Certificati di investimento - Capitolo 6 (36 lettori)

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skolem

Listino e panino
buongiorno, riallacciandomi al post di Alex che non trovo, inerente all'inserimento del prezzo dell' eseguito, penso che oggi, come non mai, sia di grande aiuto, visto i valori che vengono esposti.
In che senso, "oggi come non mai"?
Per me i mercati saranno attendisti fino al dato dell'inflazione USA delle 14.30.
 

Alexreferee11

Forumer storico
In che senso, "oggi come non mai"?
Per me i mercati saranno attendisti fino al dato dell'inflazione USA delle 14.30.
IT0006757147 incrementino a 897,50€

ps. inserire anche il prezzo dello scambio può essere un valore aggiunto all operatività potenziale di ognuno di noi; chi vuole, magari, lo può specificare..

Fedro intendeva dire che con le nuove regole specificare il valore di scambio effettuato, invece che semplicemente fare un post dell isin di acquisto/vendita di un prodotto, può risultare ancor più utile rispetto a prima..
 

Fabrib

Forumer storico
Consumi in calo, scorte alte, flussi dalla Russia sempre più ridotti, aumento del Gnl via nave: è la fotografia dell’approvvigionamento di gas in Italia a luglio secondo i dati del Ministero dell’Ambiente.
Sono numeri che confermano tendenze già in atto, a partire dal rallentamento della produzione industriale, con conseguente calo della domanda (anche di elettricità, metà della quale si produce con il gas). La flessione dei consumi, complice anche la stagione, si conferma: a luglio abbiamo utilizzato 4,3 miliardi di metri cubi di gas. La diminuzione rispetto al luglio 2022 rallenta (-2,7%), ma nei primi sette mesi dell’anno il calo è del 15,1%, in linea con quello del 16,5% del primo semestre. La discesa è stata una costante a partire dal settembre 2022, quando il consumo del mese fece segnare un -17,3% rispetto al 2022, che diventò -24,2% a ottobre e -27% a novembre per poi arrivare alla mitigazione di maggio: -6,7%.
Dall’altra parte la variazione delle scorte da gennaio a luglio è stata positiva per 1,1 miliardi di metri cubi (+17%).
Nuovo minimo per il flusso di gas russo che arriva in Italia attraverso il Tarvisio, dopo i 134 milioni di metri cubi di giugno (-86,8%) – con il precedente picco negativo, tra marzo e aprile, che si era attestato sui 285 milioni – a luglio abbiamo importato solo 119 i milioni di metri cubi: il 90,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2022. È un crollo del 78,2% da gennaio: se l’anno scorso il flusso era pari a 10,5 miliardi di metri cubi, nel 2023 si è ridotto a 2,3. Un cambiamento che ha ridisegnato la geografia degli approvvigionamenti.
L’Algeria si conferma per l’Italia il primo Paese esportatore, con 1,9 miliardi di metri cubi transitati da Mazara del Vallo a luglio (+17,3%) e 13,3 da gennaio (+1,1%). Seguono l’Azerbaigian via Tap con 807 milioni a luglio (-12,7%) e 5,7 miliardi da gennaio (-4%), i Paesi del Nord, Olanda e Norvegia, con 648 milioni di metri cubi a luglio (-54,1%) e 4,9 miliardi da gennaio – da ricordare che il 15 luglio ha riaperto dopo i prolungati lavori di manutenzione l’impianto norvegese di Nyhamna. Infine la Libia con 169 milioni di metri cubi arrivati a luglio via Gela (-14,8%), 1,5 miliardi da gennaio (+11,2%).
In crescita il Gnl giunto via nave da Usa, Qatar, Egitto e altri fornitori ai rigassificatori di Piombino (l’ultimo arrivato: a maggio ha ricevuto il primo carico, ha una capacità di 5 miliardi di metri cubi all’anno), Livorno, Panigaglia e Rovigo: 1,5 miliardi di metri cubi a luglio (+4%), 9,7 da gennaio (+19%). In flessione la già esigua produzione nazionale di gas: 249 milioni di metri cubi a luglio (-11,9%), 1,7 miliardi da gennaio (-8,7%).
 

gianni76

Forumer storico
Crude Oil futures hit their highest levels of the year today ($89/barrel), up over $25 from their lows. Rising commodity prices are going to lead to a higher CPI inflation print for August (released tomorrow) and likely September as well.
La chiave a mio parere è qui.
I banchieri centrali non lo ammetteranno mai, ma continuare a rialzare i tassi ha poco significato in un ambiente in cui i prezzi salgono per fattori esterni legati all'andamento delle materie prime e alle scelte di alcuni gruppi di potere (come l'opec+).
 

