commenti vari su tutto nessuno escluso

BTP-G (Buoni Tesoro Poliennali Giapponesizzati) e la grande bolla della liquidità
emailFacebookGoogle BookmarksLinkedInPDFPrintTwitterTechnoratidel.icio.usWikio ITScritto il 7 marzo 2014 alle 14:20 da Danilo DT
Quanto pesano le dinamiche di politica monetarie della BoJ sui prezzi delle asset class oggi più in voga, proprio come i nostri BTP? Molto, oltre a quanto possiate immaginare.

Questo grafico da solo basta ed avanza per spiegare tutte le dinamiche dei mercati finanziari e la conseguente bolla speculativa che ne deriva.
Un grafico che mette a confronto quattro diverse asset class, che potrebbero non avere correlazioni e che invece, come si suol dire, carta canta.
Confronto tra:
a) YEN Giapponese
b) Indice azionario Nikkei 225
c) Bilancio della Bank of Japan (BoJ)
d) Indice azionario Dow Jone I.A.

La chiave di tutto però è la linea verde, ovvero il bilancio BoJ. Continua imperterrito a salire, e più sale più gonfierà i mercati. Questa cose è stata già spiegata nei video di TRENDS e ve la riprendo in questa sede. La FED ha avuto un’importanza siderale negli ultimi anni per gonfiare il mercato. Ma progressivamente la banca centrale USA dovrà fare manovre di “dietro front” come da programma di tapering.
Il problema però, al momento, non esiste in quanto c’è chi la sostituisce. E quel qualcuno è proprio la BOJ. Sta gonfiando il mercato ed è sicuramente la protagonista numero uno, e quindi la causa, di questi flussi finanziari che si spostano da una parte all’altra del mondo, che comprano tutto quello che apparentemente ha margini di salita. Per poi “abbandonare” la preda a target raggiunto o nel momento in cui salta fuori una migliore opportunità, oppure quando arrivano nuovi rischi non preventivati. Perchè la protagonista sarà appunto la BoJ? Perchè come detto col tapering, la FED dinimuirà progressivamente il suo “impatto” sul mercato anche se, non dimentichiamolo, continuerà ad essere attiva (per il 2014 aumenterà la sua base monetairia di 800 miliardi di USD!) E il Giappone? Non sarà da meno. Signori, Tokyo contribuirà attivamente alla bolla per ben 900 miliardi di USD. Le sole FED + BOJ assicurano quindi almercato la cifra di 1.700 miliardi di dollari di denaro. Importo che potrebbe anche essere rivisto al rialzo se la FED “lima” il tapering.
Non credo sia necessario spiegarvi che questa è una bolla speculativa generata dalle banche centrali, alla ricerca di una crescita economica che non esiste.
Vi presento qui sotto i bilanci delle banche centrali principali, che per uniformità ho tradotto in USD, così vi rendete conto dello “spazio” che la BoJ ha ancora a disposizione. Impressionante…

Inutile dirlo che i BTP italici sono oggi i grandi protagonisti di questo scenario, che però fa MOLTO comodo a BCE e Governo italiano, in quanto contribuiscono a mantenere alto il tenore dei prezzi (evitandone la volatilità) e nello stesso tempo rendono meno oneroso il debito per le nuove emissioni.
Ma di questo e di altro parlerò nel nuovo video di TRENDS che verrà creato per gli amici lettori del blog nel week end.
Scusate il titolo un po’ bizzarro, ma secondo me ci poteva stare, sia nella logica del post e sia per i tassi, sempre più vicini alle logiche nipponiche. Se poi parliamo di debt deflation…
 
CE :DEFLAZIONE ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA!
emailFacebookGoogle BookmarksLinkedInPDFPrintTwitterWikioYahoo! BuzzScritto il 7 marzo 2014 alle 09:48 da icebergfinanza

