Charles M. Cottle

Mi ricordo che sul fol lessi una cosa interessante su questo tipo di strategia...se scelgo scadenze ravvicinate (front month e mese successivo, tipo feb e mar) alla fine non è nemmeno una strategia basata sulla volatilità, ma semplicemente di theta...purtroppo "IL" libro e Cottle non mi schiariscono le idee al riguardo...forse devo riaprire il Natemberg??

EDIT: diverso infatti se facessi 1 short ATM giugno e 2 long OTM dicembre 2012...
 
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Dalla mia modestissima esperienza, la differenza di scadenza tra le due "gambe" di una figura di calendario funziona così: più la differenza è ridotta (e.g. 30 giorni) maggiore è la sensibilità al Gamma e minore alla IV; più la differenza è ampia (e.g. 270 giorni) minore è la sensibilità al Gamma e maggiore alla IV.

Quindi un time spread a 30 giorni di differenza più o meno lo considero quasi uno straddle, scusate l'approssimazione.
 
Buona serata :ciao:
 

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Nel mio piccolo, e nella mia incapacità di trovare un modo più intelligente dei "pesi teorici" di Taleb per calcolare il WVega, cerco di comportarmi come in figura su posizioni di calendario :-o

Quando dico che più o meno tutti credono di aver letto Taleb (eccetto il sottoscritto che ha dichiarato più volte di aver spiluccato qualche pagina qua e là, ma più che sufficiente per capire la grandezza del testo) non voglio prendermi gioco di alcuno.

Penso sia la pura e semplice verità Ecco un esempio.

Un metodo almeno altrattanto intelligente (anzi, forse di più, dato che non pretende di sovrapporre alcun modello teorico alla realtà) è descritto da Taleb proprio sotto quello dei theoretical weightings (p 151 in fondo e pag 152)--- ved all1

Non contenendo nessuna formula :D:D.... tu l'hai allegramente bypassato come se fosse una cosa da "smanettoni praticoni".

Invece ... il calcolo dei pesi empirici alla volatilità potrebbe essere la base DI PARTENZA per ragionamenti interessanti.

Un saluto.
 

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Un metodo almeno altrattanto intelligente (anzi, forse di più, dato che non pretende di sovrapporre alcun modello teorico alla realtà) è descritto da Taleb proprio sotto quello dei theoretical weightings (p 151 in fondo e pag 152)--- ved all1

Non contenendo nessuna formula :D:D.... tu l'hai allegramente bypassato come se fosse una cosa da "smanettoni praticoni".

Invece ... il calcolo dei pesi empirici alla volatilità potrebbe essere la base DI PARTENZA per ragionamenti interessanti.
Bè, lo sapevo che mi sgamavi, direi quasi che ci contavo :D

Alla tua osservazione rispondo un sonoro «E certo! Fosse facile!».

Due osservazioni, ma alla fine è una sola: in primo luogo vorrei capire se, a tuo avviso, un modello come quello di Haug è classificabile come «empirical»; e, se non lo è... abbiamo parlato tanto di overfitting di là, come pretendi che determinare un peso "empirico" sulla base del comportamento dei prezzi non produca un adattamento ai dati molto più pericoloso di quanto non lo sia un peso "teorico"?

Qui si tratta di guardare come si muovono i prezzi in un certo intervallo di tempo, fare una qualche misura di sintesi e pesare il Vega con quella: qualcosa che secondo me comporta molti più problemi di quelli che risolve.

Arriviamo spesso a questo punto: conveniamo che un modello ha dei difetti e dei limiti palesi, ma finchè non c'è qualcosa di meglio che risolve più problemi di quanti ne crea dobbiamo rassegnarci al modello "vecchio".

A questo punto sorge spontaneo chiederti: ma tu 'sto Vega come lo pesi?

Perchè io ho anche scritto di "limiti" al Vega sommato, e mi sembra comunque un criterio sensato per capire almeno il segno della propria esposizione.

Come ho già scritto, io non pretendo che i pesi "teorici" mi dicano esattamente qual è il mio Vega: che me ne faccio?

Mi basta che spannometricamente mi dicano il segno e a grandi linee una magnitudo ('tanto', 'poco'): tu pensi che un modello "empirico" potrebbe farlo meglio e, se sì, quale modello?
 
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Due osservazioni, ma alla fine è una sola: in primo luogo vorrei capire se, a tuo avviso, un modello come quello di Haug è classificabile come «empirical»;

Assolutamente NO.


A questo punto sorge spontaneo chiederti: ma tu 'sto Vega come lo pesi?

Ti ho già risposto nel thread Overfitting .... vero??? :wall::wall::D



Mi basta che spannometricamente mi dicano il segno e a grandi linee una magnitudo ('tanto', 'poco'): tu pensi che un modello "empirico" potrebbe farlo meglio e, se sì, quale modello?

Nessun modello :wall::wall:.... se è empirico deriva dall'osservazione dei dati di mercato non da un modello.

L'esempio di calcolo è Taleb a p 152, che ho già postato nel thread overfitting.


PS smettila di fare domande.... sennò non ho tempo di risponderti sulla IV gonfiata ante annuncio dello straddle (che gonfiata non e' :wall::wall:).
 

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