L’indice Hcob Pmi della produzione composita dell’Eurozona elaborato da S&P Global, calcolato in base alla media ponderata degli indici della manifattura e dei servizi, è sceso ad agosto a 46,7 da 48,6 di luglio. Il dato segnala il terzo mese consecutivo di contrazione della produzione ed è il maggior calo da novembre 2020. Escludendo il periodo di pandemia, l’attività è «crollata ai minimi da marzo 2013», evidenzia S&P Global. L’indice Hcob Pmi dei servizi è sceso al di sotto della soglia di 50, posizionandosi su 47,9 rispetto a 50,9 di luglio ed indicando la prima contrazione dell’attività da dicembre 2022.
Ad agosto, la produzione dell’economia dell’Eurozona ha indicato il più rapido declino in quasi tre anni. La generale flessione dell’attività è stata la più veloce da novembre 2020 e su ampia scala sia nel settore manifatturiero che nei servizi, con quest’ultimo in contrazione per la prima volta quest’anno. Nella prima parte dell’anno l’Eurozona «non è scivolata in recessione, ma questa seconda metà presenterà maggiori sfide», afferma Cyrus de la Rubia, capo economista di Hamburg Commercial Bank. «E questo - aggiunge - è altamente probabile, visto che l’andamento del settore terziario che fungeva da stabilizzatore comincia a pesare sull’economia mentre il manifatturiero non ha ancora ricominciato a tirarsi su. I numeri deludenti hanno contribuito a correggere al ribasso le nostre previsioni in tempo reale del pil che, per il terzo trimestre, si attestano ora su -0.1%».