Charles M. Cottle

Previsioni della volatilita' futura.

Ciao Cren e Ciao Imar, ho notato i vs. interventi dell'anno scorso in un tread ( MathLab Volatility ) di un'altro forum in cui discutevate delle formule di Garman e Klass, Parkinson e per ultima quella di YangZang, di cui Cren ha allegato un bel listato VBA.

Per prima cosa ringrazio Cren in quanto, anche se ho fatto diversi lavori in VBA e tutti abbastanza corposi, non avevo ancora usato direttamente l'oggetto Range, che Cren mi ha costretto a studiare.

Vengo al dunque.

Almeno nelle poche elaborazioni che ho fatto di calcolare la previsione di volatilita' futura con queste formule, ho trovato dei valori esageratamente bassi rispetto alla volatilita' normale calcolata come Deviazione standard della grandezza Ln(Close/ClosePrec).

Pertanto mi ero fermato a queste poche elaborazioni pensando di sbagliare qualche zero, oppure che la volatilita' calcolata non era paragonabile a quella standard come detto sopra ma alla volatilita' della nuova grandezza ( Es in Parkinson Ln(High/low)^2 ) e non sapevo come utilizzare tale volatilita.

Poiche' pero' tutti i testi non fanno altro che decantare la migliore capacita' predittiva delle previsione di questi indici, ogni tanto continuavo a pensare su come si potessero usare.

Sul tread citato ho pero' visto che, nonostante la esagerata riduzione della volatilita' calcolata con tali indicatori rispetto a quella " classica " , non si disdegnava di graficare insieme tali volatilita' ( classica + altri indicatori ).

Pertanto, ora innanzitutto, grazie al listato di Cren, faro' un numero piu' elevato di elaborazioni ( confortato dal fatto che anche se i risultati ottenuti non mi piacciono, almeno sono sicuro di non aver fatto qualche sbaglio ).

Perche' scrivo questo?

Se per caso qualcuno dei citati bravissimi trader volesse consigliare ( me e qualche altro trader aspirante a entrare nel club del 5% ) su quale indicatore puntare gli studi e su come utilizzarne i risultati sarei molto riconoscente.
Questo sempre per continuare il discorso che Cren ha detto che e' molto annoso, su come intravedere eventuali sfasature fra la volatilita' implicita prezzata dai MM e gli indicatori che tutti gli studiosi definiscono predittivi.

Per quanto riguarda i modelli GARCH e ARCH non penso che siano particolarmente predittivi.

O mi sto sbagliando?

Ciao Ragazzi e Ragazza.
A sentirci e grazie anticipatamente per le dritte.

Gianni
 
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Ciao Cren e Ciao Imar, ho notato i vs. interventi dell'anno scorso in un tread ( MathLab Volatility ) di un'altro forum in cui discutevate delle formule di Garman e Klass, Parkinson e per ultima quella di YangZang, di cui Cren ha allegato un bel listato VBA.

Per prima cosa ringrazio Cren in quanto, anche se ho fatto diversi lavori in VBA e tutti abbastanza corposi, non avevo ancora usato direttamente l'oggetto Range, che Cren mi ha costretto a studiare.

Vengo al dunque.

Almeno nelle poche elaborazioni che ho fatto di calcolare la previsione di volatilita' futura con queste formule, ho trovato dei valori esageratamente bassi rispetto alla volatilita' normale calcolata come Deviazione standard della grandezza Ln(Close/ClosePrec).

Pertanto mi ero fermato a queste poche elaborazioni pensando di sbagliare qualche zero, oppure che la volatilita' calcolata non era paragonabile a quella standard come detto sopra ma alla volatilita' della nuova grandezza ( Es in Parkinson Ln(High/low)^2 ) e non sapevo come utilizzare tale volatilita.

Poiche' pero' tutti i testi non fanno altro che decantare la migliore capacita' predittiva delle previsione di questi indici, ogni tanto continuavo a pensare su come si potessero usare.

Sul tread citato ho pero' visto che, nonostante la esagerata riduzione della volatilita' calcolata con tali indicatori rispetto a quella " classica " , non si disdegnava di graficare insieme tali volatilita' ( classica + altri indicatori ).

Pertanto, ora innanzitutto, grazie al listato di Cren, faro' un numero piu' elevato di elaborazioni ( confortato dal fatto che anche se i risultati ottenuti non mi piacciono, almeno sono sicuro di non aver fatto qualche sbaglio ).

