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Le cifre del bombardamento su Mediaset e Rai, in testa snack e dolci
Su Italia 1 su 15 ore di programmi ben 4 sono di pubblicità
Bambini e televisione
30mila spot all'anno
di MARIA STELLA CONTE


ROMA - È una vecchia querelle quella della tv che fa male ai bambini e della pubblicità che li lobotomizza, impossessandosi dei loro desideri, automatizzando le loro fantasie. Però che shock vedere quantificato il tempo di esposizione a queste radiazioni di mercato. Il conto lo ha fatto la Società Italiana di Pediatria. Eccolo: se un bambino guardasse per due ore al giorno Italia 1 nella fascia oraria compresa tra le 15 e le 18, durante la quale è trasmessa una programmazione specificatamente destinata all'infanzia, quel bambino rischierebbe di vedere in un anno 31.500 spot pubblicitari.

I risultati dell'indagine svolta dalla Spi saranno presentati al primo "Consensus Nazionale sull'obesità infantile" che inizia oggi a Pisa. L'intento dei pediatri era di verificare per quante ore effettivamente i bambini fossero ostaggio dei messaggi pubblicitari.
Così, nel 2004, hanno iniziato a tenere sotto osservazione tre ore al giorno di trasmissione (15-18), dal lunedì al venerdì per 4 settimane (quelle del 10 maggio, 12 luglio, 1° novembre, 13 dicembre).

"La scelta di Italia 1 - spiega Maurizio Tucci, responsabile della comunicazione per la Spi - è stata fatta perché, tra le grandi reti commerciali nazionali, è quella che prevede programmi pomeridiani espressamente dedicati ai bambini e risulta la più vista da questo target di utenti".

Per il test di confronto (durato 2 settimane) è stata scelta RaiTre che è "tra le reti Rai quella più attenta ai ragazzi". Risultato: nella settimana del 12 luglio, Italia 1 ha trasmesso 647 tra spot e trailer di altri programmi tv contro i 53 di RaiTre, e nella settimana del 13 dicembre, spot e trailer di Italia 1 sono stati 672 contro i 44 di RaiTre. Dalle 12 alle 15 volte di più.
"inciso:
ma questo è risaputo e come al solito si tratta di un attacco motivato alla buona fede(???) del nostro presidente del consiglio, infatti è noto che ai comunisti i bambini piacciono croccanti.... non molli di grasso.
per questo pochi spot in specie quelli alimentari
"

I pediatri tengono a precisare che "seppure lo studio sia stato limitato nel tempo, è verosimile ritenere che l'andamento sia costante nell'anno e che sia quindi questa la "dose" di pubblicità giornaliera che un bambino o un adolescente "assume" se passa quotidianamente un paio di ore davanti ad alcuni canali televisivi". La situazione non migliora se si prendono in considerazione i tempi: su 15 ore di programmazione di Italia1, 4 sono di pubblicità; la durata media del singolo spot è intorno ai 20 secondi e generalmente sono trasmessi in blocchi di almeno 10.

E arriviamo al punto che più sta a cuore ai pediatri: la cattiva alimentazione dei bambini. Nelle 4 settimane in questione, Italia 1 ha trasmesso circa 500 spot di cibo, il che significa, facendo la solita simulazione, che considerate 2 ore al giorno di visione televisiva per un anno, si hanno 5.500 pubblicità di snack dolci e salati, bibite, biscotti e gelati.
"inciso:
vedi sopra"


Ora: che esistano tetti per le pubblicità è certo. Si tratta di limiti differenti per le emittenti pubbliche e per quelle private nazionali; entrambe danno comunque vita ad un'intricata matassa di conteggi su base oraria, giornaliera, settimanale; nelle ore di punta e in quelle di minor ascolto; possibilità di superare i limiti a patto che si riequilibri il carico pubblicitario subito prima o subito dopo; eccezioni, deroghe, ricalcoli.

L'Associazione "Altroconsumo", ad esempio, nell'ambito dell'iniziativa "Un piatto di salute", ha svolto una propria indagine secondo la quale Italia1 è la rete che come carico pubblicitario "privilegia" maggiormente i minori (segue RaiDue), segue graduatoria delle reti pubbliche e private che maggiormente snobbano la legge. L'unica perfettamente in regola risulterebbe RaiTre.

Tutto questo, però, interessa poco i pediatri, che fanno un ragionamento all'apparenza elementare: delle due l'una - dicono - o qui si violano le norme, e allora si facciano controlli e intervenga chi di dovere; o tutto è in regola così com'è, dunque questo scempio è consentito, e allora le leggi vanno assolutamente cambiate. Entrambe le ipotesi appaiono, allo stato attuale, piuttosto ardue.

(29 aprile 2005)

avete visto.
ci vuole veramente poco sia per essere bravissimi imprenditori sia per portarsi a casa 4 miliardi di €


e questi comunisti che continuano a diffamare le sue capacità.
 
ma guarda zappo

veramente RAI3 non dovrebbe nemmeno proprio far pubblicità di nessun tipo

come tutta la RAI del resto

:D
 
Cologno Monzese, 17:34

MEDIASET: NESSUN DISIMPEGNO FAMIGLIA BERLUSCONI
"L'apporto della famiglia Berlusconi e' un valore che viene da lontano. Silvio Berlusconi diede al nostro Paese un'azienda e un mercato che prima non esistevano. I suoi figli Marina e Pier Silvio in questi anni hanno saputo diventare un punto di riferimento dell'azienda e continueranno a lavorare con totale dedizione. Credo che questo sia la migliore conferma del fatto che non sono in vista disimpegni di alcun tipo". O ha detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, nella sua relazione all'assemblea degli azionisti in corso a Cologno Monzese. "La compresenza di un azionista di riferimento forte e determinato e di un ricco parterre di azionisti grandi e piccoli - ha spiegato Confalonieri - significa operare in una cornice societaria solida e ricca, cio' che e' necessario per continuare nella leadership e nel successo. Il management di Mediaset sapra' farsi carico con entusiasmo degli azionisti che hanno acquistato il 16,68% del nostro capitale".





appunto.
 

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