CI SARANNO SEMPRE DEI SASSI SUL TUO CAMMINO. DIPENDE DA TE SE FARNE DEI MURI O DEI PONTI

E' di poche ora fa la notiza della condanna di alcuni componenenti associati ad un Clan .......
Ministro.....altro che i 5 euro del bancomat .......altro che i contanti ........queste sono le evasioni fiscali. SVEGLIA

Grazie alle indagini svolte dai militari del II Gruppo di Roma, è emerso come i commercialisti
- consulenti di molte società, tra cui anche alcune riconducibili al Clan - proponessero ai propri clienti fidati,
tra cui alcune importanti aziende, di accantonare quote significative di utili inserendo,
in contabilità, fatture per operazioni inesistenti, emesse da società costituite ad hoc.

Grazie a tale artifizio, i proventi derivanti dall’evasione fiscale venivano riciclati e, poi, reinvestiti su vari mercati anche grazie ad una ben
strutturata organizzazione societaria. Le misure odierne confermano la bontà e la validità di un approccio investigativo diretto a colpire gli evasori “seriali” sul piano patrimoniale.
 
Come definirlo....aspetta......non mi viene .......caspita, la memoria
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Conte parlava da sovranista: "Quando qualcuno ci accusa di sovranismo e populismo- diceva- amo sempre ricordare che sovranità
e popolo sono richiamati dall' articolo 1 della Costituzione italiana, ed è esattamente in quella previsione che interpreto il concetto di sovranità
e l' esercizio della stessa da parte del popolo".
Ma, in quell'occasione, il premier del governo Lega-Movimento 5 Stelle si scagliò anche contro Francia e Germania, accusate di non aiutare l'Italia a fronteggiare il problema dei migranti.

Ieri, invece, Conte si è mostrato vicino alle posizioni della sinistra, invocando un cambiamento e proponendo di inserire
nella Costutizione la "tutela dell'ambiente, della biodiversità, dello sviluppo sostenibile". Nel discorso pronunicato ieri,
in occasione della 74esima Assemblea generale, il premier dei giallorossi incitava la popolazione e i governanti a scuotersi e mobilitarsi,
con scelte a livello globale, per salvare l'ambiente. Dal punto di vista delle migrazioni, poi, non ha avuto nulla da dire,
nonostante l'accordo di Malta si sia rivelato un buco nell'acqua, data la flessibilità con cui può essere applicato.
 
Secondo quanto riportato da Bloomberg il colosso bancario olandese ABN Amro
sarebbe sotto inchiesta da parte delle autorità per sospetto riciclaggio di denaro sporco e finanziamento del terrorismo.

Lo scandalo sarebbe collegato indirettamente con quello che ha coinvolto la Danske Bank,
accusata di riciclaggio di fondi illeciti proveniente dalla Russia.

Il direttore della filiale estone di questa banca, scomparso lunedì , è stato trovato oggi morto in un bosco vicino a Tallin.

Quindi prosegue la serie degli scandali bancari nel Nord Europa, che oltre ad ABN Amro hanno coinvolto Nordea e Deutsche Bank.

Secondo il Guardian il flusso di denaro illecito collegato sarebbe proveniente dai Servizi segreti interni russi
e dalla cerchia vicina al Presidente e coinvolgerebbero la banca russa Promsberbank.

Una situazione molto complessa che non lascia prevedere quali possano essere le future evoluzioni della situazione.

Nel frattempo i titoli della ABN Amro hanno preso una bella bastonata con una caduta del 11% delle quotazioni:



Anche gli esperti non riescono a valutare quale possa essere l’effetto di queste indagini in quanto ancora in corso
e potrebbero quindi avere in futuro ampliamenti ed approfondimenti ed il calo potrebbe non essere l’unico.

Attualmente l’unico valore certo è un accantonamento per 114 milioni effettuato dalla banca, ma non c’è certezza che possa essere sufficiente.

Possiamo notare che i più grandi scandali riguardanti sia l’evasione fiscale sia il riciclaggio di denaro sporco
avvengono attraverso il sistema bancario, senza NESSUN intervento del contante.

