MACRO UPDATE USA- UK-UE: CONSUMI E PREZZI IN RALLENTAMENTO
Prezzi alla produzione USA: sorpresa ribassista
Ad aprile, l’indice PPI è sceso dello 0,5% su base mensile, contro le attese di +0,2%. È il calo più marcato da 5 anni.
Il PPI core (ex alimentari ed energia) è crollato del -0,4%, mentre l’indicatore “super core” (al netto anche del commercio) ha segnato il primo segno meno dal 2019: -0,1%.

Il dato riflette un crollo dei margini aziendali: i produttori stanno assorbendo i costi dei dazi senza trasferirli ai consumatori. Solo 1 azienda su 5, secondo la Fed di Atlanta, riesce a traslare un aumento del +10% dei costi.
Vendite al dettaglio: quasi piatte
– Retail Sales headline: +0,1% m/m
– Escluse auto: +0,1% (vs +0,3% atteso)
– Control group (dato più rilevante per il PIL): -0,2%

7 categorie su 13 in calo, in particolare auto, abbigliamento e articoli sportivi. Aumenta solo la spesa in ristoranti e bar, segnale che i servizi reggono meglio dei beni importati.
Cosa succede davvero:
Dopo il rush degli acquisti a marzo per anticipare i dazi Trump, i consumatori stanno tirando il freno. Le aziende reagiscono: Stellantis taglia i prezzi, Hyundai li congela, Walmart inizia ad alzarli. Chi non trasferisce i costi perde margini, chi li trasferisce rischia cali di vendite.
Effetto sui mercati:
– Treasury in rally: rendimenti in calo su tutte le scadenze (-1,40% il rendimenti 10Y)
– Dollaro debole.
– S&P500 in recupero, dopo l’apertura negativa.
UK: PIL forte, ma è solo un rimbalzo?
Nel Q1 2025, il PIL UK è salito dello 0,7%, miglior trimestre da un anno. Ma gli economisti avvertono: la crescita è stata gonfiata dalla corsa all’export pre-dazi. Il Q2 è atteso in rallentamento (+0,1% stimato).
Sterlina in rialzo, ma i mercati ora prezzano solo un taglio della BoE entro fine anno, non più due.
Eurozona: segnali positivi dall’industria
Produzione industriale di marzo: +2,6% m/m, oltre l’atteso (+1,8%).
La crisi del settore potrebbe aver toccato il fondo. Ma serve conferma nei dati PMI di aprile e maggio.
OUTLOOK:
– Le aziende USA sono sotto pressione sui margini → effetto dazi presente ma “silenzioso”
– I consumi rallentano, ma non crollano → la Fed resta in attesa
– Il vero impatto si vedrà nei prossimi 2-3 mesi, tra margini compressi, prezzi retail in salita e rischio effetto domino sulla fiducia