Certificati di investimento - Cap. 5 (11 lettori)

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gianni76

Forumer storico
CREDIT SUISSE: Giorgetti, banche italiane sono solide
CASO CREDIT SUISSE: Giorgetti, mercati si sono calmati
CREDIT SUISSE: Giorgetti, situazione in Ue sotto controllo

Forse la settimana scorsa e anche stamattina Giorgetti era in vacanza...
 

NoWay

It's time to play the game
io non ho mai parlato di certezze perchè in oltre 25 anni di attività nè ho viste di tutti i colori. ma analizzo molto il rischio/rendimento del certificato e specialmente della volatilità sottostante che a volte è un vantaggio per chi compra.
ricordi il certificato su tesla barriera 18$ che si comprava a 91 ...solo per esempio...poi so benissimo che rischio il capitale


Se questo non è esprimere certezze, forse abbiamo due concetti diversi di cosa significhi...
 

maxlt

Nuovo forumer

Se questo non è esprimere certezze, forse abbiamo due concetti diversi di cosa significhi...
Di certezza nella vita ne conosco solo una..
nella finanza c'è un rendimento atteso e un suo rischio... ed ognuno spero abbia un suo metodo per valutarlo. il mio si basa su esperienze passate e analisi grafica
 

NoWay

It's time to play the game
(MF-DJ)--La decisione della Svizzera di salvare almeno in parte le azioni e di cancellare nel contempo 16 miliardi di franchi di bond At1 emessi da Credit Suisse sta portando un certo scompiglio sul mercato del debito subordinato. Il titolo Ubs perpetuo 7% emesso in dollari perde in avvio il 12% a quota 85,16, l'Etf di Invesco At1 ha aperto con un ribasso del 15%, a meta' mattinata cede l'11,6%, la nota da 500 milioni di euro di Unicaja Banco cede 12,7 centesimi a quota 58,4, l'emissione da 1,5 miliardi di sterline di Barclays il 10,3% a 83,7, il bond da 500 milioni di Raiffeisen Bank lascia sul terreno 9,8 centesimi a 53,8, mentre i bond At 1 di Hsbc sono in calo in media di 10 punti, riporta il terminale Bloomberg. Che cosa sono i bond At1 Che cosa sono le emissioni At1? Sono obbligazioni subordinate emesse dagli istituti di credito europei. Di solito si tratta di titoli di tipo perpetuo, senza rimborso pianificato, se non dopo un certo numero di anni prestabiliti (call), a discrezione dell'emittente. In caso di perdita, non pagano alcuna cedola. Dunque, con queste specificita', si tratta di uno strumento di difesa del capitale da parte della banca. Questi bond sono nati nell'ambito degli Accordi di Basilea III del 2009 quando le autorita' di regolamentazione hanno chiesto alle banche di aumentare il rapporto tra il capitale Tier 1 e gli asset ponderati per il rischio con una nuova classe di titoli denominata Capitale aggiuntivo di Classe 1 (obbligazioni AT1). Le obbligazioni AT1 sono strumenti di debito caratterizzati da un trigger che ne determina la perdita automatica di valore nel caso in cui uno dei fattori chiave della solidita' finanziaria dell'emittente scenda al di sotto di un livello prestabilito. Per Credit Suisse un Cet 1 sotto il 7%, ma il livello di solidita' della banca era ben superiore prima dell'intervento del governo. Lunedi' e' intervenuta l'Eba, l'autoria' bancaria europea, spiegando proprio questo, che "il quadro di risoluzione attuato nell'Unione Europea. ha stabilito, tra l'altro, l'ordine secondo il quale azionisti e creditori di una banca in difficolta' dovrebbero sostenere le perdite. In particolare, gli strumenti di capitale ordinario sono i primi ad assorbire le perdite e solo dopo il loro pieno utilizzo sarebbe necessario procedere alla svalutazione dell'Additional Tier One" (common equity instruments are the first ones to absorb losses, and only after their full use would Additional Tier One be required to be written down). Quindi prima scattano le azioni, poi i bond At1. Secondo Giacomo Alessi, analista obbligazionario, "il salvataggio di Credit Suisse orchestrato dalla Snb ha fatto emergere enormi dubbi negli investitori dei titoli Additional Tier 1. Si e' optato per bruciare i 16 miliardi di titoli ibridi di