Perche' scrivo questo?

Se per caso qualcuno dei citati bravissimi trader volesse consigliare ( me e qualche altro trader aspirante a entrare nel club del 5% ) su quale indicatore puntare gli studi e su come utilizzarne i risultati sarei molto riconoscente.
Questo sempre per continuare il discorso che Cren ha detto che e' molto annoso, su come intravedere eventuali sfasature fra la volatilita' implicita prezzata dai MM e gli indicatori che tutti gli studiosi definiscono predittivi.

Per quanto riguarda i modelli GARCH e ARCH non penso che siano particolarmente predittivi.

O mi sto sbagliando?
Caro Gianni,

in primo luogo la traduzione in VBA della formula di Yang e Zhang è di Paolo, il sottoscritto si è semplicemente limitato ad allegarla (diamo a Cesare quel che è di Cesare) :D

Veniamo al dunque: la migliore efficienza degli stimatori di range rispetto alla più convenzionale dev. st. dei rendimenti, di cui ho visto che hai chiesto anche su FOL, non deve trarti in inganno lasciandoti supporre capacità mirabolanti.

Cos'è questa efficienza?

E' abbastanza semplice: simuli una serie storica "artificiale" di prezzi partendo da un parametro di diffusione fissato, che è la volatilità (se hai letto Hull, ti sarai imbattuto più di una volta in simulazioni Monte Carlo come questa); a questo punto scegli il tuo stimatore preferito e lo applichi a un campione della tua serie storica: meno devi espandere la tua serie artificiale per convergere al valore fissato col parametro di partenza, più lo stimatore è efficiente.

Come puoi ben capire, la decantata efficienza è di valore aggiunto solo sotto l'ipotesi che tu stia lavorando su una serie storica che rispetta le ipotesi di partenza, nel nostro caso un processo diffusivo a volatilità costante.

A partire dal Parkinson fino al Rogers-Satchell, gli stimatori di range soffrono generalmente di un bias che tende a produrre stime di volatilità inferiori rispetto alla classica dev. st.; Yang-Zhang dovrebbe circumnavigare il problema, ma in realtà ne soffre anche lui (pur se in misura minore).

Questo si può anche leggere come un campanello d'allarme che in realtà le serie finanziarie non rispettano affatto le ipotesi date.

Se quindi tu ipoteticamente scegliessi di intervenire comprando quando Garman-Klass è minore della IV ATM (delle code non voglio nemmeno sentir parlare!) saresti quasi perennemente venditore!

Per quanto riguarda i modelli di famiglia ARCH, la loro previsione è un elemento semplicemente "meccanico", cioè un descrizione stilizzata della velocità con cui la volatilità del sottostante è tornata verso un valore di lungo periodo secondo un processo di partenza ipotizzato; un valore di lungo periodo è ottenibile da tutti gli stimatori allargando il più possibile l'ampiezza del campione, ma gli stimatori non condizionati di cui accenni all'inizio del tuo messaggio non sono in grado di modellare questo aspetto in termini di velocità.

Resta da capire l'utilità di questi strumenti nel trading: dalla mia esperienza l'aspetto predittivo è pressochè inutile (è più la descrizione di un fenomeno fisico che una vera & propria previsione) perchè per definizione ignora gli shock... che sono proprio ciò su cui teoricamente fai trading :rolleyes:

Sul raffronto HV vs. IV s'è detto tanto, tantissimo, e la questione è ancora aperta: esistono legami statistici da discutere, ma naturalmente legge matematica non c'è, altrimenti non staremmo qui a parlarne :)

Se vuoi fare una lettura interessante sul tema, probabilmente quella che da il "là" a tutto il filone di discussione sul tema di valutare le opzioni contro la volatilità del sottostante, suggerisco una lettura di http://www.nuclearphynance.com/User%20Files/1915/How%20To%20Tell%20If%20Options%20Are%20Cheap.pdf che è un po' la madre di tutto.
 
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Imar; ha scritto:
In pratica, se ti vuoi formare una banca dati daily sulle opzioni, faccio fatica a trovare prezzi più significativi del settlement (ma se avete idee, si accettano consigli; ovviamente si può raccogliere intraday le serie del bid & Ask, ma a parte che è un altro tipo di lavoro, neanche così la banca dati è completa.... basti pensare alla sparizione dei MM prima dei dati macro: in book rimangono solo privati disattenti e/o con offerte fuorti mercato...)

