CHiUNQUE PUO'SIMPATIZZARE CON IL DOLORE DI UN AMICO....

Negli Stati Uniti l’indice Philadelphia Fed è sceso a 15,2 pts a gennaio, mentre gli analisti si attendevano un dato pari a 18 pts dai 22,5 di dicembre (rivisto da 20,4).
 
La Cina e' riuscita a superare il suo target di crescita dell'8% nel 2009. Un risultato che rassicura il mercato, che continua ad attendersi tassi di crescita piu' elevati del previsto. I pochi scettici che puntavano, invece, su tassi vicini al 5% dovranno ricredersi e rassegnarsi all'idea che la Cina e' sempre piu' vicina a sostituire il Giappone come seconda economia al mondo.
Nonostante cio', gli analisti cominciano a temere che la situazione cinese possa a breve subire dei rallentamenti. Di fatti, nel corso dell'anno passato, l'economia locale ha beneficiato di un aumento del 30% delle attivita' di credito bancario al quale si e' aggiunto un forte piano di stimolo fiscale. Nel breve termine, tale flusso di denaro minaccia di creare problemi inflazionistici e bolle speculative, soprattutto nel mercato del credito. Dopo un anno di deflazione, a dicembre l'inflazione e' salita dell'1,9% su base annua. I prezzi delle abitazioni stanno salendo a tassi a doppia cifra, soprattutto nelle principali citta' del Paese. Anche nel lungo termine ci sono nubi che offuscano la salute del bilancio cinese.
 

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