Credit Suisse senza la conversione in equity e senza che le azioni della banca siano state azzerate. Questa manovra apre un enorme vaso di pandora sulla chiara gerarchia in caso di bail in seno alla Brrd (Bank resolution regulatory directive). La gerarchia prevede, infatti, una scala di rischio, ai vertici della quale vi e' il Common Equity (le azioni), poi il Preferred Equity e gli Additional tier 1 (At1), quindi le emissioni Tier 2, il debito subordinato (Subordinated debt), il Senior Unsecured debt, i depositi e il debito Senior secured. Fabio Caldato, partner di Olympia Wealth Management, spiega a milanofinanza.it che "la saga Credit Suisse ci ha accompagnato durante il weekend. Se un deal con Ubs era parso percorribile fin da subito come soluzione meno peggio, la sorpresa di vedere i detentori dei bond dei cosiddetti At1 completamente azzerati avra' conseguenze nefaste nel prossimo futuro del settore bancario. Questi strumenti erano una costosa, ma comoda, stampella in caso di necessita' di capitale". Nel frattempo, Deutsche Bank ha reso noto di avere un'esposizione a questi bond "vicina a zero". L'evidenza che non sono necessariamente piu' sicuri delle azioni dal momento che gli azionisti di Credit Suisse hanno ottenuto qualcosa, comporta due scenari, per il gestore: "in caso di emissione, l'investitore pretendera' un rendimento extra che potrebbe essere di tale entita' da convincere l'emittente bancario a preferire un aumento di capitale con conseguente emissione di azioni". Caldato fa eco al coro di bondholder di Credit Suisse fortemente critici nei confronti della scelta adottata dal governo svizzero di azzerare totalmente il loro valore, secondo cui ora l'emissione di questi strumenti potrebbe entrare in una fase critica per il sistema andando a colpire banche dai bilanci solidi. Questi bond, sottolinea il gestore che lavora da Londra, "sono solitamente detenuti da fondi specializzati e non vediamo quindi criticita' estese. Tuttavia, le banche dovranno tornare piu' parche nella distribuzione del capitale e non escludiamo una cospicua riduzione dei buyback azionari. Insomma, il salvataggio di CS creera' volatilita' nei mercati", conclude Caldato. Il giorno dopo la decisione del governo svizzero di cancellare i bond At 1 il mercato dibatte sulla possibilita' di far causa. Gli analisti di Rbc ritengono che non sia possibile perche' la decisione di cancellarli e' stata presa dalla Finma, la Consob svizzera, che ha agito in base alla clausola Point of Non Viability. Si tratta di una situazione in cui una banca o un altro istituto regolamentato subisce un grave stress finanziario a causa di liquidita' o capitale insufficienti, provocando il sequestro e la risoluzione da parte dell'autorita' di regolamentazione. Eppure ci sono diversi bondholder sul mercato, secondo quanto risulta a milanofinanza.it, che stanno studiando il modo per intentare causa. Dal canto suo, Jeffrey Gundlach di DoubleLine Capital ha redarguito in un tweet gli obbligazionisti di Credit Suisse dicendo che ora devono incolpare solo se stessi perche' dovevano "imparare a gestire il rischio". Eppure gli analisti di Bestinver lunedi' scrivono di "non aver mai visto azzerare i bond At1 prima di aver cancellato le azioni nonostante in alcuni prospetti informativi sia contemplata questa possibilita'". Gli esperti sottolineano che la decisione della Svizzera appare "un arbitraggio normativo totale" e che di conseguenza il mercato degli "AT1 e' morto. Nessuno ora li emettera' o li sottoscrivera' in questa incertezza normativa. Quindi dimenticate gli strumenti del Total Capital Ratio", conclude Bestinver, in linea con Caldato.
 

NoWay

It's time to play the game
Di certezza nella vita ne conosco solo una..
nella finanza c'è un rendimento atteso e un suo rischio... ed ognuno spero abbia un suo metodo per valutarlo. il mio si basa su esperienze passate e analisi grafica

Ti ripeto che, se quella frase non esprimeva una certezza, abbiamo idee diverse, ma non sugli investimenti, sull'italiano...
 

