Concordato CMC: rinviati di 5 cinque mesi i pagamenti dei creditori
Maxi passivo da 1,6 miliardi. Indagini sui bilanci che hanno portato all’accoglimento del piano di rientro
Lavori CmcIl concordato con riserva richiesto dalla Cmc a dicembre 2018, e approvato dal tribunale a maggio del 2020, è una procedura concorsuale di dimensioni enormi per il territorio ravennate. L’esposizione complessiva della Cooperativa Muratori Cementisti ammontava a 1,6 miliardi di euro.
Con una nota inviata alla stampa, l’azienda ha fatto sapere di avere inviato il 30 novembre ai commissari della procedura una relazione sull’andamento della società e sulle attività indirizzate all’esecuzione del concordato con la quale, tra l’altro, ha comunicato l’intenzione di posticipare ad aprile 2022 i pagamenti previsti per novembre. Si procederà secondo l’ordine dei privilegi con la previsione di «completarsi ragionevolmente entro la fine dell’anno».
La società è convinta che tale soluzione sia compatibile con l’andamento dell’attività gestionale, «nonché con il realizzo di alcune significative attività straordinarie al fine di garantire e meglio sostenere la continuità aziendale, nell’interesse del ceto creditorio e di salvaguardia dei livelli occupazionali».
Cmc assicura che proseguono le attività finalizzate all’esecuzione del concordato nonostante si siano registrati, rispetto al piano, scostamenti dovuti al mancato avveramento di alcune ipotesi che ne erano alla base: «L’asimmetria è dovuta al prolungamento della pandemia, che ha determinato il rallentamento di molti settori dell’economia, e all’andamento del mercato delle grandi opere, che disattende le aspettative a causa della lentezza nell’avvio del Pnrr».
Proseguono, quindi, le attività produttive che, dal secondo semestre 2021, hanno dato segnali di ripresa: «Importanti riscontri e riconoscimenti da parte dei maggiori clienti, primi fra tutti da Anas, con l’esecuzione dei lavori nei maxi-lotti in Sicilia, nonché da Fce per la metropolitana di Catania».
Dal punto di vista delle acquisizioni, poi, Cmc ha registrato alcuni segnali confortanti, tra i quali un’importante acquisizione in Argentina, del valore di 50 milioni di euro. In quella stessa area, peraltro, sono previsti a breve possibili sviluppi per lavori pari a 200 milioni di euro. Anche in Italia la cooperativa si dice ben posizionata rispetto ad alcune offerte presentate per le quali si attende l’aggiudicazione definitiva.
Le vicende del concordato Cmc sono approdate anche in un fascicolo di indagine in procura (pm Lucrezia Ciriello e Marilù Gattelli ndr). L’ipotesi investigativa è che i vertici della coop abbiano simulato crediti in tutto o in parte inesistenti per essere ammessi alla procedura concordataria e poi per influire sulla votazione dei creditori per l’approvazione del piano di ristrutturazione.
A marzo del 2021 la Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici di via Trieste sequestrando materiale cartaceo e informatico di possibile interesse per le indagini.
Maxi passivo da 1,6 miliardi. Indagini sui bilanci che hanno portato all’accoglimento del piano di rientro. Un fascicolo aperto alla procura di Ravenna.
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