GiuliaP; ha scritto:
Bene, una volta tanto sono in totale disaccordo con Imar (appena torna me le sento! )

Creare una banca dati di soli prezzi di regolamento non serve a niente. Non sono prezzi di mercato. Sono valori che escono da modelli che servono per la determinazione dei margini, e che non sono direttamente frutto dell'incontro di domanda ed offerta.

Questo tuo* approccio è quanto di più "classico", ovvero incardinato negli schemi canonici, ci possa essere.

Se possibile mi piacerebbe avere una delucidazione a riguardo :D

(*) riferito al sottoscritto
 
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Assolutamente no: non hai una posizione di solo Vega, hai una posizione con del Gamma, per quanto possa essere limitato

Stavo pensando, se aggiungessi un opzione comprata sopra e sotto, annullerei il gamma e sarei totalmente esposto solo al vega?

Ad esempio, la figura che stavo approfondendo era -2put (long-term) -1future (long-term) = delta neutrale, ma appunto non c'è da sottovalutare il gamma.

Se invece facessi +1p otm -2p atm +1p itm elimino il rischio direzione e rimango esposto al vega?
 
Caro Gianni,

Se vuoi fare una lettura interessante sul tema, probabilmente quella che da il "là" a tutto il filone di discussione sul tema di valutare le opzioni contro la volatilità del sottostante, suggerisco una lettura di http://www.nuclearphynance.com/User%20Files/1915/How%20To%20Tell%20If%20Options%20Are%20Cheap.pdf che è un po' la madre di tutto.

Ciao Cren, ti ringrazio della disponibilita al dialogo e del link che mi hai mandato.
Riecapitoliamo.
Per decidere se conviene o no fare un'operazione piuttosto che un altra dobbiamo per forza di cose confrontare la volatilita' implicita prezzata dal MM con una nostra previsione di volatilita'.
Questo in tutte le operazioni, anche quelle non direzionali, come l'Iron Condor o il Calendar Spread.
Perche' una delle due e' influenzata positivamente da un aumento di volatilita ( o una volatilita' prevista maggiore di quella prezzata dal MM ) e l'altra e' influenzata negativamente dallo stesso aumento ( quindi per essere in gain avremmo dovuto prevedere una volatilita' minore da quella prezzata dal MM ).
Premetto comunque che le operazioni che mi interessano di piu' sono quelle di Gamma Scalping e pertanto a me interessa conoscere in anticipo se riusciro' a fare scalping a sufficienza da coprire il costo pagato per avere il Gamma e portare a casa anche un utile.
Perche' queste operazioni mi piacciono di piu'?
Perche' sono le uniche che mi possono far dormire sonni tranquilli qualsiasi cosa accada, anche un crollo delle torri gemelle a mercati chiusi ( quando non si puo' hedgiare niente ), anzi, sarebbe da sperare un'evento eccezionale alterno ( negativo-positivo ) al giorno a mercati chiusi.
Chi fa gamma scalping capisce quanto si potrebbe guadagnare con tale situazione.
Allora, quale indicatore e' il migliore?
Non ho il tempo di testare tutti gli indicatori e fare delle prove di BackTesting su tutti per periodi abbastanza significativi.
Non ho neanche i dati ( qual'era la volatilita' prezzata dai MM un anno fa nei prezzi Bid e Ask, ad esempio ?)
Devo pertanto ragionare e fidarmi di qualcuno.
Allora, se tutti i testi e tutti gli scrittori ( non i Guru che vendono corsi senza far vedere un eseguito, o quelli che vendono abbonamenti a siti internet, ma i Prof. Universitari, Monti a parte ) dicono che alcuni indicatori hanno una capacita' predittiva piu' alta di altri, non si puo' accantonare il discorso senza neanche rifletterci un po' sopra.
Allora riflettendo devo ammettere che un indicatore che utilizza solo 2 valori ( close e ClosePrec ) e' sicuramente meno efficiente di uno che ne utilizza 4 ( Close Prec., High, Low, Close ).
Per me anche quest'ultimo indicatore e' meno efficiente di uno che utilizza tutti i tick fatti ogni giorno, ( ma questo non e' stato ancora inventato ).

