La differenza sta nei numeri, purtroppo. L'Ucraina, che è un paese comunque confinante con la Polonia (come se da noi scappassero per difficoltà i francesi), ha una popolazione di 40 milioni di persone. Male che vada (ma proprio caso peggiore) potranno arrivare in Polonia 20 milioni di profughi ucraini, tutti desiderosi di tornare appena possibile a casa (o ricostruirsela nel proprio paese), la maggiorparte comunque già istruita e capace di lavorare subito, e certamente desiderosa non di stabilirsi per sempre in Polonia.
Se tu accogli 10k africani, si muoveranno per venire in europa altri 100k, e poi altri 100k e così via. Ce ne sono 100 milioni pronti immediatamente a venire se si aprissero le porte e altri 500 milioni potenziali (sono oltre 1.5 miliardi in totale di cui oltre la metà in povertà e senza prospettive economiche), tutti con scolarizzazzione bassissima, senza cultura, senza capacità pratiche, che finirebbero nel 99% dei casi nelle mani della delinquenza organizzata o a chiedere soldi a destra o manca.
E questi africani che vogliono venire sarebbero stanziali per sempre, in quanto NON hanno alcuna intenzione di ritornare a casa, quindi sfrutteranno tutto il welfare a scapito degli abitanti polacchi (o italiani per quel che conta) che l'hanno costruito con decenni e decenni di fatiche e sacrifici.
Non è assolutamente una differenza di razza, come qualche falso pacifista direbbe, ma di numeri di realmente integrabili.
Il problema è che molti non si rendono conto dei grandi numeri che si hanno di fronte e della facilità di mandare in tilt sanità, assistenza, case popolari, tutto il welfare insomma (come già avviene oggi con i numeri piccoli di quelli che sono già arrivati; ormai questi immigrati sono i primi in tutte le graduatorie di assegnazione di qualunque risorsa pubblica; ho dei conoscenti che non riescono ad avere proprio nulla di nulla perchè è impossibile competere con questi con i criteri classici che ancora di adottano).