skolem

Listino e panino
La chiave a mio parere è qui.
I banchieri centrali non lo ammetteranno mai, ma continuare a rialzare i tassi ha poco significato in un ambiente in cui i prezzi salgono per fattori esterni legati all'andamento delle materie prime e alle scelte di alcuni gruppi di potere (come l'opec+).
Aggiungi anche i disastri climatici (prima siccità, poi alluvioni) che mandano in crisi l'agroalimentare e fanno anche risvegliare gli speculatori della filiera, con inevitabili rialzi dei prezzi.
 

fedro10

è la somma che fa il totale...
In che senso, "oggi come non mai"?
Per me i mercati saranno attendisti fino al dato dell'inflazione USA delle 14.30.
semplicemente che se viene inserito il prezzo di acquisto/vendita, hai immediatamente un orientamento veritiero, niente più niente meno.

Ps non capisco io cosa c entra L'inflazione USA con l'inserimento sul post del prezzo eseguito.
 

skolem

Listino e panino
semplicemente che se viene inserito il prezzo di acquisto/vendita, hai immediatamente un orientamento veritiero, niente più niente meno.

Ps non capisco io cosa c entra L'inflazione USA con l'inserimento sul post del prezzo eseguito.
Ho interpretato male il messaggio, focalizzandomi solo sul "oggi come non mai" come se oggi fosse un giorno particolare (ecco perchè ho accennato all'inflazione USA), invece il tuo "oggi" si intende come il più generico "presente".
 

giancarlo22

Forumer storico
Consumi in calo, scorte alte, flussi dalla Russia sempre più ridotti, aumento del Gnl via nave: è la fotografia dell’approvvigionamento di gas in Italia a luglio secondo i dati del Ministero dell’Ambiente.
Sono numeri che confermano tendenze già in atto, a partire dal rallentamento della produzione industriale, con conseguente calo della domanda (anche di elettricità, metà della quale si produce con il gas). La flessione dei consumi, complice anche la stagione, si conferma: a luglio abbiamo utilizzato 4,3 miliardi di metri cubi di gas. La diminuzione rispetto al luglio 2022 rallenta (-2,7%), ma nei primi sette mesi dell’anno il calo è del 15,1%, in linea con quello del 16,5% del primo semestre. La discesa è stata una costante a partire dal settembre 2022, quando il consumo del mese fece segnare un -17,3% rispetto al 2022, che diventò -24,2% a ottobre e -27% a novembre per poi arrivare alla mitigazione di maggio: -6,7%.
Dall’altra parte la variazione delle scorte da gennaio a luglio è stata positiva per 1,1 miliardi di metri cubi (+17%).
Nuovo minimo per il flusso di gas russo che arriva in Italia attraverso il Tarvisio, dopo i 134 milioni di metri cubi di giugno (-86,8%) – con il precedente picco negativo, tra marzo e aprile, che si era attestato sui 285 milioni – a luglio abbiamo importato solo 119 i milioni di metri cubi: il 90,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2022. È un crollo del 78,2% da gennaio: se l’anno scorso il flusso era pari a 10,5 miliardi di metri cubi, nel 2023 si è ridotto a 2,3. Un cambiamento che ha ridisegnato la geografia degli approvvigionamenti.
L’Algeria si conferma per l’Italia il primo Paese esportatore, con 1,9 miliardi di metri cubi transitati da Mazara del Vallo a luglio (+17,3%) e 13,3 da gennaio (+1,1%). Seguono l’Azerbaigian via Tap con 807 milioni a luglio (-12,7%) e 5,7 miliardi da gennaio (-4%), i Paesi del Nord, Olanda e Norvegia, con 648 milioni di metri cubi a luglio (-54,1%) e 4,9 miliardi da gennaio – da ricordare che il 15 luglio ha riaperto dopo i prolungati lavori di manutenzione l’impianto norvegese di Nyhamna. Infine la Libia con 169 milioni di metri cubi arrivati a luglio via Gela (-14,8%), 1,5 miliardi da gennaio (+11,2%).
In crescita il Gnl giunto via nave da Usa, Qatar, Egitto e altri fornitori ai rigassificatori di Piombino (l’ultimo arrivato: a maggio ha ricevuto il primo carico, ha una capacità di 5 miliardi di metri cubi all’anno), Livorno, Panigaglia e Rovigo: 1,5 miliardi di metri cubi a luglio (+4%), 9,7 da gennaio (+19%). In flessione la già esigua produzione nazionale di gas: 249 milioni di metri cubi a luglio (-11,9%), 1,7 miliardi da gennaio (-8,7%).

In compenso abbiamo Fabio Fazio che si è messo alla testa del dissenso (prima dimostrazione di piazza delle settimane scorse) relativo al prossimo rigassificatore previsto a Savona... a lui se aumenta il prezzo dei prodotti energetici non frega nulla.....
 
Stato
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