Penso che siamo tutti d'accordo che fra i seguenti movimenti giornalieri:
1) dall' Apertura alla Chiusura un tratto praticamente lineare ( Ipotizziamo Chiusura > Apertura, per meglio capire i successivi passi )
2) Dalla stessa Apertura di prima alla stessa Chiusura di prima con in mezzo Prima un High > della Chiusura, poi un Low < dell'Apertura e tratti sempre praticamente rettilinei fra questi quattro punti
3) Dalla stessa Apertura di prima alla stessa Chiusura di prima con inmezzo due , tre o quattro o piu' raggiungimenti di High e low come sopra descritti.

a parita di Open - Close, o Close Precedente - Close Attuale il terzo movimento ha sicuramente una volatilita' maggiore del secondo, il quale ha una volatilita' sicuramente maggiore del primo.
Capite quindi perche', per me, l'indicatore piu' efficiente non e' ancora stato inventato.
Quindi devo avere un numero con cui misurare la volatilita' implicita prezzata dai MM.
Su che periodo devo calcolare questo numero?
Chiaramente deve essere rapportato alla durata delle opzioni con cui devo lavorare.
Come ho detto al link 1009 io attualmente per un utilizzare opzioni ad un mese utilizzarei 2 mesi di storico, ma non perche', come nei coni di cui si discute nel link che mi hai mandato, la volatilita' a due mesi e' minore di quella ad un mese, ma perche' non mi fido di questo momento particolare di quasi stasi dei mercati e quindi per me la vola a 2 mesi e' maggiore di quella ad 1 mese ( specifico pero' di non averla calcolata e quindi, nel caso che la vola ad un mese fosse maggiore di quella a 2 mesi, per operare con opzioni ad un mese utilizzerei uno storico di un mese ).

Questo e' quello che io farei, Hull farebbe, ed anche gli autori del link che mi hai mandato consigliano a pag 7.

Gli stessi aggiungono un altra cosa: I coni delle volatilita' Max e Minima a 30, 60, 90......360 giorni ricavati da uno storico.
Giustissimo, solo che io non ho i dati per calcolarli e quindi artigianalmente scelgo quel metodo di maggior valore fra la volatilita' ricavata dallo storico equivalente alla durata residua dell'opzione che devo trattare e da uno storico doppio.
Poiche' pero' mi piace ragionare, devo pero' dire che io avrei fatto i coni di cui al link che mi hai postato non usando i valori massimi e minimi di volatilita come fanno gli autori.
Prendendo per esempio la tabella 1 loro vedono che la volatilita' storica massima a 30 Giorni e' stata di 57415 e mettono tale valore.
Per me, se devo operare a 30 giorni, non e' tale valore importante, ma la differenza fra 57415 e 19014 ( massima differenza in un mese fra due volatilita' storiche ).
La stessa cosa a 60 giorni ( massima differenza fra le volatilita' a 60 giorni ) etc
Chiaramente elaborerei questi valori in maniera lognormale ( cioe' elaborerei i valori ln(VolaMese/VolaMesePrec) )e nei coni proporrei i massimi e minimi non generali, ma di un periodo definito es 12 o 24 mesi ( questo per non trascinarci dietro influenze di eventi eccezionali )

Sei d'accordo?

Grazie dell'attenzione

Gianni
 
Se possibile mi piacerebbe avere una delucidazione a riguardo :D

(*) riferito al sottoscritto


Mi era sembrato di essere più che chiaro nel msg che hai linkato più sopra, vediamo se riesco ad aleborare:

1) nella mia piccola esperienza, raccogliere i dati bid - ask delle opzioni non è esattamente alla portata di tutti.
E'vero che basta avere PakkoStation + il DDE da un broker, ma il DDE in genere è limitato ad un certo numero di titoli (per IB sono 100) per cui se inizi sistematicamente a raccogliere delle options chains sui sottostanti più liquidi (e magari sia future che ETF) .... ti accorgi ben presto che con 100 tickers non vai molto lontano.

Puoi attrezzarti di più... (ed esistono anche fornitori USA che quei dati li vendono) ma devi valutare se il costo vale il beneficio.
Cioè se il costo di superare il limite dei 100 ticks (nuovo PC, nuovo software, altro fornitore di dati o altro broker..) è inferiore o superiore all'utilità che ti deriva dall'avere quell'archivio.

