Titoli di Stato area Euro Comitato Risparmiatori Grecia - Uniamoci (19 lettori)

tommy271

Forumer storico
Derivati, prosegue trattativa tra Lombardia e Ubs su dettagli accordo

giovedì 5 aprile 2012 12:46






MILANO, 5 aprile (Reuters) - Le incertezze riguardo l'andamento dei mercati e il destino dei titoli greci di diritto internazionale impongono un proseguimento della trattativa - forse un altro mese - tra Regione Lombardia e Ubs per la definizione dei dettagli dell'accordo sulla chiusura del contenzioso relativo alle operazioni in derivati legate al bond regionale trentennale da 1 miliardo di dollari emesso nel 2002.

"Stiamo ancora trattando, c'è una situazione complicata sul mercato, non c'è certezza sui titoli greci" spiega una fonte vicina alla Regione.

Venerdì scorso, al termine della mediazione condotta di fronte alla giustizia britannica, le due parti hanno annunciato un accordo per la chiusura consensuale del contenzioso, attraverso un comunicato dell'avvocato inglese della Regione, Germana Lo Iacono-Smith dello studio Seddons.

"Sono stati definiti dei range, delle condizioni generali, Ubs interromperà il giudizio a Londra, ma ci sono ancora parametri che variano, la palla non è ferma" aggiunge la fonte.

Lo scorso giugno la Regione aveva accantonato 153 milioni di euro a copertura del rischio gravante sui titoli di Stato greci contenuti nella porzione gestita da Ubs del fondo di ammortamento del bond regionale.

Stamane Atene ha annunciato un'ulteriore proroga, dal 4 al 20 aprile, per l'adesione al piano di riscadenziamento del proprio debito da parte dei detentori di titoli di Stato greci di diritto internazionale, come quelli in capo al Pirellone .

La Regione è in trattativa per una transazione anche con Merrill Lynch, l'altra banca coinvolta nell'emissione del bond regionale, che tuttavia non ha bond greci inseriti nella propria parte del fondo di ammortamento. Il Pirellone e i due istituti sono in causa attorno all'ipotesi di costi occulti caricati da questi ultimi nell'ambito della stipula dei contratti derivati.

"La situazione con Ubs e con Merrill Lynch è molto diversa; Merrill Lynch ha un portafoglio buono, qui il problema è mettersi in sicurezza per il futuro più che riequilibrare le posizioni presenti" prosegue la fonte vicina alla Regione.

"Indubbiamente il clima è positivo e con Merrill Lynch vedo una situazione più semplice nel suo complesso" aggiunge la fonte, spiegando che la Regione punta a due accordi separati anche se contestuali con le banche, ma che per la conclusione definitiva delle trattative bisognerà probabilmente attendere un altro mese.

Da Merrill Lynch è arrivato un "no comment", mentre Ubs non è stata raggiungibile per un commento.

(Giulio Piovaccari)
 

tommy271

Forumer storico
Oggi alla "Camera dei Deputati" è stata portata in discussione l'interpellanza urgente dedicata al nostro caso:


