Charles M. Cottle

Ti ho già risposto nel thread Overfitting .... vero??? :wall::wall::D [...] Nessun modello :wall::wall:.... se è empirico deriva dall'osservazione dei dati di mercato non da un modello.
Riassumo le tue risposte al dilemma fondamentale della IV; scremo in modo da cercare di "cucire" un discorso filante.
L’autore della email dimostra una conoscenza della materia superiore alla media, perché è tra i non moltissimi (almeno a livello degli utenti da forum, categoria rispettabilissima a cui appartengo anch’io…) ad aver capito che un CALENDAR SPREAD non è solo una scommessa sulla futura direzionalità (o mancanza di) del mercato …. nè una cosiddetta income strategy (cosiddetta sopratutto dai venditori di corsi a 5000 dollari l’uno….. fosse per me vorrei una legge che proibisca di usare la parola “income” quando si parla di opzioni…), ma anche – e talvolta soprattutto –una scommessa sul rapporto tra volatilità a breve e volatilità a lungo.

Tuttavia - premesso che i dati esposti sono insufficienti per formulare una risposta (e per tale motivo mi astenni) - la cosa che appare subito evidente è la fideistica applicazione del modello della “ponderazione teorica dei Vega” (Taleb, Dinamic Hedging, p.151"), senza chiedersi se tale modello - per definizione generale ed astratto - sia aderente o meno alla specifica realtà a cui viene applicato.

Lo dice Taleb, un esperto del settore, …. e dunque deve essere giusto, no?

Per Yours Truly, invece, siamo in presenza di un tipico OVERFITTING DA MODELLO, per almeno due considerazioni, una di carattere generale, ed una più particolare e relativa al momento di osservazione scelto:

1) L'aderenza del modello "Taleb" alla realtà che il nostro simpatico interlocutore da per scontata, è tutt’altro che definita; altri (Mark Sebastian, Sfomag magazine, Feb 2010) parlando dello stesso problema hanno per esempio affermato “Many proprietary option trading firms spend more time and money attempting to calculate true vega exposure than anything else.”


2) In secondo luogo, per quanto acuto, razionale ed aderente, un modello si pone il problema di rappresentare la realtà "medio-normale"

Domanda:le azioni che presentano la struttura di volatilità descritta dal mio anonimo interlocutore sono in genere nel un periodo medio-normale? o in atri termini, sono nel periodo in cui possiamo perlomeno supporre vi sia la maggiore aderenza possibile tra teoria e realtà?

Risposta: No, in genere sono alla vigilia di avvenimento chiave; penso ad esempio a aziende del settore bio-tecnologico che sono in attesa di una approvazione /bocciatura di un nuovo farmaco da parte della FDA (il che spiegherebbe anche perchè un titolo tra quelli seguiti ha aperto -36% ).

Ok, fine del predicozzo. Sarei davvero molto lieto di raccogliere il parere degli altri frequentatori in proposito.
Rimane poi la domanda… che per adesso lasciamo in sospeso… si poteva fare qualcosa di altro e di diverso ??

PS L'immagine che segue, tratta sempre dal libro di Taleb mette a confronto i "pesi teorici"con i pesi calcolati empiricamente, mediante l'osservazione dei cambi DM e YJ nel periodo 1988-1994.
Si nota che il modello teorico "ci prende" nel senso di relazione logica: più si alluga il periodo temporale, più la ponderazione da assegnare al Vega dellarelativa opzione scende.... " ma che non ricostruisce, nè ci si deve aspettare che lo faccia, i valore puntuali: ad esempio, sul DM ad un anno, la differenza è superiore ad 1/3.

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Alla fine "il problema" che vedo in te è sempre quello già riscontrato parlando dei "theorical weights" di Taleb..... tu pensi di adattare la realtà al modello (dovevo dire "overfittare"??).... invece è il modello che va adattato (dovrei dire overfittato?? ) alla realtà.....

145193d1326806352-overfitting-opt_inf.jpg

Ci sono alternative più valide dei pesi "teorici" di Taleb o della versione "statistica" di Haug? Si, ci sono.

