Qualche brano dell’intervista.
I negoziati, quindi, non serviranno a nulla?
«A capo della delegazione c’è Vladimir Medinsky, che non è un militare e neppure un diplomatico, solo un funzionario troppo in basso nei ranghi della nomenclatura, stalinista e sfegatato adepto dell’idea del Russkij Mir, legata alla Nuova cronologia».
Di cosa si tratta?
«È una corrente di pensiero pressoché sconosciuta agli europei, ma estremamente popolare in Russia, teorizzata dal professor Anatolij Fomenko. All’origine c’è la convinzione che tutta la storia umana sia stata falsificata nel Sedicesimo secolo da un gruppo di cronisti e storici europei capeggiati da Giuseppe Giusto Scaligero».
Falsificata?
«Sì, con l’obiettivo di cancellare il grandioso passato dei russi. Fomenko e i suoi seguaci sostengono che tutti i libri di tutte le biblioteche del mondo sono stati rimpiazzati da volumi falsi, realizzati da conoscitori della calligrafia antica con l’utilizzo di pergamene invecchiate, inchiostri diluiti e sigilli contraffatti. Anche metodi di datazione, come quello al Carbonio 14, sarebbero basati sulla menzogna. La civiltà greca non sarebbe mai esistita, la Palestina biblica era situata in Italia, di Ivan il Terribile ce ne furono quattro... Possiamo andare avanti per giorni».
Putin crede a questa roba?
«Di sicuro gli è utile perché secondo le dottrine che si basano sulla Nuova cronologia è arrivato il momento di ripristinare la giustizia e porre fine all’umiliazione storica del grande popolo russo».
Ma quanto circolano queste invenzioni in Russia?
«Moltissimo a giudicare dai dati di vendita delle pubblicazioni di Fomenko».
(...)
Un lavaggio del cervello.
«Secondo il concetto di Russkij Mir, le terre “ancestrali slave” prima o poi si concentreranno attorno alla poderosa Terza Roma, ossia Mosca. Perché sia possibile ricomporre i pezzi di questa Russia ideale, bisogna che nasca un superuomo. E questi prima di agire dovrà aspettare il momento in cui sarà finita una grande peste, la Morte Nera che falcerà i popoli, come indicato nell’Apocalisse».