ROMA (MF-DJ)--Faro della Corte dei Conti sul debito di Enel. "In
relazione al perdurare della tendenza di crescita dell'indebitamento
finanziario netto - si legge nella Relazione sulla gestione 2021 del
Gruppo -, questa Corte ribadisce la necessita' che i programmi di
investimento della societa' siano improntati a criteri di prudenza tesi a
mantenere l'equilibrio patrimoniale di lungo periodo".
Nel 2021 l'indebitamento finanziario e' aumentato a 51,952 mld di euro,
di 6,537 mld rispetto al 2020 (45,415 mld, +14,4%). Una tendenza alla
crescita, quella sul debito, che ha contraddistinto gli anni della
gestione di Francesco Starace divenuto ad e dg per la prima volta nel
2014.
L'indebitamento, infatti, risultava pari a 37,383 mld quell'anno, e'
salito a 37,545 mld nel 2015, a 37,553 mld nel 2016; ha avuto un leggero
calo nel 2017 (37,410 mld), per poi tornare a salire negli anni
successivi: 41,089 mld nel 2018; 45,175 nel 2019; 45,415 mld nel 2020 e
51,952 nel 2021.
Anche il 2022, da bilancio, ha confermato la tendenza con il debito
cresciuti fino a 60,1 mld. A novembre scorso, Starace ha messo nero su
bianco nella strategy 2023-2025 un programma di dismissioni da 21 mld
orientato proprio al calo del debito.
"Persiste - rileva ancora la Corte - una tendenza in crescita
dell'indebitamento, con il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed
Ebitda ordinario in crescita rispetto all'anno precedente (pari a 2,7),
seppur ancora inferiore alla media di settore". Il rapporto tra
indebitamento finanziario netto ed Ebitda ordinario e' considerato uno dei
principali indicatori di misurazione del livello di sostenibilita'
del debito.