Ricordo ancora quanto accade nel lontano 2007 quando, mentre tutti dormivano, uno sconosciuto Icebergfinanza cercava di spiegare a qualche centinaio di anime la tempesta perfetta che da li a poco si sarebbe abbattutta sull’economia mondiale.
Negli anni successivi, un signore mi scrisse che se avessi raccontato quello che stava per accadere in maniera più professionale senza ricorrere ad ironia e aforismi vari, ebbene questo avrebbe permesso a lui di non perdere milioni di euro come invece è accaduto.
Ora come molti di Voi ben sanno quotidianamente mi sforzo attraverso grafici ed analisi di farvi comprendere come in realtà si stia preparando una nuova tempesta perfetta, mi sforzo di andare oltre le apparenze di un sistema, quello finanziario innanzitutto dove non è cambiato nulla, anzi la speculazione è più esponenziale di prima.
Chiedo quindi scusa se uso ironia, ma il lettore comprenderà che non è più il tempo di essere seri in mezzo ad un mondo di pagliacci.
Ieri Draghi per l’ennesima volta ha dimostrato il nulla che sanno produrre le riunioni della Banca Centrale Europea e tra un discorso e l’altro ha raccontato due barzellette…
” La zona euro è un’area attraente di stabilità e “deve diventare un’isola di prosperitá e di creazione di posti di lavoro, ma di certo è un’isola di stabilitá”.
Poi non contento in quanto il pubblico incominciava a ridere, ha rincarato la dose, in mezzo ad una depressione economica, mentre la deflazione sta avvolgendo l’Europa…
Il tasso di cambio dell’euro “non e’ un obiettivo delle politiche della Bce ma e’ molto importante per la crescita e la stabilita’ dei prezzi”. L’apprezzamento dell’euro verso il dollaro, rispetto ai minimi toccati nel 2012, ha detto Draghi, “e’ stato del 9%, o dell’8% in termini reali, e ogni 10% di apprezzamento effettivo abbassa l’inflazione di circa 40-50 punti base”. Si tratta di “una dichiarazione forte su quanto il tasso di cambio possa influenzare il nostro obiettivo di stabilita’ dei prezzi”, ha concluso Draghi.
E ora torno serio. In mezzo ad una depressione, in mezzo ad una politica suicida come quella dell’austerità, cercata, voluta, imposta, in mezzo ad un massacro sociale e alla deliberata ricerca di una costante riduzione del costo del lavoro attraverso distruzione di domanda interna e occupazione, la barzelletta è che ogni 10 % di apprezzamento della valuta l’inflazione si abbassa di 40/50 punti base.
Mi scusi Draghi ma l’esport come funziona, funziona cosi più il cambio si apprezza e più le esportazioni diminuiscono?
Si lo so è difficile lavorare quando ogni giorno Angelina ti chiama insieme a Jens e ti sussura… guarda Mario fai il bravo è che non ti venga in mente di prendere altre iniziative di testa tua senza consultarci.
Ma il discorso è molto più semplice, la deflazione serve per ridurre quelli che loro chiamano squilibri competitivi, hanno deciso di deflazionare l’Europa del Sud in onore al miracolo tedesco, non hanno alternative possono solo distruggere con la deflazione le economie meridionali. I tedeschi come abbiamo visto ieri hanno ammesso di aver creato squilibri nell’eurozona con i loro surplus commerciali, ma no, solo noi dobbiamo contribuire ad aggiustare gli squilibri da loro creati.
Non scherzo, o reagite o non avete scampo, un simile processo di aggiustamento dura anni e anni, decenni forse.
Stiamo pagando la demenziale e criminale speculazione creditizia delle banche tedesche soprattutto e nessuno vi racconta nulla. Siamo in guerra e il Paese è gestito da dilettanti che quotidianamente si inchinano alla Germania.
Noi abbiamo enormi responsabilità ma ora dobbiamo decidere se morire per queste responsabilità o sopravvivere per poi cambiare il Paese.
Io non posso fare nulla Voi tanto, diffondere CONSAPEVOLEZZA!
E quindi avanti cosi non abbiamo fatto nulla perchè la situazione è stabile ha dichiarato si siamo stabili sull’orlo del vulcano perchè abbiamo smesso di ballare da un pezzo. Quindi niente sterilizzazione, niente aiuti alle piccole e medie imprese, tassi invariati ma tanti secoli ancora e via dicendo, immobili come sempre su una gamba, mentre l’altra si incancrenisce.