Inoltre, ammesso che tu abbia superato tutte queste difficoltà ed abbia una magnifiuca banca dati tick by tick sulle opzioni.... sei sicuro di riuscire ad usarla in modo efficiente???
Hai idea di quanto sia complicato - in termini di elaborazione - usare dati tick by tick nel testing anche solo nei future, non parliamo delle opzioni in cui hai anche la complicazione ulteriore di dover scegliere anche scadenza e strike su cui operare?

Qui, il mio disaccordo di PGiulia è a livello "lieve".... ed è simile a quanto abbiamo già discusso sulla frequenza ottimale di re-hedging per un trader RETAIL: so anch'io che le Ferrari sono meglio delle Panda.
Con ciò, non credo sia opportuno dire a tutti quelli che ti chiedono consiglio su un'auto di acquistare una Ferrari.


2) sulla capacità informativa del prezzo di settlement.
Qui il mio disaccordo con PGiulia è su un livello più elevato.

Il prezzo di settlement non viene estratto a sorte dai numeri della tombola, ma deve rappresentare - detto in soldoni ed in maniera sicuramente imprecisa - un punto di equilibrio tra possibilità di rischio/prospettiva di rendimento degli operatori di opzioni in un determinato momento, su cui commisurare i margini per le posizioni corte.

Esistono - a parità di valore dell'underlying - rilevanti differenze tra il settlement ed i prezzi delle transazioni (tali addirittura da far scrivere alla mia amica PGiulia che tali differenze potrebbero avere contenuto informativo)?

A dispetto di tutte le horror stories che si sono lette in passato (soprattutto sulle MIBO), la mia piccola esperienza degli anni recenti (perchè è inutile ragionare su 10 anni fà, bisogna parlare di oggi....) non ha riscontrato discrepanze di rilevo.
Se altri hanno casi diversi, beh.... io sono qui per ascoltare ed imparare ... però ............"parlino chiaro o tacciano per sempre ;):lol::lol:...."

Certo, sui mercati azionari capita che le CALL OTM settlementino ad un livello più alto dei prezzi transati, poichè il mercato è strutturalmente venditore, i MM lo sanno ed operano di conseguenza (viceversa sulle PUT, ma con meno regolarità, sulle PUT dipende molto dai momenti...).

Ma dato che tutta l'operazione di backtesting su numeri passati è comunque solo una approssimazione, la cosa non deve spaventare più di tanto... è molto probabile che sui tuoi risultati finali impatti di più le ipotesi che fai sullo slippage (spread bid-ask) che l'utilizzo del settlement (ripeto: a parità di underlying) invece dei dati reali di mercato.

Ovviamente, come sempre, quanto sopra è la mia opinione e potrebbe essere sbagliata.
Il tuo compito di trader/analizzatore quantitativo è selezionare i mercati di interesse e di monitorarli strettamente, in modo da verificare se settlementano in modo sensato.... oppure se vi sono sono palesi divergenze.

Spero che così sia più chiaro e possa bastare, perchè io non avrei nulla da aggiungere sull'argomento.
 
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Premetto comunque che le operazioni che mi interessano di piu' sono quelle di Gamma Scalping e pertanto a me interessa conoscere in anticipo se riusciro' a fare scalping a sufficienza da coprire il costo pagato per avere il Gamma e portare a casa anche un utile.
Perche' queste operazioni mi piacciono di piu'?
Perche' sono le uniche che mi possono far dormire sonni tranquilli qualsiasi cosa accada, anche un crollo delle torri gemelle a mercati chiusi ( quando non si puo' hedgiare niente ), anzi, sarebbe da sperare un'evento eccezionale alterno ( negativo-positivo ) al giorno a mercati chiusi.
Chi fa gamma scalping capisce quanto si potrebbe guadagnare con tale situazione.
Allora, quale indicatore e' il migliore?
Ti capisco perfettamente; ti confesso che anche io preferisco di gran lunga di più i guadagni da Gamma scalping rispetto a quelli da Delta hedging (in effetti quando mi si accende la lucina Hedge! con una posizione lunga Gamma sono tutto contento, quando si accende con una posizione corta Gamma troppo spesso c'è qualcosa che non sta affatto andando nel verso giusto e so che sto perdendo :lol:).

Comunque non dimenticare che, se il tuo obiettivo è dormire sonni tranquilli, anche figure corte di Gamma, spendendo qualche commissione in più e pagando il denaro-lettera, possono essere sterilizzate oltre una certa perdita con l'acquisto di opzioni OTM (questo giusto per mettere i puntini sulle "i" di "ovvio").

