiducia dei direttori acquisto di categoria sulle prospettive future.
"Il settore manifatturiero italiano è tornato in gennaio in territorio di espansione, seppure a ritmo moderato e a segnale di un comparto in stagnazione... difficile non leggere in positivo un dato del genere" commenta Paul Smith, economista per S&P Global Market Intelligence.
 
Stato
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