Io non sono un MM, ma se fossi un MM vorrei essere vega-neutral per scadenza

Tradotto in linguaggio retail: cercherei di non avere CALENDAR perchè ho il DUBBIO che il calendar non sia gestibile con le sole greche di primo ordine (e - francamente - tenere sotto controllo le greche di primo ordine ed il gamma per un portafoglio di opzioni.... è vicino al massimo che reputo possibile per un privato.... contento se saprai dimostrare il contrario).

A leggere certe cose (scusa Cren... ) verrebbe da parafrasare di nuovo Wilde: "un econometrista è colui che conosce il significato di tutte le formule... ed il valore di nessuna".

Haug da una soluzione interessante, peccato che aggiunga due parametri ulteriori da stimare: la volatilità delle volatilità FUTURA (attenzione a leggere bene: parla di quella FUTURA, dunque non te la cavi neanche col calcolo delle greche di ordine superiore) e la correlazione tra le volatilità stesse (anche qui ci interessa la FUTURA, non la storica).

Diventa in pratica una tautologia.... qualcosa del tipo.... se tu sei in grado di dirmi quanti quattrini guadagnerai nei prossimi 5 anni... io sono in grado di dirti se sarai benestante (almeno, io l'ho capita così.... ben venga la smentita di Stea... o altri....).

Non ci sono anomalìe delle strutture a termine... almeno non nel senso in cui abbiamo sempre usato la parola "anomalìe".
La term structure confronta pere con mele.... dunque è normale che via siano differenti conseguenze temporanee di quelle che forse PGiulia chiamerebbe "il rumore del mercato" e che io chiamo "lo sviluppo di determinate strategie da parte della maggior parte degli operatori"
Spero che tu abbia letto (ma sono sicuro che l'hai fatto) i ragionamenti che ho scritto in merito alla pesatura dei Vega nei messaggi precedenti di questa discussione: tu stesso fai notare che la relazione logica in termini di preponderanza è rispettata ma chiaramente è improponibile il calcolo del valore puntuale.

Vediamo domani di commentare con calma, adesso stacco...
 
STOXX50E 2506

-10 C 2500 FEB 40
+20 C 2650 MAR 18.5
+10 C 2700 FEB 0.9

L'indice oggi quota 2531 punti.

La strategia simulata ora prezza così:

-10 C 2500 FEB 53.9
+20 C 2650 MAR 23
+10 C 2700 FEB 0.7

quindi atnow sto perdendo 500 euro...ma alla fine non è che sia così preoccupato.

La venduta (2500 FEB) è ITM di 31 punti. A scadenza se si rimane così, devo alla controparte 3100 euro.

Ma la comprata (2650 MAR), riuscirà a non scendere sotto i 20 punti (4000 euro) ?? Il tempo e la vola insieme determinano la risposta. Purtroppo posso solo fare supposizioni. Una potrebbe essere estrapolare la IV odierna dell'opzione marzo, e suppore che rimanga costante fino alla scadenza di febbraio (9 giorni) e vedere come il premio si deprezza a causa theta. Tuttavia, l'opzione marzo ha ancora lunga vita. Devo dedurre che il time decay tarderà a farsi sentire?

EDIT: Ovvio che spero che la venduta finisca non esercitata. Mi terrei la comprata che avrebbe cmq un minimo di valore, magari per usarla come ostaggio per andare a fare altre figure etc...

EDIT2: Ricollegandomi a quanto state discutendo sopra, che interesse potrei avere a calcolare il vega della strategia in questo caso? Non farei meglio a focalizzarmi sul singolo vega della comprata scadenza marzo?
 
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quindi atnow sto perdendo 500 euro...ma alla fine non è che sia così preoccupato.
Io recupero la bellezza di... 26 euro! :eek:

Ma quando esplode 'sta IV? Che palle :D

VDAX salito di poco poco rispetto a qualche giorno fa, ma io ho Vega "semplice" negativo, avrei dovuto perdere (ovviamente ho WVega "teorico" leggermente positivo); questo per sottolineare l'inadeguatezza della somma algebrica... E' anche vero che c'è un Delta leggerissimamente positivo di 0.13, per quanto può influire.
 

