Certificati di investimento - Capitolo 6 (35 lettori)

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NoWay

It's time to play the game
(Reuters) - Una proposta di legge di Fratelli d'Italia per aiutare i debitori ceduti ha creato allarme tra gli investitori nel mercato italiano dei crediti deteriorati, settore che vale 307 miliardi di euro a fine 2022.
Parlando a condizione di anonimato per la delicatezza della questione, tre fonti di settore riferiscono delle preoccupazioni create questa settimana dagli articoli di stampa sulla proposta di Fratelli d'Italia giunto il 18 luglio in Commissione Finanze.
La scorsa settimana il governo Meloni aveva già seminato il panico tra gli investitori nei titoli delle banche italiane approvando a sorpresa l'introduzione di una imposta una tantum sul margine d'interesse.
Dopo una giornata di crollo delle quotazioni sul mercato, il governo ha chiarito che la misura sarebbe stata applicata al massimo fino allo 0,1% degli attivi di una banca. Gli investitori pensano però che l'aver introdotto una misura del genere abbia danneggiato la reputazione di Roma con i mercati finanziari.
Ora questa proposta di legge di Fratelli d'Italia riguarda i prestiti con un valore fino a 25 milioni di euro che le banche hanno classificato come deteriorati tra inizio 2015 e fine 2018 e che poi hanno ceduto come parte di un portafoglio, o tramite una vendita di cartolarizzazione, entro la fine del 2022.
L'obiettivo è dare ai debitori ceduti l'opzione di poter rimborsare il prestito originario a un prezzo equivalente al rapporto tra il valore nominale lordo del prestito e il prezzo medio del portafoglio più un premio del 20%.
Questa norma garantirebbe un rendimento del 20% al venditore del prestito, ma rispetto a un prezzo medio del pool di prestiti, quando in realtà il valore dei singoli prestiti del portafoglio può variare in modo significativo.
Sebbene sia improbabile che i debitori in arretrato con i pagamenti siano in grado di utilizzare la norma per rimborsare il prestito a un prezzo scontato, fonti del settore ritengono che modifiche di questo tipo creerebbero incertezza danneggiando il mercato.
Inoltre, potrebbe creare un incentivo perverso dando ai debitori la possibilità di smettere di rimborsare i prestiti, sapendo che le regole della Banca Centrale Europea sul 'calendar provisioning' costringono le banche a liberarsi di queste sofferenze per evitare di doverne coprire i rischi di perdite con accantonamenti al 100%, secondo due delle fonti.
La misura darebbe ai debitori ceduti la possibilità di cancellare il debito rimborsandolo una volta venduto, spendendo meno del costo di rimborso del valore originario, hanno aggiunto.
La proposta prevede l'obbligo per le banche e gli investitori di informare i debitori del trasferimento del loro prestito con il relativivo prezzo, e concede ai debitori 30 giorni per esercitare l'opzione di acquisto al prezzo medio del portafoglio con un premio del 20%.
 

gianni76

Forumer storico
(Reuters) - Una proposta di legge di Fratelli d'Italia per aiutare i debitori ceduti ha creato allarme tra gli investitori nel mercato italiano dei crediti deteriorati, settore che vale 307 miliardi di euro a fine 2022.
Parlando a condizione di anonimato per la delicatezza della questione, tre fonti di settore riferiscono delle preoccupazioni create questa settimana dagli articoli di stampa sulla proposta di Fratelli d'Italia giunto il 18 luglio in Commissione Finanze.
La scorsa settimana il governo Meloni aveva già seminato il panico tra gli investitori nei titoli delle banche italiane approvando a sorpresa l'introduzione di una imposta una tantum sul margine d'interesse.
Dopo una giornata di crollo delle quotazioni sul mercato, il governo ha chiarito che la misura sarebbe stata applicata al massimo fino allo 0,1% degli attivi di una banca. Gli investitori pensano però che l'aver introdotto una misura del genere abbia danneggiato la reputazione di Roma con i mercati finanziari.
Ora questa proposta di legge di Fratelli d'Italia riguarda i prestiti con un valore fino a 25 milioni di euro che le banche hanno classificato come deteriorati tra inizio 2015 e fine 2018 e che poi hanno ceduto come parte di un portafoglio, o tramite una vendita di cartolarizzazione, entro la fine del 2022.
L'obiettivo è dare ai debitori ceduti l'opzione di poter rimborsare il prestito originario a un prezzo equivalente al rapporto tra il valore nominale lordo del prestito e il prezzo medio del portafoglio più un premio del 20%.
Questa norma garantirebbe un rendimento del 20% al venditore del prestito, ma rispetto a un prezzo medio del pool di prestiti, quando in realtà il valore dei singoli prestiti del portafoglio può variare in modo significativo.
Sebbene sia improbabile che i debitori in arretrato con i pagamenti siano in grado di utilizzare la norma per rimborsare il prestito a un prezzo scontato, fonti del settore ritengono che modifiche di questo tipo creerebbero incertezza danneggiando il mercato.
Inoltre, potrebbe creare un incentivo perverso dando ai debitori la possibilità di smettere di rimborsare i prestiti, sapendo che le regole della Banca Centrale Europea sul 'calendar provisioning' costringono le banche a liberarsi di queste sofferenze per evitare di doverne coprire i rischi di perdite con accantonamenti al 100%, secondo due delle fonti.
La misura darebbe ai debitori ceduti la possibilità di cancellare il debito rimborsandolo una volta venduto, spendendo meno del costo di rimborso del valore originario, hanno aggiunto.
La proposta prevede l'obbligo per le banche e gli investitori di informare i debitori del trasferimento del loro prestito con il relativivo prezzo, e concede ai debitori 30 giorni per esercitare l'opzione di acquisto al prezzo medio del portafoglio con un premio del 20%.
lo stato non deve intervenire su questioni di mercato.... non capisco proprio il senso dell'azione.
Sembra lo facciano apposta per dire all'estero che è meglio lasciare stare l'Italia, visto che il governo odia il libero mercato.
 
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