Leggo or ora la newsletter di un noto formatore e divulgatore di educational finanziaria, e nello specifico di certificati (sapete benissimo il nome...): descrive come sul certificato IT0005337768 nei giorni scorsi, acquistandolo a man bassa sulla debolezza quantità importanti, attorno a un prezzo medio di carico di 1.015 abbia costruito un gain importante (per lui e i suoi clienti, il 2.5%) definendolo "quasi certo"....
Orbene, mi permetto di dissentire sul "gain quasi certo" dato che per un mese ho seguito pedissequamente la quotazione di questo certificato (oramai giunto a scadenza secca e con rimborso a 1.039,5 dato che Eni sarà mediamente superiore alla barriera di 9,78) ponendomi interrogativi e dubbi su come operare (scambiava allegramente in bid, senza sforzo, grazie ai retailers venditori, clienti di filiale...).
Ricordo benissimo il giorno (8 gg fa e 15 gg fa) in cui Eni toccò 10,50/10,60 di minimo...e quindi posizionandosi solo a +6.9% dalla barriera (scadenza secca, ripeto 9,78), con ancora parecchi gg di borsa aperta a venire...e col petrolio (in quei giorni) in pieno schianto e con, oltretutto, il ricatto sul gas già pienamente operativo...
Non era assolutamente un gol a porta vuota, e nemmeno un gol probabile col portiere...dato che per fare un 2%-3% rischiavi il 40% (o giù di lì) del capitale, in un momento di volatilità e tensione sul petrolio altissima.
Non entro chiaramente nel merito del grado di sopportazione e/o percezione del livello di rischio che ognuno di noi ha...poichè l'uomo, come il mondo, è vario...e spazia in molteplici gradi di percezione.
Ecco, non volevo farlo (lungi da me)...ma, nel mio piccolo, ho fatto educational finanziaria anch'io...aihmè...