Possiamo citare appunto il caso Danske-Nordea-Deutsche, che ha interessato diverse centinaia di milioni euro,
e che avvenuto tutto tramite banche, con il superamento dei meccanismi di controllo delle identità (KYC-AML).

Sull’evasione abbiamo il caso CUM-EX, la mega evasione fiscale tedesca per almeno 36 miliardi di euro
avvenuta senza che sia circolata una singola banconota.

Naturalmente il governo italiano vuole porre dei controlli e dei vincoli sul contante.
 
Un giorno sì e l’altro pure i giornali ci ricordano che l’Italia ha un debito pubblico troppo alto,
il che giustifica agli occhi dell’opinione pubblica continui tagli di spesa e continui tentativi di aumentare le entrate, mediante aumenti di tasse più o meno mascherati.

Quando passiamo 8 ore in attesa al pronto soccorso o quando scopriamo che sono diminuite le possibilità di detrazioni fiscali per le famiglie,
non dimentichiamoci le ragioni per cui chi ci governa ha fatto in modo che succedesse.

Eh sì! L’Italia ha un debito troppo alto, perché lo Stato spende troppi soldi…

Chi spende più di quanto incassa, è normale che si indebiti.

Se guardiamo al bilancio previsionale dello Stato del 2019, notiamo effettivamente come le entrate previste siano di 578 miliardi di euro
e che le spese finali previste siano di 637 miliardi di euro.

Al di là delle cifre, è importante comprendere le dinamiche.

Se lo Stato incassa 578 e spende 637, genera un debito aggiuntivo (deficit) di 59 miliardi.

A questo punto lo Stato sarà obbligato a “chiedere in prestito” questo denaro ai mercati,
agli investitori finanziari e lo farà emettendo nuovi titoli di stato per un ammontare di 59 miliardi.



Ora, scambiamo le 2 campanelle e cerchiamo di capire dove si trova la pallina.

Nel bilancio del 2019 in Italia i contribuenti pagano 578 miliardi di tasse.

Nello stesso tempo 3 milioni di dipendenti pubblici e decine di migliaia di imprese private (con relativi dipendenti),
che lavorando fornendo beni e servizi esterni allo Stato, ricevono 637 miliardi di euro in pagamenti.

Si tratta di persone che tengono famiglia, che usano quel denaro facendo la spesa nei negozi, pagando l’affitto di casa, acquistando beni e servizi da imprese private.

Se a queste persone venissero a mancare i pagamenti dello Stato, diventerebbero disoccupate e senza un salario
e non potrebbero rivolgersi ad altre imprese private, alle quali verrebbero a mancare 637 miliardi di vendite.

Il taglio della spesa pubblica “per ridurre il debito” significa quindi certamente una riduzione di guadagni per molte imprese del settore privato,
non solo quelle che vendono beni e servizi allo Stato, ma anche per quelle che ne beneficiano indirettamente.

Persino la spesa “improduttiva” costituisce uno stipendio per molte persone che, in seguito, faranno acquisti sul mercato privato.
Tagliando quella spesa, diminuirà anche la disponibilità di denaro da essere speso sul mercato privato.

L’altro modo per “ridurre il debito pubblico” generalmente utilizzato è l’aumento delle tasse.
Anche in questo caso al miglioramento del bilancio dello Stato corrisponderà certamente una minore disponibilità di denaro per cittadini ed imprese,
i quali dovranno sborsare più denaro per pagare le tasse e ne potranno utilizzare meno per fare acquisti presso altre imprese private.

Alla fine l’effetto sarà simile a quello dei tagli alla spesa pubblica.

La terza campanella è la spesa per interessi, pari a 78 miliardi di euro.



Considerando che solo una minima parte degli italiani detiene dei titoli di stato (non era così 30 anni fa),
il bilancio fatto sulle tasche degli italiani è in realtà pari a (637-78) = 559 miliardi di incassi e 578 miliardi di spese (sotto forma di tasse).

