magari brindava con lo chardonney di Zonin e gli è andato pure di traverso, per questi ladroni ci vuole una buona macumba anzichè il brindisi disauguraleRicordo agli inizi della mia carriera un tizio che a capodanno brindava sperando nella morte di Tanzi.... il mondo non è cambiato
Per loro basta e avanza Sing Sing...magari brindava con lo chardonney di Zonin e gli è andato pure di traverso, per questi ladroni ci vuole una buona macumba anzichè il brindisi disaugurale
magari brindava con lo chardonney di Zonin e gli è andato pure di traverso, per questi ladroni ci vuole una buona macumba anzichè il brindisi disaugurale
L'interessante articolo di Dorino e Trombone su Econopoly del sole24ore del 23/12 mi pare non sia stato postato nel forum:
Blog | Costruzioni, la tempesta perfetta e come provare a uscirne - Econopoly
Ti ringrazio come sempre per aver postato l'articolo anche se a me sembra piuttosto "banalotto".
Logico che il settore delle costruzioni (non capisco perché questi lo scrivano con la c maiuscola) è per definizione un settore in cui il ciclo economico si chiude in tempi lunghi (anni e non giorni). Quindi ci devono essere spalle finanziaramente larghe per definizione (oltre ovviamente capacità di progettazione e realizzazione).
Poi ci aggiungo che gli appalti grossi (ovvero quelli pubblici ma anche quelli privati) sono assegnati su base concorrenziale (questo in tutto il mondo e non solo in Europa). In italiano vuol dire margini sempre più ridotti. E quindi sopravvive chi è più efficiente (e non chi come è sempre stato in Italia ha amicizie con Tizio e Caio)! Il giochetto dei claims (magari accompagnati da indicibili valigette finite in banche elvetiche) pneso abbia fatto il suo tempo. In più il vincitore deve rilasciare garanzie (fornite dal sistema bancario): altri problemi!
Dal che una impresa di grandi costruzioni dovrebbe cercare di diversificare i progetti in cui si impegna (ed avere un sitema Paese che la spinge, cosa che non ho ben capito se è avvenuta negli ultimi anni. Al momento non vedo perà un governo in grado o con voglia di sponsorizzare le nostre imprese di costruzione all'estero o di completare le grandi opere in casa!). E per far questo dovrebbe avere un management di prim'ordine (e non sempre il figlio del fondatore è all'altezza. E allo stesso tempo fa ridere un discorso dell'uno vale uno come è nel mondo cooperativo).
Da ultimo queste imprese non possono non finire i lavori, pena il pagamento di ingenti penali (la politica del fior da fiore - termino ciò su cui guadagno - proprio non esiste).
Così messo il settore (ovviamente la mia è una analisi superficiale) non posso che auspicare un intervento del governo (e/o del sistema bancario) che ci metta una pezza sperando che alla fine questa serva al settore per una rinascita (e non sia invece una aspirina somministrata ad un malato di polmonite).
La cosa interessante, che ho letto in altri articoli, è che le grandi aziende di costruzioni del nord Europa, in questi anni, hanno ridotto notevolmente l'indebitamento, a differenza di quelle italiane. Quindi non penso sia solo un problema di mercato e concorrenza, ma più probabilmente da noi abbiamo un management costituito, ad essere buoni, da incapaci e nel nostro caso specifico anche da bugiardi che occupano certi posti più per motivi politici che non per capacità manageriali.
L'interessante articolo di Dorino e Trombone su Econopoly del sole24ore del 23/12 mi pare non sia stato postato nel forum:
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