Ieri ho sentito dire nuovamente che «Il calo dello spread sotto i 200 punti base testimonia come gli sforzi del Paese siano stati importanti e riconosciuti» e nessuno che si ricorda di te di quanto hai fatto vergogna!
Addirittura c’è un cretino vestito da bambino come dice un’antropologa italiana, uno che non perde giorno per sviluppare il suo culto della personalità come il gemello siamese Silvio, che prima dichiara che ….“Sapevamo che i numeri non erano quelli che raccontava Letta, ma siamo gentiluomini e non abbiamo calcato la mano. … e poi … “Ora dobbiamo correre: se è vero che i mercati hanno fiducia in noi, è vero anche che non possiamo scherzare”.
Il nuovo che avanza onora la tradizione di cercare sempre il buco nell’ozono lasciato dal predecessore, siamo gentiluomini noi e non calchiamo la mano e poi corre all’appunatmento con i mercati e li rassicura, li fa una carezza e li canta la ninna nanna come hanno fatto tanti bei bambini a scuola.
La cosa squallida è che si è svegliato anche le Mani nel Sacco, questi tecnocrati quando sono al potere fanno i compitini assegnati e quando se ne vanno svuotano il sacco.
«Non esiste una possibilità su un milione che vengano cambiate» è persuaso Saccomanni. «Per ottenere questo risultato è necessaria l’unanimità, che non ci sarà mai. È vero che le regole si possono pure infrangere, andando però incontro alle sanzioni della Commissioni e dei mercati. Ma volendo rispettare il rigore dei conti pubblici si può solo cercare di stabilire un profilo di rientro del debito pubblico più a lungo termine, attraverso un’agenda di riforme». Non è d’accordo, l’ex direttore della Banca d’Italia, con le tesi espresse da illustri personaggi, per esempio l’ex presidente della Commissione Romano Prodi che un’alleanza dei Paesi mediterranei potrebbe piegare le resistenze tedesche e del fronte rigorista: «Il problema non è solo la Germania. Ci sono Paesi fondatori dell’Unione, come l’Olanda, che hanno problemi interni fortissimi a spiegare agli elettori che si devono spendere denari pubblici per Paesi incapaci a tenere sotto controllo i conti pubblici. Chi poi pensa a un fronte comune con Francia e Spagna deve sapere che i francesi non faranno mai nulla contro la Germania: lo spread della Francia è un quarto del nostro perché loro hanno convinto i mercati che resteranno per sempre agganciati alla locomotiva di Berlino. E la Spagna ha avuto dall’Europa 40 miliardi per salvare le sue banche: impensabile che sia disponibile a posizioni antitedesche. Ma poi diciamola tutta. La fissazione italiana che si debba aumentare il disavanzo pubblico per avere più crescita è un’autentica fesseria” (CorrieredellaSera)
Tutto chiaro ora a parte l’ultima fesseria sul maggiore disavanzo pubblico per aumentare la crescita, vista l’ignoranza storica di Saccomanni. Siamo in trappola!
Ma torniamo a noi e all’America ricoperta di neve e di ghiaccio in ogni angolo tranne che al sud e soprattutto nella California e nella Florida dove imperversa la siccità e dove vive almeno il 50 % della popolazione americana, dicevo torniamo a noi senza dimenticare ovviamente che nell’ultimo beige book, le terribili e catastrofiche condizioni atmosferiche sono state citate ben 119 volte contro le 21 del mese di gennaio, citate come …”deterrente per la ripresa economica americana.
Oggi come sempre i maghi dell’ufficio del lavoro americano daranno i numeri sull’occupazione. Non ho idea di che dato uscirà, tanto ne uscirà uno che deve andare bene necessariamente per loro mica per l’occupazione in generale.
Ma come Andrea non vorrai mica che manipolino i dati sull’occupazione vero?
Falsi dati su disoccupazione Usa per favorire Obama alle elezioni …su coraggio non è cosi traumatico prendere atto della natura intrinseca degli uomini, poi magari ci si sente meglio e meno stupidi.
Detto questo vi ricordo solo che il settore terziario vale il 72,1% del PIL americano ed il 73,3% dei lavoratori è impiegato in questo settore.
Questo è quello che è accaduto in febbraio…

