Certificati di investimento - Capitolo 9

Che significa "airbag vero e non tarocco"?
Grazie.
Che parte dal trigger cedola e non da 20 punti sopra tipo barriera capitale 40 e barriera airbag 60 come i vontobel
Se va sotto il 40 non calcoli dal 40 ma dal 60 la perdita
Così costa meno a emetterlo ma poi protegge meno e questa minor protezione è ben prezzata dai signori di vontobel
 
Il 44% degli italiani, quasi uno su due, è disponibile ad arruolarsi in caso di necessità.

A rivelarlo è un sondaggio commissionato dal ministero della Difesa all'Istituto Piepoli e pubblicato oggi da QN.

Il 44% degli italiani si immolerebbe per i propri connazionali e per gli italici valori :rolleyes: ?
Ma se ci scanniamo tra di noi per una partita di calcio o per il posteggio sotto casa e cerchiamo tutti i modi possibili per fregare lo Stato?
Ma seriamente?
 
Taco, our friend...


C&D...


📉 USA verso la stretta sui chip: a rischio i permessi di Samsung, SK Hynix e TSMC per la Cina
📍 Si infiamma la tensione commerciale tra Washington e Pechino

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l'amministrazione Trump starebbe valutando la revoca dei waiver speciali concessi a Samsung, SK Hynix e TSMC che permettono a queste aziende di esportare apparecchiature americane per la produzione di semiconduttori nei loro impianti in Cina, senza dover ottenere una licenza caso per caso.

L'iniziativa è guidata da Jeffrey Kessler, capo della Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio, e rientrerebbe nel più ampio piano dell’amministrazione volto a frenare l’accesso cinese alle tecnologie critiche americane.

Tuttavia, la mossa rischia di minare l'accordo commerciale “di tregua” raggiunto a Londra tra Stati Uniti e Cina all’inizio di giugno, che prevedeva un congelamento delle nuove restrizioni all’export. Non solo: potrebbe anche incrinare i rapporti con Corea del Sud e Taiwan, alleati chiave e protagonisti di ingenti investimenti negli USA.

Le fabbriche in Cina (come quella di Samsung a Xi’an) producono chip essenziali per elettronica di consumo e auto, pur non essendo all’avanguardia tecnologica. La perdita dei permessi non comporterebbe una chiusura immediata, ma renderebbe nel tempo più difficile mantenere la produzione, aggravando le tensioni nella supply chain globale.

📊 Impatto sui titoli

La notizia ha avuto ripercussioni immediate sui mercati azionari, penalizzando in particolare il comparto tech e semiconduttori. Titoli come Nvidia, ASML e STMicroelectronics, inizialmente positivi in mattinata (STM era arrivata a guadagnare oltre il +2%), sono bruscamente passati in negativo dopo la pubblicazione dell’articolo del WSJ, riflettendo i timori su nuove interruzioni nella catena del valore e sul rischio escalation geopolitica.

Le aziende asiatiche si stanno già preparando a chiedere licenze singole e a sostituire le tecnologie USA con alternative giapponesi o europee. Ma l’effetto sul medio periodo potrebbe essere dirompente.

💬 Il Dipartimento del Commercio ha dichiarato che la riforma dei permessi ha l’obiettivo di rendere il sistema “reciproco”, simile a quello usato dalla Cina per le terre rare. Tuttavia, il rischio percepito è quello di un colpo pesante agli equilibri globali nel settore più strategico del momento.
 
Taco, our friend...


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📉 USA verso la stretta sui chip: a rischio i permessi di Samsung, SK Hynix e TSMC per la Cina
📍 Si infiamma la tensione commerciale tra Washington e Pechino

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l'amministrazione Trump starebbe valutando la revoca dei waiver speciali concessi a Samsung, SK Hynix e TSMC che permettono a queste aziende di esportare apparecchiature americane per la produzione di semiconduttori nei loro impianti in Cina, senza dover ottenere una licenza caso per caso.

L'iniziativa è guidata da Jeffrey Kessler, capo della Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio, e rientrerebbe nel più ampio piano dell’amministrazione volto a frenare l’accesso cinese alle tecnologie critiche americane.