Ovvero nelle tasche degli italiani per il 2019 è stato previsto un passivo di (559-578) = 19 miliardi di euro.

Se noi italiani abbiamo un passivo, c’è certamente qualcuno che ha un attivo, che sono i detentori dei titoli di stato
(stranieri, banche, fondi e assicurazioni, Banca d’Italia, ricchi investitori italiani), i quali sia aggiudicano la “pallina” nascosta sotto la terza campanella.

Supponendo che il salario lordo di un lavoratore di basso livello sia pari a 25’000 euro l’anno,
il passivo di 19 miliardi di euro significa una perdita diretta di 19’000’000’000/25’000 = 760’000 posti di lavoro.

Ora, la realtà è più complessa, in quanto si creano anche posti di lavoro grazie alle maggiori esportazioni
(fin che la congiuntura internazionale lo permette) e in quanto gli italiani attingono ai risparmi di famiglia per inventarsi un nuovo lavoro,
ma è del tutto evidente che le attuali politiche di bilancio “per ridurre il debito pubblico”, che vanno avanti da 27 anni, hanno un impatto negativo sull’economia del paese.

Queste politiche dette di “austerità” sono in realtà un modo “legalizzato” per sottrarre denaro (dei risparmi)
e servizi pubblici al popolo italiano, per garantire l’arricchimento di soggetti per lo più estranei.

Qualcuno a questo punto ci ricorderà l’imperativo “morale” di dover ridurre il debito pubblico esistente.

In realtà nessuno chiede all’Italia di “ridurre il debito” in valore assoluto, ma solo di ridurre il debito in rapporto al Prodotto Interno Lordo (il PIL).

Quindi lo stesso obiettivo potrebbe essere raggiunto non tagliando la spesa e aumentando le tasse, ma piuttosto facendo il contrario.

Abbiamo visto come i tagli alla spesa e gli aumenti di tasse provochino danni all’economia privata del paese e, quindi, anche alla crescita del PIL.

I danni non sono solo diretti per coloro che lavorano per lo Stato, ma anche indiretti per il settore privato
che fa affari grazie alla disponibilità di spesa di coloro che lavorano per lo Stato.

Ad esempio se avviene un taglio della spesa pubblica (o un aumento di tasse) di 100 miliardi, l’effetto sarà un danno di almeno 150 miliardi.

Se la spesa pubblica aumenta e le tasse diminuiscono, invece, restano più soldi in tasca a cittadini e imprese,
il che consentirà di aumentare gli investimenti nel settore privato e di far salire il PIL.

Anche in questo caso con un “effetto moltiplicatore” (tecnicamente chiamato “moltiplicatore fiscale”),
per cui un aumento delle spesa pubblica di 100 miliardi porterà un aumento del PIL di almeno 150 miliardi.

Se l’aumento del PIL supera l’aumento del debito, allora il rapporto debito/PIL va a diminuire.

Infatti se oggi abbiamo un debito di 2’400 miliardi ed un PIL di 1750 miliardi, con un rapporto debito/PIL 2400/1750 = 1,37 = 137%,
con un aumento della spesa pubblica di 100 miliardi avremo un aumento del debito di 100 miliardi,
ma con un aumento del PIL di 150 miliardi, portando il rapporto a 2500/1900 = 1,31 = 131%.

Il tutto portando benefici all’economia reale del paese: più servizi pubblici e crescita dell’indotto.

Il fatto che su tv e giornali si parli sempre e soltanto di tagli alla spesa e di aumenti di tasse
e mai della possibilità di fare il contrario, potrebbe farci sospettare (o darci la certezza)
che si tratti proprio del TRUCCO di chi vuol farci credere le cose sbagliate, per assicurarsi la propria vincita.

La vincita è costituita dall’acquisto a prezzo di saldo delle nostre principali imprese, ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo.

Esattamente come avviene nel gioco (vietato) delle 3 campanelle.
 