Quindi la discriminante per essere lunghi di Gamma è che tu sappia anticipare col tuo portafoglio un qualche movimento importante.

Comunque stai attento a non cadere nel tranello di cercare la formula magica negli stimatori di volatilità: per definizione nessuno di questi, se usato sulla sola serie storica del sottostante, potrà mai dirti quando ci sarà il prossimo shock che ti permetterà il Gamma scalping.

Il meglio che puoi fare è valutare se la volatilità attuale è maggiore o minore di quella passata, ma non di più.
...uno che utilizza tutti i tick fatti ogni giorno, ( ma questo non e' stato ancora inventato ).
In realtà esiste, si chiama "Realized Volatility" (RV), ed è la radice quadrata della somma del quadrato delle variazioni assolute di prezzo intraday :D
Gli stessi aggiungono un altra cosa: I coni delle volatilita' Max e Minima a 30, 60, 90......360 giorni ricavati da uno storico.
Giustissimo, solo che io non ho i dati per calcolarli e quindi artigianalmente scelgo quel metodo di maggior valore fra la volatilita' ricavata dallo storico equivalente alla durata residua dell'opzione che devo trattare e da uno storico doppio.
Poiche' pero' mi piace ragionare, devo pero' dire che io avrei fatto i coni di cui al link che mi hai postato non usando i valori massimi e minimi di volatilita come fanno gli autori.
Prendendo per esempio la tabella 1 loro vedono che la volatilita' storica massima a 30 Giorni e' stata di 57415 e mettono tale valore.
Per me, se devo operare a 30 giorni, non e' tale valore importante, ma la differenza fra 57415 e 19014 ( massima differenza in un mese fra due volatilita' storiche ).
La stessa cosa a 60 giorni ( massima differenza fra le volatilita' a 60 giorni ) etc
Chiaramente elaborerei questi valori in maniera lognormale ( cioe' elaborerei i valori ln(VolaMese/VolaMesePrec) )e nei coni proporrei i massimi e minimi non generali, ma di un periodo definito es 12 o 24 mesi ( questo per non trascinarci dietro influenze di eventi eccezionali )

Sei d'accordo?
Non tanto: i coni di volatilità nascono su precise ipotesi di mean reversion della volatilità, ipotesi che l'osservazione empirica delle serie storiche elaborate con vari stimatori complessivamente confermano praticamente su tutte le serie storiche finanziarie.

Tu hai tutti i dati che ti servono per calcolarli, infatti è sufficiente uno storico OHLC per farli... e se usi solo la dev. st. dei rendimenti, ti basta uno storico dei soli prezzi di chiusura; a questo devi però aggiungere la IV dell'opzione che stai osservando, ovviamente.

Dopochè passiamo alla modalità di calcolo: tu vuoi diagrammare la variazione di volatilità, una sorta di differenza prima, e non la volatilità storica; ma, se guardi la forma canonica dei coni di volatilità, questo equivale semplicemente a diagrammare un tasso di variazione esponenziale che parte basso per le scadenze più lontane e sale/scende rapidamente per quelle vicine: che informazioni vuoi trarne?

Sono altri i correttivi tecnici da apportare ai coni di volatilità (almeno due), ma... salto già alla fine: una volta che hai uno scanner su n sottostanti che monitora tutte le catene ogni giorno e trova chi sta fuori dai coni, siamo sicuri che stai facendo trading su qualcosa che al mercato è ignoto?

Io credo di sapere bene (forse più di tutti..?) quanto sia affascinante pensare di fare trading idealizzando il mercato come un processo fisico, e quindi come un oggetto che obbedisce a leggi che possiamo inferire statisticamente... purtroppo è così molto meno spesso di quanto ci possa piacere pensare :(

A scanso di equivoci, io ho usato per un po' di tempo i coni di volatilità, e sarai anche contento di sapere che i trade fatti sono stati vincenti; il problema è uno solo, e cioè che ero venditore un po' OTM: quando sei venditore di opzioni OTM, la percentuale di trade chiusi con successo non significa assolutamente nulla, e mi reputo abbastanza sveglio da capire quando mi trovo in una coda poco a destra della media a zero solo perchè la distribuzione è asimmetrica :sorpresa:
 
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