   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   numerosissime sono le segnalazioni di piccoli investitori che, confortati dal parere di sedicenti esperti o professionisti del settore, fidandosi dell'appartenenza della Grecia all'eurozona e delle rassicurazioni delle istituzioni europee, hanno deciso di investire in titoli di Stato della Repubblica greca nella piena convinzione di non mettere a repentaglio il proprio capitale;
   oggi si rileva che l'accordo europeo sul salvataggio della Grecia prevede uno scambio dei titoli di Stato greci in portafoglio agli investitori privati con obbligazioni a più lunga scadenza e interessi minori, tale da ridurre il debito greco di 107 miliardi di euro;
   il successo dell'operazione è legato al tasso di partecipazione volontaria dei privati: oltre il 90 per cento (95 per cento circa) di consensi dovrebbe bastare per dimezzare la quota del debito pubblico oggetto dello swap, riducendola da 206 miliardi di euro a poco più di 100 (64,9 miliardi di nuovi titoli greci e oltre 35 miliardi di Efsf-bond con tre durate). Sotto il 75 per cento di consensi, lo swap rischia di essere cancellato;
   nel caso di adesioni al di sopra del 75 per cento, ma al di sotto del 90 per cento, la Grecia si riserva la possibilità di introdurre e attivare le clausole di azione collettiva (cac), in base alle quali basterebbe il 50 per cento dei sottoscrittori partecipanti allo swap e una maggioranza pari a due terzi di questo quorum favorevole alla modifica tramite clausole di azione collettiva per imporre i termini su tutti i detentori privati;
   gli investitori privati in possesso di 200 miliardi di euro di obbligazioni greche subiranno una perdita del 53,5 per cento del valore nominale e una perdita reale del 73/74 per cento;
   il 9 marzo 2012 il Ministro delle finanze greco ha reso noto che ammontano all'85,8 per cento le adesioni volontarie dei creditori privati sotto legislazione greca (pari a 152 miliardi di euro su 177) allo swap obbligazionario sul debito greco, mentre quelli sottoposti a legislazione internazionale hanno consegnato 20 miliardi su 29, pari al 69 per cento del totale: nel primo caso la soglia del 75 per cento è stata superata e ciò significa che su questa quota il Governo greco potrebbe usare le clausole di azione collettiva, in modo da far arrivare le adesioni sul fronte dei bond sotto legislazione greca al 95,7 per cento del totale; nel caso, invece, dei bond greci sotto legislazione internazionale, il Ministro Venizelos ha prolungato la possibilità per i risparmiatori di aderire alla proposta di scambio fino al 23 marzo 2012, pena il mancato pagamento senza applicazione delle clausole di azione collettiva;
   i piccoli risparmiatori italiani coinvolti sono decine di migliaia per un investimento complessivo in bond greci di un miliardo di euro: la maggior parte dei titoli erano denominati col codice «isin GR» è sono di diritto greco e sono stati tutti «swappati» anche forzosamente; altri sono «isin XS» e di diritto inglese: per questi sono previste le clausole di azione collettiva al raggiungimento del 75 per cento di adesioni; infine, ci sono le «It»;
   si rileva che i piccoli risparmiatori italiani sono stati invogliati e assicurati da nostri operatori finanziari a comprare i titoli di Stato greci, proprio per la garanzia di sicurezza dell'investimento;
   nei risparmiatori sta crescendo l'idea di essere stati traditi dall'Unione europea. Lo swap, infatti, è stato iniziato, condotto e concluso (almeno per i bond di diritto ellenico) con una contrattazione che ha visto partecipi i soli investitori istituzionali, riservando ai piccoli investitori la sorpresa di trovarsi forzatamente coinvolti e vincolati ad una determinazione che ha un effetto retroattivo sulla misura dei capitali da loro sottoscritti;
   gli investitori istituzionali, in primo luogo le banche, possono già usufruire di appositi vantaggi, quali il prestito dalla Banca centrale europea di circa 1.000 miliardi di euro al tasso agevolato all'1 per cento, al fine di mantenere la stabilità del sistema e la possibilità di dedurre fiscalmente le perdite, vantaggi questi che non sono riconosciuti al piccolo risparmiatore;
   è necessario vigilare affinché i prestiti che gli istituti bancari hanno ricevuto dalla Banca centrale europea a tasso agevolato vadano effettivamente al sostegno dell'economia reale;
   la legge italiana non prevede l'applicazione delle clausole di azione collettiva; per le controversie relative alle «It», che sono pienamente di diritto italiano e quotate alla borsa di Milano; come da regolamento depositato, è competente solo ed esclusivamente l'autorità giudiziaria di Milano;
   non è ammissibile che un Paese membro dell'Unione economica e monetaria decida unilateralmente di non adempiere a obblighi contrattuali garantiti da uno Stato e da una legge come quella italiana;
   in gioco non sono solo i risparmi di migliaia di risparmiatori, il che già sarebbe un sufficiente motivo per agire, ma la stessa credibilità delle istituzioni italiane e la sovranità legislativa;
   i risparmiatori italiani devono poter scegliere liberamente in merito alla proposta di swap ed è, pertanto, indispensabile garantire il rispetto delle normative italiane che nessun Paese che ha contratto un'obbligazione può mettere in discussione; si tratta di un problema, oltre che economico, anche di sovranità nazionale –:
   se esistano obbligazioni emesse dalla Repubblica ellenica ma sottoposte alla legislazione italiana e, in caso di risposta affermativa, come il Governo intenda tutelare i risparmiatori italiani;
   di quali elementi disponga in merito al rispetto dell'obbligo, da parte degli intermediari finanziari coinvolti nell'operazione di vendita dei titoli greci, di informare in modo corretto e trasparente gli investitori;
   se intenda assumere iniziative normative per promuovere la costituzione di un apposito fondo di garanzia a favore dei piccoli risparmiatori italiani che hanno acquistato i titoli di Stato greci finalizzato ad assicurare l'integrale rimborso in caso di perdita di valore dell'investimento dovuto alla successiva ridefinizione del valore nominale dei crediti.
(2-01420)
«Boccia, Corsaro, Ventura, Pizzolante, Codurelli, Sanga».
(20 marzo 2012)
 