Tuttavia, la mossa rischia di minare l'accordo commerciale “di tregua” raggiunto a Londra tra Stati Uniti e Cina all’inizio di giugno, che prevedeva un congelamento delle nuove restrizioni all’export. Non solo: potrebbe anche incrinare i rapporti con Corea del Sud e Taiwan, alleati chiave e protagonisti di ingenti investimenti negli USA.

Le fabbriche in Cina (come quella di Samsung a Xi’an) producono chip essenziali per elettronica di consumo e auto, pur non essendo all’avanguardia tecnologica. La perdita dei permessi non comporterebbe una chiusura immediata, ma renderebbe nel tempo più difficile mantenere la produzione, aggravando le tensioni nella supply chain globale.

📊 Impatto sui titoli

La notizia ha avuto ripercussioni immediate sui mercati azionari, penalizzando in particolare il comparto tech e semiconduttori. Titoli come Nvidia, ASML e STMicroelectronics, inizialmente positivi in mattinata (STM era arrivata a guadagnare oltre il +2%), sono bruscamente passati in negativo dopo la pubblicazione dell’articolo del WSJ, riflettendo i timori su nuove interruzioni nella catena del valore e sul rischio escalation geopolitica.

Le aziende asiatiche si stanno già preparando a chiedere licenze singole e a sostituire le tecnologie USA con alternative giapponesi o europee. Ma l’effetto sul medio periodo potrebbe essere dirompente.

💬 Il Dipartimento del Commercio ha dichiarato che la riforma dei permessi ha l’obiettivo di rendere il sistema “reciproco”, simile a quello usato dalla Cina per le terre rare. Tuttavia, il rischio percepito è quello di un colpo pesante agli equilibri globali nel settore più strategico del momento.

Comunque non è normale una roba del genere. Ogni santo giorno se ne inventa una nuova...
 
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📉 USA verso la stretta sui chip: a rischio i permessi di Samsung, SK Hynix e TSMC per la Cina
📍 Si infiamma la tensione commerciale tra Washington e Pechino

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l'amministrazione Trump starebbe valutando la revoca dei waiver speciali concessi a Samsung, SK Hynix e TSMC che permettono a queste aziende di esportare apparecchiature americane per la produzione di semiconduttori nei loro impianti in Cina, senza dover ottenere una licenza caso per caso.

L'iniziativa è guidata da Jeffrey Kessler, capo della Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio, e rientrerebbe nel più ampio piano dell’amministrazione volto a frenare l’accesso cinese alle tecnologie critiche americane.

Tuttavia, la mossa rischia di minare l'accordo commerciale “di tregua” raggiunto a Londra tra Stati Uniti e Cina all’inizio di giugno, che prevedeva un congelamento delle nuove restrizioni all’export. Non solo: potrebbe anche incrinare i rapporti con Corea del Sud e Taiwan, alleati chiave e protagonisti di ingenti investimenti negli USA.

Le fabbriche in Cina (come quella di Samsung a Xi’an) producono chip essenziali per elettronica di consumo e auto, pur non essendo all’avanguardia tecnologica. La perdita dei permessi non comporterebbe una chiusura immediata, ma renderebbe nel tempo più difficile mantenere la produzione, aggravando le tensioni nella supply chain globale.

📊 Impatto sui titoli

La notizia ha avuto ripercussioni immediate sui mercati azionari, penalizzando in particolare il comparto tech e semiconduttori. Titoli come Nvidia, ASML e STMicroelectronics, inizialmente positivi in mattinata (STM era arrivata a guadagnare oltre il +2%), sono bruscamente passati in negativo dopo la pubblicazione dell’articolo del WSJ, riflettendo i timori su nuove interruzioni nella catena del valore e sul rischio escalation geopolitica.

Le aziende asiatiche si stanno già preparando a chiedere licenze singole e a sostituire le tecnologie USA con alternative giapponesi o europee. Ma l’effetto sul medio periodo potrebbe essere dirompente.

💬 Il Dipartimento del Commercio ha dichiarato che la riforma dei permessi ha l’obiettivo di rendere il sistema “reciproco”, simile a quello usato dalla Cina per le terre rare. Tuttavia, il rischio percepito è quello di un colpo pesante agli equilibri globali nel settore più strategico del momento.
Il Taco persevera negli errori
 

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