Certificati di investimento - Capitolo 10

copio e incollo un mio commento che ho già fatto di là. Sempre che ciò non infastidisca @dodoale (vedi post di ieri).
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In questi giorni si è parlato molto di bolla AI, ma io credo solo per mettere un po' di paura al mondo.
Sono ed ero sicuro che per il momento non ci sarà nessun crollo. Ripeto, la questione "bolla" è stata fatta solo per mettere paura e ha prodotto una parziale correzione dei mercati.
Ora tutti torneranno a comprare e tutto tornerà a salire.
La questione bolla tornerà ad avere cassa di risonanza sui media tra un po' di tempo. E allora tutti cominceranno a pensare "vogliono solo fare paura, come la volta scorsa". E sarà allora che scoppierà veramente.
Mi ricordo di Tiscali a suo tempo che arrivò a prezzare sopra i 1000 eur, capitalizzando più di Fiat. Ricordo che prima di raggiungere il massimo ci furono parecchie discussioni sulla questione bolla della new economy, proprio per fare un po' di paura. Ma guarda caso si andò ancora avanti, fin quando ci fu lo "sboom", proprio quando il timore era svanito pensando che avrebbe continuato a salire,
Quindi, manteniamo sempre la dovuta prudenza e soprattutto non siate avidi nell'investire. Perchè le borse sono state, sono e saranno sempre nelle c.d. "mani forti"
 
Citazione da about markets

Buste Paga





• Il BLS ha cancellato il report di ottobre e pubblicherà quello di novembre solo il 16 dicembre, dopo il FOMC.


Questo vuoto informativo ha fatto crollare le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre: il mercato si aspettava un report di ottobre disastroso e senza quel dato la Fed non ha “munizioni” per giustificare un altro –25 bps. Risultato: l’unico dato disponibile è quello di settembre, in uscita oggi, e sarà usato come proxy per capire lo stato reale del mercato del lavoro.





• Le stime sono un caos: si va da –20k a +105k, segno di estrema incertezza macro.


Il consenso è +51k, ma è un numero “di comodo”. Goldman sta a +80k, JPM a +50k. Una forbice così ampia indica fragilità nel mercato del lavoro e scarsa visibilità da parte degli economisti – situazione rara al di fuori di momenti di stress.





• I proxy danno segnali contraddittori: ADP pessimo, sentiment debole, ma i big data suggeriscono un rimbalzo.


L’ADP ha riportato –32k posti, JOLTS peggiora, il Conference Board mostra condizioni occupazionali ai minimi dal 2021. Eppure, alcuni dataset alternativi segnalano un miglioramento verso 70–80k grazie a pattern stagionali favorevoli. Il mix è confuso: niente trend chiaro.





• Perché un dato debole farebbe più male di uno forte.


Con la Fed “alla cieca” per mancanza di dati ufficiali, un NFP negativo verrebbe letto come prova che il deterioramento era già in corso mentre il FOMC manteneva un tono aggressivo.





In questo contesto, bad news = bad news.





Le good news invece non cambiano la traiettoria dei tagli, già ridimensionata nelle ultime settimane.





• Matrice JPM: rischio di downside maggiore del potenziale upside.


La reazione migliore per l’azionario avviene se il dato esce “sano ma non euforico” (30–70k). Sotto 0k aumenta il rischio recessivo; sopra 100k il mercato teme nuovi rinvii della politica espansiva.








Siamo in una fase in cui il mercato non ha più margini per interpretazioni creative: senza dati ufficiali la Fed vola davvero alla cieca, e ogni indicazione diventa un amplificatore emotivo. È per questo che il NFP di settembre – pur essendo vecchio di due mesi – rischia di pesare più del dovuto. Il punto centrale non è la cifra in sé, ma come verrà letta: qualunque cosa esca, il mercato cercherà una narrativa per giustificare il prossimo movimento.





E quando il mercato ha bisogno di una scusa, la trova sempre.
 

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