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Alla fine il tradeoff di una strategia del genere (long diagonal call backspread) non è tanto se la venduta mi va ITM a scadenza...purché la comprata, a distanza successiva, in doppia quantità, mi compensi la perdita e magari mi lasci qualcosa per andare in un minimo di profitto. Tuttavia atnow la venduta sconta il valore intrinseco + il time value e allora davvero la comprata successiva non c'è la fa a compensare, e si va sotto, ma alla fine...quanto si va sotto?

Il Cottle dice che una strategia diagonal se fatta bene non ha bisogno di aggiustamenti...che un time spread a scadenze vicine e ravvicinate non è tanto un trade di vola e che soprattutto, volatility is not money :eek:
 
Ultima modifica:
Alla fine il tradeoff di una strategia del genere (long diagonal call backspread) non è tanto se la venduta mi va ITM a scadenza...purché la comprata, a distanza successiva, in doppia quantità, mi compensi la perdita e magari mi lasci qualcosa per andare in un minimo di profitto.

Allora, la vola della scadenza vicina e la vola scadenza lontana, sono altamente correlate, correlate, o a correlazione zero?? In questo specifico caso sto parlando di scadenze vicine (febbraio marzo). Logico che marzo 2011 e marzo 2012 sarà una storia differente.

Pensate che possa davvero succedere (su opzioni su indice) che il MM spinge la IV febbraio alle stelle e contemporaneamente (worst case) schiacci la IV marzo a ribasso?

Gli strike sono sempre quelli ed il mercato ora prezza così:

STOXX50E 2517,4
-10*2500 FEB 44
+20*2650 MAR 19,60

Inutile che vi metto i prezzi di carico, perché la strategia ha costo zero (la venduta ha completamente finanziato le comprate). Quindi se perdo atnow non è un problema (lo stesso vale se tutto il ptf scade OTM), perché io mi regolo con il valore intrinseco della venduta, quello sarà il mio reale debito. Inoltre, non vedo perché dovrei chiudere o rollare la strategia anche se sto perdendo atnow...

Sono sotto di 1740 euro, valore intrinseco, sulla venduta (ora leggermente ITM) dove la comprata prezza 3920 euro, tutto valore estrinseco (gli Inglesi dicono così :D). Ipotizziamo che a scadenza il settlemente mi costringa a pagara alle controparte 1740 euro, quindi il mercato lateralizza fino a scadenza. Il mio BEP sulla comprata sarà 1740 euro! Quale può essere il fattore catalyst che mi fa perdere più del 50% sulla comprata nei prossimi 8 giorni senza influenzare la venduta (che mi rimane ITM)?

Praticamente il MM si deve accanire sulla comprata abbassando la vola drasticamente...

(Tenendo inoltre presente che il VSTOXX è molto basso)
 
Inoltre, pensavo che il time decay viaggia a due velocità differenti su due opzioni con maturities diverse, possibile?

Nella scadenza di febbraio (-1c) sono theta positivo :up:
Nella scadenza di marzo (+2c) sono theta negativo :down:

Tuttavia il time decay viaggia più veloce su febbraio che su marzo. Quindi, ceteris paribus, le diverse velocità di time decay portano ad un leggero profitto.

Ha senso tutto questo, oppure è solo nella mia mente?????? :help: :-? :titanic:
 
Inoltre, pensavo che il time decay viaggia a due velocità differenti su due opzioni con maturities diverse, possibile?

Nella scadenza di febbraio (-1c) sono theta positivo :up:
Nella scadenza di marzo (+2c) sono theta negativo :down:

Tuttavia il time decay viaggia più veloce su febbraio che su marzo. Quindi, ceteris paribus, le diverse velocità di time decay portano ad un leggero profitto.

Ha senso tutto questo, oppure è solo nella mia mente?????? :help: :-? :titanic:

strano, ve?

C
 

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