la più sensibile variazione negativa del sottoindice occupazionale del settore terizario in America inferiore di poco solo a quella registrata nei mesi successivi al fallimento di Lehman Brothers!
Il resto sono chiacchere o misteri nascosti nell’ufficio del Lavoro americano, chiacchere adatte ai polli di trilussa che si berranno per l’ennesima volta i dati americani.
A proposito sembra che in Crimea abbiano deciso di fare il 16 di questo mese un referendum per tornare alla madre patria Russia. Referendum definito illegale da UE e USA.
Ma quello della Scozia o del Kossovo che sono balli in maschera!
Pensate davvero che la crisi Ucraina si sia risolta? Ninna nanna ninna ohhhhhhhh!
 
Omicidio Moro: coinvolto il SISMI

Omicidio Moro: 'Sulla Honda a via Fani due 007, dovevano proteggere le Br'

Enrico Rossi, ispettore di polizia in pensione, racconta all'ANSA la sua inchiesta su Via Fani

23 marzo, 15:34



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La strage di via Fani, era il 16 marzo 1978, nel riquadro Enrico Rossi

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Rapimento Moro, Quel giorno in via Fani





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"Tutto è partito da una lettera anonima scritta dall'uomo che era sul sellino posteriore dell'Honda in via Fani quando fu rapito Moro. Diede riscontri per arrivare all'altro. Dovevano proteggere le Br da ogni disturbo. Dipendevano dal colonnello del Sismi che era lì".

Enrico Rossi, ispettore di polizia in pensione, racconta all'ANSA la sua inchiesta.

L'ispettore racconta che tutta l'inchiesta è nata da una lettera anonima inviata nell'ottobre 2009 a un quotidiano. Questo il testo: "Quando riceverete questa lettera, saranno trascorsi almeno sei mesi dalla mia morte come da mie disposizioni. Ho passato la vita nel rimorso di quanto ho fatto e di quanto non ho fatto e cioè raccontare la verità su certi fatti. Ora è tardi, il cancro mi sta divorando e non voglio che mio figlio sappia. La mattina del 16 marzo ero su di una moto e operavo alle dipendenze del colonnello Guglielmi, con me alla guida della moto un altro uomo proveniente come me da Torino; il nostro compito era quello di proteggere le Br nella loro azione da disturbi di qualsiasi genere. Io non credo che voi giornalisti non sappiate come veramente andarono le cose ma nel caso fosse così, provate a parlare con chi guidava la moto, è possibile che voglia farlo, da allora non ci siamo più parlati, anche se ho avuto modo di incontralo ultimamente...". L'anonimo fornì anche concreti elementi per rintracciare il guidatore della Honda. "Tanto io posso dire, sta a voi decidere se saperne di più".

Il quotidiano all'epoca passò alla questura la lettera per i dovuti riscontri.

A Rossi, che ha sempre lavorato nell'antiterrorismo, la lettera arriva sul tavolo nel febbraio 2011 "in modo casuale: non è protocollata e non sono stati fatti accertamenti, ma ci vuole poco a identificare il presunto guidatore della Honda di via Fani". Sarebbe lui l'uomo che secondo uno dei testimoni più accreditati di via Fani - l'ingegner Marini - assomigliava nella fisionomia del volto ad Eduardo De Filippo. L'altro, il presunto autore della lettera, era dietro, con un sottocasco scuro sul volto, armato con una piccola mitraglietta. Sparò ad altezza d'uomo verso l'ingegner Marini che stava "entrando" con il suo motorino sulla scena dell'azione.

"Chiedo di andare avanti negli accertamenti - aggiunge Rossi - chiedo gli elenchi di Gladio, ufficiali e non, ma la "pratica" rimane ferma per diversi tempo. Alla fine opto per un semplice accertamento amministrativo: l'uomo ha due pistole regolarmente dichiarate. Vado nella casa in cui vive con la moglie ma si è separato. Non vive più lì. Trovo una delle due pistole, una beretta, e alla fine, in cantina poggiata o vicino ad una copia cellofanata della edizione straordinaria de La Repubblica del 16 marzo con il titolo 'Moro rapito dalle Brigate Rosse', l'altra arma". E' una Drulov cecoslovacca, una pistola da specialisti a canna molto lunga che può anche essere scambiata a vista da chi non se ne intende per una piccola mitragliatrice. Rossi insiste: vuole interrogare l'uomo che ora vive in Toscana con un'altra donna ma non può farlo. "Chiedo di far periziare le due pistole ma ciò non accade".

Ci sono tensioni e alla fine l'ispettore, a 56 anni, lascia. Va in pensione, convinto che si sia persa "una grande occasione perché c'era un collegamento oggettivo che doveva essere scandagliato". Poche settimane dopo una "voce amica" gli fa sapere che l'uomo della moto è morto e che le pistole sono state distrutte. Rossi attende molti mesi- dall'agosto 2012 - prima di parlare, poi decide di farlo, "per il semplice rispetto che si deve ai morti".




Omicidio Moro: 'Sulla Honda a via Fani due 007, dovevano proteggere le Br' - Cronaca - ANSA.it
 

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