COME TUTTI GLi ANNI PUNTO AD UNA FORMA FISICA PERFETTA.

:DVedi l'allegato 323541 In un locale così può accadere sul serio :D
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Buondì. I buoni pasto cartacei oggi vengono utilizzati - nella maggior parte dei casi - per fare la spesa al supermarket.
...

Qualcuno di voi li utilizza ?
Ha avuto problemi a fare la spesa ?

Una mia amica che faceva la cassiera (il supermercato ha chiuso :rolleyes:) mi diceva che odiava i clienti che arrivavano con ste mazzette di buoni pasto :rolleyes:, perchè con i buoni puoi acquistare solo cibi e, quindi, per tutto il resto ci vuole un conto a parte.
Ma non tutti i supermercati li accettano.
 
Buon Compleanno Fantozzi Ragionier Ugo

Grazie di tutto Ugo Fantocci Bambocci Pupazzi Fantozzi, detto Puccettone
sei il vero Itagliano

Non dimenticherei il grande merito di aver imparato il congiuntivo a gente come Lapo, Inzaghi, Emanuele Filiberto e simili.
 
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Una mia amica che faceva la cassiera (il supermercato ha chiuso :rolleyes:) mi diceva che odiava i clienti che arrivavano con ste mazzette di buoni pasto :rolleyes:, perchè con i buoni puoi acquistare solo cibi e, quindi, per tutto il resto ci vuole un conto a parte.
Ma non tutti i supermercati li accettano.

Quelli cartacei - da noi - li accettano per tutta la spesa, senza distinzione fra alimentari e non alimentari.
Il problema sono i nuovi buoni pasto elettronici.
Se qualcuno li utilizzza già e come ......
 
Cosa non fanno le coop rosse.........

Attenzione. Stiamo parlando di un istituto piccolo ma vitale per l'economia di Spoleto, un tempo capitale gloriosa di un regno longobardo che si è inerpicato per i secoli fino al 1198 e oggi famosa per il Festival dei due mondi e i tartufi con Urbani leader mondiale del settore.

Fra il 2012 e il 2013, quando tutto precipita, la Popolare ha raggiunto dimensioni ragguardevoli: più di 100 sportelli, 150mila clienti, 3 miliardi di depositi. E il vento nelle vele.
Dovrebbe essere un vanto del nostro sistema, invece è pronta per essere spolpata.

Le grandi manovre cominciano in realtà prima, nel 2010 quando il Monte dei Paschi e la cooperativa Centro Italia mettono gli occhi su quella banca, ma l'assalto fallisce.
Spoleto resta indipendente e per di più anomala in un panorama che conosce un solo colore: il rosso.
E invece il dominus dell'istituto Antonini non solo è uno che va per le spicce, ma è anche politicamente scorretto perché rimpiange un leader che da queste parti non si può neanche nominare: Giorgio Almirante.

Nel 2012 una nuova società, la Clitumnus, torna alla carica: fra i soci c'è ancora una volta la coop Centro Italia; ma c'è di più: l'amministratore della Clitumnus Francesco Carbonetti è imparentato con il procuratore di Spoleto Gianfranco Riggio.
Il figlio ha sposato la figlia del magistrato.

E a luglio 2012 anche la procura di Spoleto si muove, contestando a 34 persone, in testa Antonini, una sfilza di reati gravissimi.
Nello stesso periodo, con un tempismo quasi sbalorditivo, Mps denuncia i patti parasociali, figli di un vecchio aumento di capitale avvenuto nel 2007, e decide di restituire le sue quote per un valore di 30 milioni.
Non basta, perché l'ennesima ispezione di Bankitalia si chiude con un verdetto clamoroso. Commissariamento.
Prima della banca e poi della Spoleto Crediti e Servizi.
Ma i guai per Antonini non sono finiti. Il peggio arriva dalla Capitale.
Lo arrestano su input della Procura di Roma per corruzione in atti giudiziari: avrebbe pagato una tangente a un giudice del Tar.
 
Ultima modifica:
«Eravamo una realtà florida e una presenza politicamente anomala in una regione dove tutto è omologato dal 1945 - aggiunge Antonini - e ci hanno espropriato.

