Enel accenderà le centrali slovacche, anche nucleari
L’Enel si ricompra una «Genco» ed entra nell’energia nucleare. Non è proprio così, ma con l’acquisto sempre più vicino della Slovenske Elektrarne la sintesi non pare azzardata. Ieri infatti il ministro dell’Economia della Slovacchia, Pavol Rusko, ha rotto gli indugi, annunciando che proporrà al suo governo di scegliere l’Enel per la privatizzazione della società elettrica statale. In vendita è il 66% del capitale SE che costerà all’ente di Paolo Scaroni 840 milioni. Il tutto se il negoziato in esclusiva che dovrà definire i dettagli andrà in porto senza sorprese. L’Enel, battendo i cechi della Cez (avevano offerto 690 milioni) e i russi della RosEnergoAtom (547 milioni), pianterebbe così la sua bandierina in un altro paese dell’Est dopo Bulgaria e Romania. E aggiungerebbe alla sua potenza elettrica installata (46mila megaWatt, 4mila all’estero) i quasi 7mila (6,9) del gruppo slovacco. Più o meno quanto ceduto con l’Eurogen, la maggiore delle «generation companies» messe a suo tempo sul mercato. Un parco centrali, quello slovacco, composto da due impianti termoelettrici (carbone e lignite) da 30 strutture idroelettriche e anche da due centrali nucleari (2.640 megaWatt) costruite con tecnologia dell’ex Unione Sovietica.
Un acquisto perlomeno inconsueto per un gruppo che in Italia non può operare nel nucleare dopo il referendum del 1987. Mentre in Slovacchia, per di più, si troverà a gestire (seppure indirettamente) il previsto smantellamento di parte delle centrali atomiche esistenti (a Jaslovske Bohunice) e a tenere a battesimo la realizzazione del nuovo impianto nucleare di Mochovce, che dovrà essere operativo entro il 2010. È prevedibile che il negoziato con Bratislava affronterà anche queste questioni. Ieri d’altronde, mentre Moody’s ha confermato il rating A1 su debito Enel (con una prospettiva da negativa a stabile) e l’Ue ha dato il via libera al rimborso per quasi due miliardi degli «stranded costs» (gli oneri di carattere «sociale» dell’ente), Scaroni ha confermato l’interesse per l’est Europa. E lunedì parte da Milano il road-show per la terza tranche della privatizzazione.
Corriere della Sera