NoWay

It's time to play the game
L'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è stata accolta con un certo scetticismo dagli analisti del settore. La manovra evita certo il tracollo, ma non è detto che si tratterà di un affare positivo per UBS.
Probabilmente quanto avvenuto non è la scelta che avrebbe fatto in maniera prioritaria UBS, hanno commentato gli esperti della canadese RBC. Sulla carta, i tre miliardi per l'acquisizione sono poco, sottolineano gli analisti di Vontobel. Allo stesso tempo però cambia sostanzialmente la struttura degli affari di UBS.
Secondo la Banca cantonale di Zurigo (ZKB), i potenziali vantaggi sembrano comunque superare gli svantaggi per UBS. Questo però solamente se si riuscirà a ricostruire la fiducia, cosa che secondo gli esperti probabilmente avverrà.
Altri economisti sottolineano le numerose questioni in sospeso. Il vero valore dell'operazione è difficile da giudicare, secondo l'americana Jefferies, anche perché Credit Suisse al momento registra forti perdite. A detta della banca d'investimenti Usa KBW, sul lungo termine l'affare sarà positivo, ma bisognerà aspettare un po' prima che la novità smetta di fare troppo rumore.
Secondo gli esperti di Capital Economics, l'esperienza con questo tipo di "matrimoni forzati" è piuttosto eterogenea. Esistono gli esempi positivi, ma anche quelli decisamente negativi.
 

Conte Vlad

Muttley fa qualcosa!
Ma con Intesa, come funzionano gli ordini parziali?

Ero in acquisto con 75 certificati, qualcuno mi ha venduto 42 pz ed Intesa chiude l'ordine???
 