tommy271

Forumer storico
  • Interpellanza urgente n. 2-01420
    • Introduzione
      • 10:32:57
        play.gif
        Vice Presidente BUTTIGLIONE ROCCO
    • Risposta
      • 10:33:40
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        Sottosegretario per l'economia e le finanze POLILLO GIANFRANCO
    • Replica
      • 10:37:51
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        Deputato BOCCIA FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO)
      ***
    • Mi interessa la risposta che ha dato Polillo ...
 

tiziano

Nuovo forumer
  • Interpellanza urgente n. 2-01420
    • Introduzione
      • 10:32:57
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        Vice Presidente BUTTIGLIONE ROCCO
    • Risposta
      • 10:33:40
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        Sottosegretario per l'economia e le finanze POLILLO GIANFRANCO
    • Replica
      • 10:37:51
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        Deputato BOCCIA FRANCESCO (PARTITO DEMOCRATICO)
      ***
    • Mi interessa la risposta che ha dato Polillo ...

In altre parole Paolillo ha letto l'informativa Consob con la quale si avvertiva del rischio di acquisto dei bond greci.
:wall::wall::wall::wall:
ora sto ascoltando la replica di Boccia.
 

Milanese

Nuovo forumer
Grazie per il grande lavoro svolto.

Purtroppo con un simile gettone di ingresso non parteciperò.

Chi ha 15000 di nominale pagherebbe 150 euro, chi non tenterebbe la causa con una spesa così modesta.

Chi ha un elevato nominale come me andrebbe a pagare migliaia di euro, praticamente una quota lite ex ante anzichè ex post.

Sono disposto a pagare di più dopo su un risultato concreto, che prima su qualcosa di aleatorio, soprattutto a garanzia di non imbarcarmi in una lite temeraria a solo vantaggio dello studio legale pur totalmente onesto.
Ecco perché avevo proposto di dividere in modo eguale per tutti gli aderenti la cifra richiesta dallo studio legale: molti, si sa, temendo di mangiarsi fuori quel poco che gli è rimasto, rinunciano a priori. Invece il nostro primo obbiettivo è mettere insieme il maggior numero possibile di persone.
Tra di noi c'è gente che svolge attività precaria per sopravvivere, e che conta sul poco che gli è rimasto per tirare avanti nei periodi di fiacca.
Non siamo tutti uguali.
Ecco perché credo che pagare, all'ingresso, una cifra eguale per tutti, possa aiutare a costituire una base più ampia e solidale di partecipanti. Si può invece calcolare, sul differente credito di ciascuno di noi, una percentuale destinata agli avvocati solo in caso di vittoria.
Perché non discuterne? Per gli avvocati si tratterebbe di ripartire l'onorario in un modo piuttosto che in un altro. Cambierebbe di molto per noi, ma non per loro.
 

napoleon_e

Nuovo forumer
In altre parole Paolillo ha letto l'informativa Consob con la quale si avvertiva del rischio di acquisto dei bond greci.
:wall::wall::wall::wall:
ora sto ascoltando la replica di Boccia.


Polillo ha letto, ma non sapeva che cosa stava leggendo, Boccia ha avuto cognizione di causa e ha rappresentato la problematica della grecia, rimarcando in particolare sulle obbligazioni IT greche e sul criterio di salvataggio messo in atto che ha leso i diritti degli obbligazionisti privati, retail.
 

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