Ora cominciano a darci ragione».

Nel giro di qualche settimana accadono fatti impensabili: il Consiglio di Stato due volte capovolge i vecchi verdetti e stabilisce che non c'erano i termini per il commissariamento.
Poi il vecchio procuratore, imparentato con Carbonetti, va in pensione e la Procura torna sui suoi passi: riscrive l'atto di chiusura dell'inchiesta contro Antonini & company che Riggio aveva depositato nel 2013.
Molti capi d'imputazione spariscono nel nulla, il numero degli indagati precipita da 34 a 13.

«In tutta la mia carriera non ho mai visto niente di così stupefacente - racconta al Giornale Manlio Morcella, penalista di lungo corso, uno dei più noti avvocati umbri fra l'altro difensore di Antonini - invece di chiedere il rinvio a giudizio dei 34 indagati, la Procura dopo quasi due anni di silenzio ha ridimensionato le vecchie accuse».

Si attendono notizie da Roma.
Peccato che intanto Spoleto, sfuggita alle mire di Clitumnus, sia finita nella rete di Desio.
Una banca lontana, almeno geograficamente, da Spoleto.

E i 21mila si organizzano per chiedere un risarcimento astronomico alla Banca d'Italia e al ministero dell'Economia. «Hanno chiuso il rubinetto che dava ricchezza alla nostra provincia - conclude Ugolini - e le nostre quote, quelle in cui avevamo investito i risparmi, non valgono più nulla».
 
Così è sparita la Popolare Spoleto azzerata da Bankitalia, pm e coop

Il Consiglio di Stato boccia il commissariamento della banca, l'inchiesta che ne ha decapitato i vertici viene ridimensionata, la scalata è fallita. E i 21mila soci preparano la class action



 
Poverina...deve sempre cercare un "qualcosa" per mettersi in mostra.....

La scena è già passata alla storia.
È, forse, l'immagine più significativa e sicuramente più condivisa dopo la visita del Santo Padre a Napoli: quella delle suore di clausura del protomonastero delle Clarisse Cappuccine del capoluogo partenopeo che circondano Bergoglio salutandolo, baciandolo e offrendogli un regalo.

Una dimostrazione di affetto al Pontefice che non è piaciuta alla Littizzetto.

Nel corso della trasmissione Che tempo che fa lo ha definito "il miglior momento in assoluto" della visita di papa Francesco, "dalla comicità massima".
Quindi, dopo aver mostrato il filmato, la comica ha aggiunto: "Non si capisce perché erano tutte attorno al Papa, se perché non hanno mai visto un Papa o perché non hanno mai visto un uomo".
 
Il commento non è giustamente piaciuto alle suore che per esprimere la propria contrarietà hanno pensato bene di usare il mezzo più moderno a disposizione: Facebook.

Le monache hanno infatti un profilo sul social network, gestito dall’abbadessa madre Rosa.

È qui che, accompagnato dal link al video della Littizzetto, è stato pubblicato il post: "Ci dispiace che la sig. Littizzetto, che abbiamo apprezzato in altre occasioni, abbia pensato che le ’repressè monache di clausura stessero aspettando il Papa per abbracciare un uomo... probabilmente per fare questo avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini... se avessimo voluto".

Il post si chiude con un invito particolare diretto proprio alla Littizzetto: "Non sarebbe forse il caso, cara Luciana, di aggiornare il tuo manzoniano immaginario delle monache di vita contemplativa?".
 
A sinistra boldrini due......io preferisco questa.:D

Marino vieta le pubblicità che sfruttano il corpo delle donne.
Ma così offende la loro capacità di fare scelte libere e indipendenti.
E perché per gli uomini non vale?
 

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A sinistra boldrini due......io preferisco questa.:D

Marino vieta le pubblicità che sfruttano il corpo delle donne.
Ma così offende la loro capacità di fare scelte libere e indipendenti.
E perché per gli uomini non vale?

Perchè raramente si mettono in bella mostra le terga di un uomo (:help:) ... mentre donne poco vestite vengono utilizzate in qualsiasi tipo di pubblicità (non solo di intimo).
 

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