Titolo: B.Mps: dopo Alexandria spuntano altre operazioni (MF)
Ora: 23/01/2013 08:07
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Quando nel 2002 Warren Buffett defini' i derivati
un'arma di distruzione di massa, nessuno poteva immaginare che una
sequenza di operazioni di questo genere avrebbe costretto alle dimissioni
il presidente dell'Abi e messo nell'angolo la terza banca italiana. E
invece proprio in questi giorni il Monte dei Paschi di Siena e' chiamato a
rendere conto di alcune spericolate architetture finanziarie realizzate
tra il 2006 e il 2010.
Dopo le indiscrezioni della scorsa settimana sull'operazione Santorini
con Deutsche Bank, scrive MF, ieri fonti di stampa hanno acceso un faro su
Alexandria, un derivato sottoscritto nel 2009 con la banca giapponese
Nomura. Secondo la ricostruzione fatta, Alexandria (finita anche al vaglio
della Procura di Siena) era scomponibile in due operazioni: la prima
permetteva a Mps di scaricare sulla controparte la perdita del derivato,
mentre la seconda rimborsava Nomura, visto che il Monte acconsentiva a
"entrare in un asset swap e in due operazioni pronti contro termine a 30
anni legate a tale swap". L'intera vicenda presenta alcuni risvolti
ambigui. Ad esempio, non e' chiaro se Alexandria sia stata effettivamente
sottoposta al consiglio dei amministrazione della banca. Ne e' convinta
Nomura, la quale in una nota ha sostenuto che il prodotto e' stato
"pienamente esaminato e approvato prima della sua definizione al piu' alto
livello di Mps, includendo il cda e il presidente esecutivo, Giuseppe
Mussari". Smentisce invece Rocca Salimbeni: "Non risulta", ha fatto sapere
la banca, "che l'operazione Alexandria sia stata sottoposta
all'approvazione del Cda". Anche Kpmg, citata nella nota di Nomura come
revisore della banca nel periodo dell'operazione, ha ribattuto di nonessere mai stata a conoscenza di Alexandria.
Come anticipato ieri da milanofinanza.it, sembra che dopo Santorini e
Alexandria, nei prossimi giorni possano uscire dettagli su altre due
operazioni di finanza strutturata confezionate dalla passata gestione
della banca. Si tratterebbe di Patagonia e Nota Italia, due contratti di
cui non si conoscono ancora ne' controparti, ne' dettagli tecnici, ma che
potrebbero presentare elevati livelli di rischio. Bankitalia monitora con
viva preoccupazione i problemi della terza banca nazionale ed e' in
costante contatto con i suoi vertici. Per il momento sarebbe prematuro
formulare previsioni ma, se emergessero gravi irregolarita'
nell'amministrazione o gravi perdite del patrimonio, non si puo' escludere
l'ammissione al regime di amministrazione straordinaria. Questa extrema
ratio potrebbe pero' mantenere inalterata la prima linea della banca, con
il presidente Alessandro Profumo e l'amministratore delegato Fabrizio
Viola investiti della carica di commissari. In ambienti senesi ci si
interroga poi sulla possibilita' di azioni di responsabilita' verso gli ex
vertici del Monte.
red/lab
(fine)
MF-DJ NEWS
2308:07 gen 2013