come difendersi dal BAIL IN

Il rispettatissimo Enrico Letta, palese “riserva della repubblica” (i grembiuli gli hanno trovato un parcheggio dorato alla Sorbona) è quello che nel dicembre 2013, capo del governo, twittava esultante: “Finita ora sessione Consiglio Europeo. Approvata Banking Union. Per tutelare risparmiatori ed evitare nuove crisi. Buon passo verso Ue più unita”.
A cui non un “Venerato Maestro”, ma un normalissimo Claudio Borghi Aquilini, economista della Lega Nord e consigliere regionale del Carroccio in Toscana, così rispondeva a Letta junior: “Questa la salviamo da dare ai risparmiatori della prima banca che salterà”: Borghi ha saputo prevedere, Letta no.

Il celebre tweet di Letta Infatti dopo la bancarotta delle banche toscane il tweet è tornato in circolo, anche se non ha scosso la fiducia mediatica nel piccolo Letta. Cosa volete, la pretesa Unione Bancaria che si vantava di aver varato coi colleghi eurocratici non era altro che l’introduzione al bail-in, per cui ora sono i correntisti a pagare se i banchieri falliscono. Gliel’aveva chiesto l’Europa, e Enrico Letta ha eseguito.





da Monti, Letta, Draghi: maneggioni attaccano il Fumista - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato
 
BAIL IN Effect

Banche: Abi, raccolta gennaio in calo a 1.685 mld (-1,4% a/a) MILANO (MF-DJ)--La raccolta bancaria a gennaio e' diminuita di circa 23,4 miliardi (-1,4% a/a) su base annua a 1.685,6 miliardi di euro (-0,6% il mese precedente, -1,7% a novembre; -0,6% a gennaio 2015).
E' quanto emerge dal bollettino mensile dell'Abi, secondo il quale prima dell'inizio della crisi - a fine 2007 - l'ammontare della raccolta bancaria ammontava a circa 1.513 miliardi di euro (+173 miliardi dalla fine del 2007 ad oggi); così composta: 1.000,5 miliardi di depositi da clientela (+307 miliardi dalla fine del 2007 ad oggi) e 512,2 miliardi di obbligazioni (-134 miliardi dal 2007).
L'osservazione delle diverse componenti mostra la netta divaricazione tra le fonti a breve e quelle a medio e lungo termine. I depositi da clientela residente (al netto delle operazioni con controparti centrali, dei depositi con durata prestabilita connessi con operazioni di cessioni di crediti) hanno registrato a gennaio 2016 una variazione tendenziale pari a +3,2%, segnando un aumento in valore assoluto su base annua di circa 40 miliardi di euro. L'ammontare dei depositi raggiunge a fine gennaio 2016 un livello di 1.307,1 miliardi.
La variazione annua delle obbligazioni è negativa per -14,3% (-13% a fine 2015), in calo in valore assoluto su base annua di 63,4 miliardi di euro. L'ammontare delle obbligazioni risulta pari a 378,5 miliardi di euro.
fch
(END) Dow Jones Newswires
February 16, 2016 09:01 ET (14:01 GMT)
 
La voce del consumatore
Banche: domani Tar del Lazio decide sul ricorso Codacons contro decreto salva-banche e bail-in
Banche: domani Tar del Lazio decide sul ricorso Codacons contro decreto salva-banche e bail-in

Le 4 banche salvate da Banca d’Italia erano azioniste della stessa Bankitalia. Sostanziale interesse privato in atti d’ufficio


(Codacons) - Domani 18 aprile il Tar del Lazio deciderà sul ricorso promosso dal Codacons contro i provvedimenti della Banca d'Italia adottati in attuazione della legge sul bail-in, che hanno portato all'azzeramento del valore dei titoli a danno degli investitori di Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife.

Con tale ricorso il Codacons mira a portare la legge sul bail-in in Corte Costituzionale e ottenerne l’annullamento, così da consentire ai risparmiatori danneggiati di tornare in possesso dei soldi investiti in obbligazioni subordinate.

Tra i vari profili di illegittimità dei provvedimenti impugnati – spiega l’associazione – emerge anche un evidente conflitto di interessi tra soggetti vigilati (le 4 banche salvate) e il vigilante. Si legge infatti nel ricorso del Codacons:

“i soggetti vigilati successivamente posti in risoluzione detenevano, al contempo, quote del capitale dello stesso vigilante. I nuovi soggetti vigilati (Nuova Banca Marche Spa, Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara Spa, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti Spa) detengono, a far data dall’1 gennaio 2016, quote del capitale di Banca d’Italia rispettivamente per:

- Nuova Banca Marche Spa: 2.459 quote;

- Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara Spa: 949 quote;

- Nuova Cassa di Risparmio di Chieti Spa: 151 quote”.


“Si assiste dunque ad un doppio conflitto di interessi tra controllore e controllati che appare del tutto illegittimo – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Se il Tar accoglierà le nostre tesi, la legge sul bail-in decadrebbe e, di conseguenza, il salvataggio delle 4 banche sarebbe annullato. I risparmiatori traditi tornerebbero così automaticamente in possesso del valore delle obbligazioni azzerato, senza bisogno di arbitrati o decreti ad hoc”.
 
