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EFLAZIONE ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA!
emailFacebookGoogle BookmarksLinkedInPDFPrintTwitterWikioYahoo! BuzzScritto il 7 marzo 2014 alle 09:48 da icebergfinanza
Ricordo ancora quanto accade nel lontano 2007 quando, mentre tutti dormivano, uno sconosciuto Icebergfinanza cercava di spiegare a qualche centinaio di anime la tempesta perfetta che da li a poco si sarebbe abbattutta sull’economia mondiale.
Negli anni successivi, un signore mi scrisse che se avessi raccontato quello che stava per accadere in maniera più professionale senza ricorrere ad ironia e aforismi vari, ebbene questo avrebbe permesso a lui di non perdere milioni di euro come invece è accaduto.
Ora come molti di Voi ben sanno quotidianamente mi sforzo attraverso grafici ed analisi di farvi comprendere come in realtà si stia preparando una nuova tempesta perfetta, mi sforzo di andare oltre le apparenze di un sistema, quello finanziario innanzitutto dove non è cambiato nulla, anzi la speculazione è più esponenziale di prima.
Chiedo quindi scusa se uso ironia, ma il lettore comprenderà che non è più il tempo di essere seri in mezzo ad un mondo di pagliacci.
Ieri Draghi per l’ennesima volta ha dimostrato il nulla che sanno produrre le riunioni della Banca Centrale Europea e tra un discorso e l’altro ha raccontato due barzellette…
” La zona euro è un’area attraente di stabilità e “deve diventare un’isola di prosperitá e di creazione di posti di lavoro, ma di certo è un’isola di stabilitá”.
Poi non contento in quanto il pubblico incominciava a ridere, ha rincarato la dose, in mezzo ad una depressione economica, mentre la deflazione sta avvolgendo l’Europa…
Il tasso di cambio dell’euro “non e’ un obiettivo delle politiche della Bce ma e’ molto importante per la crescita e la stabilita’ dei prezzi”. L’apprezzamento dell’euro verso il dollaro, rispetto ai minimi toccati nel 2012, ha detto Draghi, “e’ stato del 9%, o dell’8% in termini reali, e ogni 10% di apprezzamento effettivo abbassa l’inflazione di circa 40-50 punti base”. Si tratta di “una dichiarazione forte su quanto il tasso di cambio possa influenzare il nostro obiettivo di stabilita’ dei prezzi”, ha concluso Draghi.
E ora torno serio. In mezzo ad una depressione, in mezzo ad una politica suicida come quella dell’austerità, cercata, voluta, imposta, in mezzo ad un massacro sociale e alla deliberata ricerca di una costante riduzione del costo del lavoro attraverso distruzione di domanda interna e occupazione, la barzelletta è che ogni 10 % di apprezzamento della valuta l’inflazione si abbassa di 40/50 punti base.
Mi scusi Draghi ma l’esport come funziona, funziona cosi più il cambio si apprezza e più le esportazioni diminuiscono?
Si lo so è difficile lavorare quando ogni giorno Angelina ti chiama insieme a Jens e ti sussura… guarda Mario fai il bravo è che non ti venga in mente di prendere altre iniziative di testa tua senza consultarci.
Ma il discorso è molto più semplice, la deflazione serve per ridurre quelli che loro chiamano squilibri competitivi, hanno deciso di deflazionare l’Europa del Sud in onore al miracolo tedesco, non hanno alternative possono solo distruggere con la deflazione le economie meridionali. I tedeschi come abbiamo visto ieri hanno ammesso di aver creato squilibri nell’eurozona con i loro surplus commerciali, ma no, solo noi dobbiamo contribuire ad aggiustare gli squilibri da loro creati.
Non scherzo, o reagite o non avete scampo, un simile processo di aggiustamento dura anni e anni, decenni forse.
Stiamo pagando la demenziale e criminale speculazione creditizia delle banche tedesche soprattutto e nessuno vi racconta nulla. Siamo in guerra e il Paese è gestito da dilettanti che quotidianamente si inchinano alla Germania.
