Charles M. Cottle

Piu' che altro contento io di averci capito qualcosa dato che le opzioni mi interessano ma ne capisco poco, quindi iniziare a interpretare correttamente qualcosa e' gia' un risultato. :D

Ad occhio e croce, per quello che può valere il mio parere, direi che hai già compreso l'essenziale.

Ma forse lo dico semplicemente perchè abbiamo la stessa opinione.
Questi maledetti bias! :D
 
Infatti nelle mie intenzioni non erano i numerini a dare validità alle mie affermazioni; ho messo i numeri perchè Imar mi ha chiesto un esempio pratico, ma ritengo di avere scritto cose corrette nelle formule, quelle "senza numerini".

Si, mi ero illuso che l'esempio pratico potesse chiarire le cose, invece di complicarle ulteriormente :D:D, ma siamo evidentemente finiti in un caso in cui - a mio parere - l'eccesso di formalismo matematico impedisce di vedere le cose come sono.

Come uscirne?

Abbiamo due possibilità:

- se pensate che "le opzioni siano come i carciofi" potete spostarvi su altro forum, dove si è sviluppata una brillante discussione di ben 7 mesg (ad ora) che vi chiarirà certamente le idee (vedi PGiulia, le bannature non eliminano le stupidaggini, semplicemente le traslano nello spazio e nel tempo ... :D:D);

- guardare al di là del nostro naso e vedere se nel mondo reale vi è una grandezza calcolata da professionisti che esprime proprio il concetto che stiamo cercando di quantificare

Prima che vi dia la mia risposta in proposito, qualcuno vuole avanzare qualche ipotesi?

Allora, prendiamo uno a caso.... :D:D Cren.. : ipotizziamo di non capire nulla del rischio collegato alle opzioni..... da dove possiamo trarre una stima della rischiosità di una posizione corta?
 
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Allora, prendiamo uno a caso.... :D:D Cren.. : ipotizziamo di non capire nulla del rischio collegato alle opzioni..... da dove possiamo trarre una stima della rischiosità di una posizione corta?
:mumble:

Se non capissi nulla di opzioni (e forse è così per davvero :D), mi chiederei:

  1. «Cosa deve succedere perchè io possa perdere x domani, tra una settimana, tra un mese... a scadenza?»
  2. «Quanto posso perdere domani, tra una settimana, tra un mese... a scadenza e con che probabilità?»
Più che rimboccarmi le maniche e far di conto con tutte le approssimazioni e le stime del caso, però, non saprei fare.
 
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:mumble:

Se non capissi nulla di opzioni (e forse è così per davvero :D), mi chiederei:

  1. «Cosa deve succedere perchè io possa perdere x domani, tra una settimana, tra un mese... a scadenza?»
  2. «Quanto posso perdere domani, tra una settimana, tra un mese... a scadenza e con che probabilità?»
Più che rimboccarmi le maniche e far di conto con tutte le approssimazioni e le stime del caso, però, non saprei fare.
la CCG calcola già lei il rischio? Non basta sfruttare il lavoro degli altri?

C
 
la CCG calcola già lei il rischio? Non basta sfruttare il lavoro degli altri?
Sinceramente, da quel poco che ho letto e visto in materia, trovo i margini di garanzia una misura di rischio più adatta alle esigenze del broker che non del cliente.

Anche se poi è evidente che è il cliente a doverci fare i conti salati.

Per esempio, se non ricordo male, il meccanismo di calcolo dei TIMS mi sembrava fin troppo parametrato alla volatilità, grandezza aleatoria e difficilmente misurabile fin troppo incline a cambiare all'improvviso.

Però se dico puttanate scusatemi, eh.
 
la CCG calcola già lei il rischio? Non basta sfruttare il lavoro degli altri?

C

Avevo chiesto a Cren..... :-x:-x :D:D

Sinceramente, da quel poco che ho letto e visto in materia, trovo i margini di garanzia una misura di rischio più adatta alle esigenze del broker che non del cliente.

Anche se poi è evidente che è il cliente a doverci fare i conti salati.

Per esempio, se non ricordo male, il meccanismo di calcolo dei TIMS mi sembrava fin troppo parametrato alla volatilità, grandezza aleatoria e difficilmente misurabile fin troppo incline a cambiare all'improvviso.

Però se dico puttanate scusatemi, eh.


Mhhhh quindi tu pensi di poter fare meglio della CCG???
 
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Mhhhh quindi tu pensi di poter fare meglio della CCG???
No, per carità.

Però non mi sembra che il margine di garanzia risponda alle mie domande ignorantelle:
  1. «Cosa deve succedere perchè io possa perdere x domani, tra una settimana, tra un mese... a scadenza?»
  2. «Quanto posso perdere domani, tra una settimana, tra un mese... a scadenza e con che probabilità?»
E' questo che intendo quando scrivo che i margini secondo me sono più una misura di rischio per il broker che non per il cliente.

Però, ora che l'arcano è svelato, taccio e ti seguo per capire meglio :)
 
Sinceramente, da quel poco che ho letto e visto in materia, trovo i margini di garanzia una misura di rischio più adatta alle esigenze del broker che non del cliente.

Anche se poi è evidente che è il cliente a doverci fare i conti salati.

Per esempio, se non ricordo male, il meccanismo di calcolo dei TIMS mi sembrava fin troppo parametrato alla volatilità, grandezza aleatoria e difficilmente misurabile fin troppo incline a cambiare all'improvviso.

Però se dico puttanate scusatemi, eh.

c'è sempre un problema di fondo, da parecchio tempo; se ben ricordo un paio di anni fa si parlava di trovare un modo per valutare il prezzo in modo migliore della B&S o di CR, intento sicuramente valido a livello astratto ma poi il prezzo lo fanno con le due citate (o loro derivazioni) e io chiesi "a che serve sapere il prezzo "vero" se poi nessuno lo riconosce?"
Qui sei nello stesso caso: puoi calcoare al millesimo di centesimo, ma se poi "l'essere rovinato" te lo calcola la CCG a che ti è servito?

In sintesi, tutto è bello ma se non è condiviso dai big player devi accettare la vulgata corrente e magari spendere il tuo tempo a cercare come limitare i danni nei casi reali (e poi se si guadagna qualcosa ben venga :))

C
 
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No, per carità.

Però non mi sembra che il margine di garanzia risponda alle mie domande ignorantelle:
  1. «Cosa deve succedere perchè io possa perdere x domani, tra una settimana, tra un mese... a scadenza?»
  2. «Quanto posso perdere domani, tra una settimana, tra un mese... a scadenza e con che probabilità?»
E' questo che intendo quando scrivo che i margini secondo me sono più una misura di rischio per il broker che non per il cliente.

Però, ora che l'arcano è svelato, taccio e ti seguo per capire meglio :)

Ma neanche per sogno.... ora che Cammello ha rotto il giocattolo (vedi cammello, un ingegnere..... non avrebbe mai risolto l'enigma dell'uovo di colombo.... ;);).... ma sia ben chiaro che la mia è tutta malcelata invidia :D:D)... rifletti un attimo su questo:

- per rispondere ad esigenze di cautela, ma anche per garantire efficienza e liquidità del mercato, i margini della CCG possono peccare per eccesso di prudenza (il broker semmai, ci pone sopra una maggiorazione, ed in questo hai ragione, ma qui parliamo dei calcoli nudi e crudi della CCGG)?

Resisti ancora un poco.... poi arrivano i numerini... :D:D
 

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