Unicredit ha registrato profitti doppi, nel secondo trimestre dell'anno, rispetto alle attese degli analisti: una base che consente alla banca guidata da Andrea Orcel di alzare le stime sui risultati per l'intero 2022, pur segnato dalle note vicende in Russia: verso Mosca, Unicredit ha ridotto l'esposizione di circa 2,7 miliardi.
A seguito dei "robusti risultati finanziari e del contesto di tassi di interesse più favorevole", la nuova guidance finanziaria per il 2022 prevede ricavi al di sopra di 16,7 miliardi e utile netto di circa 4 miliardi, esclusa la Russia, spiega una nota.
Nel primo semestre, intanto, ha mandato in archivio un utile di 2,28 miliardi. Il risultato del secondo trimestre è stato di 2,01 miliardi, molto al di sopra del consenso degli analisti che stimava 996 milioni. "UniCredit ha continuato a ottenere ottimi risultati nel secondo trimestre, conseguendo la migliore performance per il primo semestre degli ultimi 10 anni, spinta da redditività in crescita, solida generazione organica di capitale e riduzione della base costi nonostante l'impatto dell'inflazione", ha detto il ceo Orcel commentando i numeri. "Il nostro CET1 ratio si è ulteriormente rafforzato al 15,73 per cento, a riprova dell'ottima qualità dell' attivo, con un costo del rischio di soli 10 punti base, esclusa la Russia", aggiunge.
L'esposizione di Unicredit verso la Russia è stata complessivamente ridotta di circa 2,7 miliardi, attraverso azioni proattive e disciplinate, mentre i Risk Weighted Asset ("RWA") della Russia sono stati ridotti di circa 2,7 miliardi, si spiega rimarcando che la banca è impegnata a mantenere un progressivo approccio di de-risking.
La banca italiana ha chiesto alla Bce di autorizzare la seconda tranche del programma di Buy-Back 2021, per un importo di 1 miliardo di euro.