Avete mai cercato un posto di lavoro ?
Ecco degli esempi

Production Planning Specialist ..........
Commerciale B2B........
ITALY EXECUTIVE PARTNER ........
Junior Supply Chain Specialist.........
FACILITY MANAGER..........
TECHNICAL SALES ENGINEER........
Proposal Engineer........

ma parla come mangi. Buffoni.
A parte il primo e l'ultimo, gli altri sono ....rappresentanti vendita.
 
Intervento di Claudio Borghi alla Camera.

Si vota l’assestamento di bilancio, cioè l’aggiustamento di giugno che ha evitato la procedura di infrazione.

Infrazione fatta sul debito, non sul deficit, ed ora vede la nuova maggioranza , con Misiani,
votare a favore delle stesse misure che due mesi fa, diceva

“Ci avrebbero portato vicino alla bancarotta come nel 1992”.

Ora , cambiato il governo, il PD vota le stesse misure che, secondo lui, ci avrebbero portato alla Bancarotta.

Bella coerenza. Ringraziamo l’Inriverente per il supporto tecnico.
 
Oggi i lanzichenecchi arrivano da un'altra parte,
ma abbiamo resistito allora e resisteremo anche domani.
calata_lanzi.jpg


Esattamente 390 anni fa, nel settembre del 1629, un'orda di 36.000 Lanzichenecchi proveniente dai paesi tedeschi calò sulla Valsassina:
per essere stato investito da quell'avvenimento apocalittico il nome dell'antico paese di Ballabio è entrato, a imperitura memoria, nelle pagine dei Promessi Sposi.

Sabato 28 settembre i ballabiesi ricordano la tragedia vissuta dai propri avi con un incontro e una cena
nell'ambito della manifestazione locale "Ballabio manzoniana" organizzata dalla Pro loco per conto del Comune.

L'appuntamento è alle 17.30 nella Baita Grignetta, la casetta in legno dell'omonimo parco (ingressi da via Fiume o via Confalonieri).

La rievocazione prevede la lettura di documenti storici che ricorderanno le terribili sofferenze causate dall'invasione dei Lanzichenecchi, che provocò morti, fame e pestilenza.
 
Cerimonia commemorativa per ricordare Luca Nicolini scomparso martedì 17 settembre a Venezia
nel tragico incidente che ha visto tra gli altri anche la morte dell'ingegnere Fabio Buzzi nel tentativo di record da Montecarlo a Venezia.

Parenti ed amici potranno salutarlo presso la base nautica del Moregallo sabato 28 settembre tra le 11 e le 16.
È prevista, tra gli altri, la presenza del presidente della Federazione Motonautica Italiana Vincenzo Iaconianni,
quella di Massimo Moratti presidente emerito della stessa federazione motonautica,
del pluricampione mondiale Daniel Scioli appositamente venuto dall Argentina,
del consigliere federale nazionale e presidente del Circolo Canottieri Napoli Achille Ventura
particolarmente legato a Luca Nicolini da amicizia e sodalizio sportivo.

Il fratello di Nicolini, Matteo, noto pilota e campione anche egli della motonautica,
sarà circondato dall affetto di tantissimi piloti ed amici che si attendono da tutta Italia e da molti paesi stranieri.
 
Sarà invece allestita oggi, venerdì 27 settembre, presso la FB Design di Annone Brianza la camera ardente di Fabio Buzzi,
patron dell'azienda e pilota dei record, mancato la scorsa settimana nel drammatico incidente avvenuto alle porte di Venezia,
mentre si trovava a bordo di un motoscafo off-shore, impegnato nella traversata da Montecarlo.

Il mondo della nautica e dell'imprenditoria lecchese e non potrà darà il suo ultimo saluto al 76enne dalle 9.30 alle 18.
I funerali invece, saranno officiati in forma strettamente privata l'indomani mattina, sabato, nella chiesa oggionese dedicata a Sant'Eufemia.

Quella tragica sera del 17 settembre, i due erano impegnati nel tentativo di stabilire un nuovo record lungo la Montecarlo - Venezia,
in compagnia degli amici e piloti Mario Invernizzi - unico sopravvissuto alla tragedia - e di un pilota di nazionalità olandese, Eric Hoorn.
 

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