BADIA FIESOLANA, Firenze, 5 maggio (Reuters) - Le regole sul
bail-in finalizzate a non scaricare sui contribuenti il costo
dei salvataggi bancari possono essere "fonte di seri rischi di
liquidità e di instabilità finanziaria".
Lo si legge nel testo dell'intervento che il governatore di
Bankitalia, Ignazio Visco, ha letto a Badia Fiesolana in
occasione della conferenza "The State of the Union".
La nuova direttiva europea Brrd impone perdite ad azionisti
e detentori di obbligazioniemesse da una banca finita in
dissesto e oggetto di salvataggio.
Visco critica la scelta europea di sottoporre a bail-in
un'ampia gamma di attività finanziarie. "Non è stata data
sufficiente attenzione al fatto che la stabilità finanziaria è
divitale importanza per l'economia reale", dice.
Il governatore rilancia la proposta italiana, avanzata nel
2013 da Bankitalia e ministero dell'Economia ma rimasta
inattuata, di limitare le perdite in caso di salvataggio solo
alle attività di nuovaemissione. E aggiunge: "Non dobbiamo
escludere la possibilità di un temporaneo sostegno pubblico in
caso di crisi sistemiche, quando l'uso del bail-in non basta ad
ottenere gli obiettivi di risoluzione ma invece rischia di
compromettere la stabilitàfinanziaria".
Analizzando la situazione delle banche italiane, Visco
invita a "prendere sul serio" i timori del mercato sull'asset
quality review della Bce, "anche se ci sono buone ragioni per
credere che siano un po' esagerati".
I circa 87miliardi di sofferenze nette accumulate dal
sistema bancario sono infatti assistiti da 85 miliardi di
garanzie reali e da 37 miliardi di ulteriori garanzie,
dice
Visco, pronosticando una ulteriore caduta del flusso di nuove
sofferenze nel 2016 dopo il calo osservato nel quarto trimestre
dello scorso anno.
Secondo il banchiere centrale, poi, come chiarito anche dal
capo della Bce Mario Draghi, è "sbagliata" la percezione che la
vigilanza unica (Ssm) stia spingendo le banche italiane a cedere
rapidamente gli Npl.

"Anche se le risorse finora disponibili sono limitate, la
costituzione del fondo Atlante potrebbe anche contribuire a
sbloccare il mercato delle sofferenze, contribuendo alla
soluzione del problema Npl. Una soluzione,tuttavia, che non può
non richiedere una quantità non trascurabile di tempo", ha
concluso il governatore.
 
Insomma non dicono chiaramente che questo Bail In riporta le banche alla legge che esisteva nel 1929 quando fallirono

e che per portare un po' di fiducia
gli Stati dovettero garantire le Banche

insomma ci hanno riportato un secolo indietro .... grazie Monti & banditi europei/italiani
 
Il Fondo interbancario depositi ha esaurito le proprie risorse, anche per il contributo al rimborso degli obbligazionisti delle quattro banche salvate.

Lo ha detto il presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi, Salvatore Maccarone.Il recente decreto per gli indennizzi “attinge alle disponibilità del fondo interbancario dei depositi” ha spiegato Maccarone.Il riferimento è al decreto che venerdì ha stabilito un meccanismo di ristoro forfettario per gli obbligazionisti colpiti dalla risoluzione delle quattro banche dello scorso novembre. Il governo ha detto che le risorse sarebbero arrivate dalle banche e che non c’era un limite all’intervento.“Le nostre casse sono vuote e contribuiscono a renderle tali questi provvedimenti di ristoro degli obbligazionisti delle quattro banche”, ha aggiunto. Maccarone ha reiterato le sue critiche all’interpretazione della Commissione europea che ha inibito un intervento del Fondo per le quattro banche che avrebbe evitato la risoluzione.“Sul piano prospettico la situazione non é certamente incoraggiante. Oggi questa interpretazione della Commissione [sull’utilizzo dei fondi di garanzia dei depositi] corre il rischio di diventare norma”.Con il bail-in in vigore, Maccarone ha detto che c’è la prospettiva concreta che la crisi di una banca si risolva con la sua liquidazione.“Non credo che il nostro sistema economico e civile sia pronto .. Nel caso di una banca in liquidazione non verrebbero pagati i depositanti”, ha spiegato.Il fondo sarà alimentato con contribuzioni ex-ante ma non può lavorare, come in passato, per prevenire una crisi bancaria.“Stiamo studiando la possibilità di irrobustire il meccanismo volontario per rendere possibili interventi preventivi”.La ragione, ha spiegato il presidente del Fondo di garanzia, è che “oggi non si può ripetere lo schema delle quattro banche: se la banca è ‘likely to fail’ e non si trova una soluzione rapidamente, la strada è o la risoluzione o la liquidazione coatta. E non voglio pensare a una soluzione che colpisca i depositanti”.



RITORNO AL PASSATO: BUON 1929 A TUTTI!
 

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