Fabrib

Forumer storico
(MF-DJ)--La decisione della Svizzera di salvare almeno in parte le azioni e di cancellare nel contempo 16 miliardi di franchi di bond At1 emessi da Credit Suisse sta portando un certo scompiglio sul mercato del debito subordinato. Il titolo Ubs perpetuo 7% emesso in dollari perde in avvio il 12% a quota 85,16, l'Etf di Invesco At1 ha aperto con un ribasso del 15%, a meta' mattinata cede l'11,6%, la nota da 500 milioni di euro di Unicaja Banco cede 12,7 centesimi a quota 58,4, l'emissione da 1,5 miliardi di sterline di Barclays il 10,3% a 83,7, il bond da 500 milioni di Raiffeisen Bank lascia sul terreno 9,8 centesimi a 53,8, mentre i bond At 1 di Hsbc sono in calo in media di 10 punti, riporta il terminale Bloomberg. Che cosa sono i bond At1 Che cosa sono le emissioni At1? Sono obbligazioni subordinate emesse dagli istituti di credito europei. Di solito si tratta di titoli di tipo perpetuo, senza rimborso pianificato, se non dopo un certo numero di anni prestabiliti (call), a discrezione dell'emittente. In caso di perdita, non pagano alcuna cedola. Dunque, con queste specificita', si tratta di uno strumento di difesa del capitale da parte della banca. Questi bond sono nati nell'ambito degli Accordi di Basilea III del 2009 quando le autorita' di regolamentazione hanno chiesto alle banche di aumentare il rapporto tra il capitale Tier 1 e gli asset ponderati per il rischio con una nuova classe di titoli denominata Capitale aggiuntivo di Classe 1 (obbligazioni AT1). Le obbligazioni AT1 sono strumenti di debito caratterizzati da un trigger che ne determina la perdita automatica di valore nel caso in cui uno dei fattori chiave della solidita' finanziaria dell'emittente scenda al di sotto di un livello prestabilito. Per Credit Suisse un Cet 1 sotto il 7%, ma il livello di solidita' della banca era ben superiore prima dell'intervento del governo. Lunedi' e' intervenuta l'Eba, l'autoria' bancaria europea, spiegando proprio questo, che "il quadro di risoluzione attuato nell'Unione Europea. ha stabilito, tra l'altro, l'ordine secondo il quale azionisti e creditori di una banca in difficolta' dovrebbero sostenere le perdite. In particolare, gli strumenti di capitale ordinario sono i primi ad assorbire le perdite e solo dopo il loro pieno utilizzo sarebbe necessario procedere alla svalutazione dell'Additional Tier One" (common equity instruments are the first ones to absorb losses, and only after their full use would Additional Tier One be required to be written down). Quindi prima scattano le azioni, poi i bond At1. Secondo Giacomo Alessi, analista obbligazionario, "il salvataggio di Credit Suisse orchestrato dalla Snb ha fatto emergere enormi dubbi negli investitori dei titoli Additional Tier 1. Si e' optato per bruciare i 16 miliardi di titoli ibridi di Credit Suisse senza la conversione in equity e senza che le azioni della banca siano state azzerate. Questa manovra apre un enorme vaso di pandora sulla chiara gerarchia in caso di bail in seno alla Brrd (Bank resolution regulatory directive). La gerarchia prevede, infatti, una scala di rischio, ai vertici della quale vi e' il Common Equity (le azioni), poi il Preferred Equity e gli Additional tier 1 (At1), quindi le emissioni Tier 2, il debito subordinato (Subordinated debt), il Senior Unsecured debt, i depositi e il debito Senior secured. Fabio Caldato, partner di Olympia Wealth Management, spiega a milanofinanza.it che "la saga Credit Suisse ci ha accompagnato durante il weekend. Se un deal con Ubs era parso percorribile fin da subito come soluzione meno peggio, la sorpresa di vedere i detentori dei bond dei cosiddetti At1 completamente azzerati avra' conseguenze nefaste nel prossimo futuro del settore bancario. Questi strumenti erano una costosa, ma comoda, stampella in caso di necessita' di capitale". Nel frattempo, Deutsche Bank ha reso noto di avere un'esposizione a questi bond "vicina a zero". L'evidenza che non sono necessariamente piu' sicuri delle azioni dal momento che gli azionisti di Credit Suisse hanno ottenuto qualcosa, comporta due scenari, per il gestore: "in caso di emissione, l'investitore pretendera' un rendimento extra che potrebbe essere di tale entita' da convincere l'emittente bancario a preferire un aumento di capitale con conseguente emissione di azioni". Caldato fa eco al coro di bondholder di Credit Suisse fortemente critici nei confronti della scelta adottata dal governo svizzero di azzerare totalmente il loro valore, secondo cui ora l'emissione di questi strumenti potrebbe entrare in una fase critica per il sistema andando a colpire banche dai bilanci solidi. Questi bond, sottolinea il gestore che lavora da Londra, "sono solitamente detenuti da fondi specializzati e non vediamo quindi criticita' estese. Tuttavia, le banche dovranno tornare piu' parche nella distribuzione del capitale e non escludiamo una cospicua riduzione dei buyback azionari. Insomma, il salvataggio di CS creera' volatilita' nei mercati", conclude Caldato. Il giorno dopo la decisione del governo svizzero di cancellare i bond At 1 il mercato dibatte sulla possibilita' di far causa. Gli analisti di Rbc ritengono che non sia possibile perche' la decisione di cancellarli e' stata presa dalla Finma, la Consob svizzera, che ha agito in base alla clausola Point of Non Viability. Si tratta di una situazione in cui una banca o un altro istituto regolamentato subisce un grave stress finanziario a causa di liquidita' o capitale insufficienti, provocando il sequestro e la risoluzione da parte dell'autorita' di regolamentazione. Eppure ci sono diversi bondholder sul mercato, secondo quanto risulta a milanofinanza.it, che stanno studiando il modo per intentare causa. Dal canto suo, Jeffrey Gundlach di DoubleLine Capital ha redarguito in un tweet gli obbligazionisti di Credit Suisse dicendo che ora devono incolpare solo se stessi perche' dovevano "imparare a gestire il rischio". Eppure gli analisti di Bestinver lunedi' scrivono di "non aver mai visto azzerare i bond At1 prima di aver cancellato le azioni nonostante in alcuni prospetti informativi sia contemplata questa possibilita'". Gli esperti sottolineano che la decisione della Svizzera appare "un arbitraggio normativo totale" e che di conseguenza il mercato degli "AT1 e' morto. Nessuno ora li emettera' o li sottoscrivera' in questa incertezza normativa. Quindi dimenticate gli strumenti del Total Capital Ratio", conclude Bestinver, in linea con Caldato.
SRB, EBA and ECB Banking Supervision statement on the announcement on 19 March 2023 by Swiss authorities
20 March 2023
The Single Resolution Board, the European Banking Authority and ECB Banking Supervision welcome the comprehensive set of actions taken yesterday by the Swiss authorities in order to ensure financial stability.
The European banking sector is resilient, with robust levels of capital and liquidity.
The resolution framework implementing in the European Union the reforms recommended by the Financial Stability Board after the Great Financial Crisis has established, among others, the order according to which shareholders and creditors of a troubled bank should bear losses.
In particular, common equity instruments are the first ones to absorb losses, and only after their full use would Additional Tier One be required to be written down. This approach has been consistently applied in past cases and will continue to guide the actions of the SRB and ECB banking supervision in crisis interventions.
Additional Tier 1 is and will remain an important component of the capital structure of European banks.
 
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