[FONT=arial,elvetica]
Il sentiero del mercato diventa ora più tortuoso [/FONT][FONT=arial,helvetica]
Di Edoardo Macallè[/FONT]
[FONT=arial,helvetica]
Il quadro si fa decisamente meno lineare di quel che noi si sperava gli scorsi giorni. Da un lato, infatti, non si può sostenere che in area 14mila punti non si sia arrivati: il massimo odierno, a 13817p, è ben “dentro” l'area da noi indicata! Quanto fatto, però, non è certo sufficiente per affermare che l'obiettivo da noi indicato sia stato raggiunto appieno: per chiudere l'ultimo dei tre “gap” apertisi al ribasso, infatti, si sarebbe dovuto oltrepassare i 14080p. Come dire, insomma, che l'obiettivo è ancor lì, sebbene non più a portata di mano come poteva facilmente apparire questa mattina. E' ancor lì, certo, ma soprattutto troppo lontano perché possa essere raggiunto (salvo miracoli…) entro mercoledì prossimo (come noi, invece, s'auspicava). Che si possa andar oltre i 14mila punti è quanto di più scontato noi si possa credere, ma a farsi complesso, oggi, è il percorso che potrebbe portarci lassù. Perché c'è una seconda cosa che noi diamo per scontata: la correzione al ribasso (del 50% circa) di quanto guadagnato dai minimi di marzo. Nella nostra ipotesi di fondo v'era la “pratica” convinzione che il mercato potesse, prima, raggiungere la vetta e, poi, correggere al ribasso, oggi invece non escludiamo che il mercato possa prima correggere e poi riproporsi verso un obiettivo che, da “finale” dell'attuale periodo, potrebbe trasformarsi in rampa di lancio verso livelli ancor più elevati di quelli sinora indicati. Pubblicità

I TEMI DEL GIORNO▪ Crisi: ecco la "soluzione"!▪ Cavalcare il rimbalzo...▪ Cosa comprare e cosa vendere▪ La classica ripresa a V▪ Gli appuntamenti di oggi▪ Fisco, le scadenze di aprile[/FONT]
VIDEO NEWS |
ULTIM'ORA
Allo stato, i percorsi di più ampio respiro (medio e lungo) sono impostati al rialzo, mentre quello di breve (o settimanale) è in piena fase rialzista: con un quadro simile non è lecito attendersi alcun cedimento dei corsi. E' ben vero, però, che il prossimo impulso è atteso al ribasso e che lo stesso non ha gran tempo per esprimersi al meglio (entro questa e la prossima settimana, infatti, la sua forza dovrebbe esaurirsi del tutto). In una situazione simile, insomma, ci si può attendere al massimo una correzione ancorché profonda (in ragione degli attuali livelli di volatilità). Il dubbio, quindi, è se tale correzione sia già partita oggi, oppure se quant'accaduto in corso di seduta sia un semplice pull-back verso quel gap ancor rimasto aperto sotto i nostri piedi. Un ostacolo al raggiungimento dello stesso è da cercarsi in quella linea che, provenendo dalla notte dei tempi, dovrà prima o poi trasformarsi in supporto, ma un valido aiuto per superare quest'ultima potrebbe venir dalla figura costruitasi oggi che, sebbene non abbia molto di canonico, potrebbe anche esser presa per una “bearish engulfing” (apertura e chiusura della precedente seduta, infatti, sono pienamente “mangiati” della candela odierna). Con tutta onestà, per confermarlo, preferiremmo però attendere la prossima chiusura: se la stessa, infatti, fosse inferiore ai 13272 p (apertura di giovedì scorso), allora si dovrebbe davvero pensarlo. Una cosa, invece, che cominciamo a pensare, e molto seriamente, è che l'apertura odierna a 13695p è la più elevata dai minimi di marzo. Purtroppo (o per fortuna: dipende da quel che ognuno di noi spera…) è anche apertura di settimana ed è proprio su base settimanale che potrebbe costruirsi una “bearish engulfing” d'ampio rilievo se, prima di Pasqua, si chiudesse sotto i 12914p (apertura di lunedì 30 marzo). Fatti quattro conti, si scopre che questa sera s'è più vicini a tale soglia che non all'obiettivo indicato negli ultimi giorni (14080). Come dire che siamo più vicini al peggio che non al meglio. Speriamo, allora, di poter sostenere qualcosa di più preciso già domani sera.