L’unico caso che ha avuto gli onori delle cronache per ora è stato quello del Friuli. La CoopCa, che gestiva una quarantina di supermercati in Carnia, e le Coop Operaie di Trieste (dove lavoravo) hanno trascinato nel fallimento i risparmi di circa 20.000 soci, per un totale di quasi 130 milioni di euro, il sistema delle cooperative è intervenuto per restituire una parte dei soldi per cercare di fermare l’ondata di panico presso gli altri prestatori sociali, cioè gli altri soci che affidano i risparmi alle coop. Per lo stesso motivo Lega coop ha rimborsato anche ìl 40 percento delle somme depositate nelle prime due cooperative saltate a Reggio Emilia: la Coop Muratori di Reggiolo (su 49 milioni di prestiti ne sono stati rimborsati 19, gli altri 30 sono andati in fumo) e la Orion (su 5 milioni di prestiti ne sono stati rimborsati 2, gli altri 3 sono andati in fumo). Ma durante l’ultima riunione, alla presenza della Federconsumatori che sta seguendo tutte la vicende la Legacoop è stata esplicita: i soldi sono finiti.
Alla cooperativa di costruzioni Di Vittorio di Fidenza si sono visti proporre un rimborso del 25 per cento. Alla Coopsette e alla Unieco di Reggio Emilia stanno ancora aspettando,ma con sempre meno speranze. Le hanno già perdute tutte, invece, a Varese, dove gli 800 soci della Cooperativa Nuova (che ha realizzato oltre 3.500 immobili in tutta la provincia) sono in mano a un liquidatore. «I 7 milioni di euro che abbiamo depositato lì non sono più disponibili per noi», dice Franca Centofanti, del comitato soci. E non lo saranno mai. I soci prestatori, sono creditori chirografari, gli ultimi a essere rimborsati’ dopo le banche, dopo i fornitori, dopo tutti gli altri.