Noi abbiamo enormi responsabilità ma ora dobbiamo decidere se morire per queste responsabilità o sopravvivere per poi cambiare il Paese.
Io non posso fare nulla Voi tanto, diffondere CONSAPEVOLEZZA!
E quindi avanti cosi non abbiamo fatto nulla perchè la situazione è stabile ha dichiarato si siamo stabili sull’orlo del vulcano perchè abbiamo smesso di ballare da un pezzo. Quindi niente sterilizzazione, niente aiuti alle piccole e medie imprese, tassi invariati ma tanti secoli ancora e via dicendo, immobili come sempre su una gamba, mentre l’altra si incancrenisce.
Ieri ho sentito dire nuovamente che «Il calo dello spread sotto i 200 punti base testimonia come gli sforzi del Paese siano stati importanti e riconosciuti» e nessuno che si ricorda di te di quanto hai fatto vergogna!
Addirittura c’è un cretino vestito da bambino come dice un’antropologa italiana, uno che non perde giorno per sviluppare il suo culto della personalità come il gemello siamese Silvio, che prima dichiara che ….“Sapevamo che i numeri non erano quelli che raccontava Letta, ma siamo gentiluomini e non abbiamo calcato la mano. … e poi … “Ora dobbiamo correre: se è vero che i mercati hanno fiducia in noi, è vero anche che non possiamo scherzare”.
Il nuovo che avanza onora la tradizione di cercare sempre il buco nell’ozono lasciato dal predecessore, siamo gentiluomini noi e non calchiamo la mano e poi corre all’appunatmento con i mercati e li rassicura, li fa una carezza e li canta la ninna nanna come hanno fatto tanti bei bambini a scuola.
La cosa squallida è che si è svegliato anche le Mani nel Sacco, questi tecnocrati quando sono al potere fanno i compitini assegnati e quando se ne vanno svuotano il sacco.
«Non esiste una possibilità su un milione che vengano cambiate» è persuaso Saccomanni. «Per ottenere questo risultato è necessaria l’unanimità, che non ci sarà mai. È vero che le regole si possono pure infrangere, andando però incontro alle sanzioni della Commissioni e dei mercati. Ma volendo rispettare il rigore dei conti pubblici si può solo cercare di stabilire un profilo di rientro del debito pubblico più a lungo termine, attraverso un’agenda di riforme». Non è d’accordo, l’ex direttore della Banca d’Italia, con le tesi espresse da illustri personaggi, per esempio l’ex presidente della Commissione Romano Prodi che un’alleanza dei Paesi mediterranei potrebbe piegare le resistenze tedesche e del fronte rigorista: «Il problema non è solo la Germania. Ci sono Paesi fondatori dell’Unione, come l’Olanda, che hanno problemi interni fortissimi a spiegare agli elettori che si devono spendere denari pubblici per Paesi incapaci a tenere sotto controllo i conti pubblici. Chi poi pensa a un fronte comune con Francia e Spagna deve sapere che i francesi non faranno mai nulla contro la Germania: lo spread della Francia è un quarto del nostro perché loro hanno convinto i mercati che resteranno per sempre agganciati alla locomotiva di Berlino. E la Spagna ha avuto dall’Europa 40 miliardi per salvare le sue banche: impensabile che sia disponibile a posizioni antitedesche. Ma poi diciamola tutta. La fissazione italiana che si debba aumentare il disavanzo pubblico per avere più crescita è un’autentica fesseria” (CorrieredellaSera)
Tutto chiaro ora a parte l’ultima fesseria sul maggiore disavanzo pubblico per aumentare la crescita, vista l’ignoranza storica di Saccomanni. Siamo in trappola!
Ma torniamo a noi e all’America ricoperta di neve e di ghiaccio in ogni angolo tranne che al sud e soprattutto nella California e nella Florida dove imperversa la siccità e dove vive almeno il 50 % della popolazione americana, dicevo torniamo a noi senza dimenticare ovviamente che nell’ultimo beige book, le terribili e catastrofiche condizioni atmosferiche sono state citate ben 119 volte contro le 21 del mese di gennaio, citate come …”deterrente per la ripresa economica americana.
Oggi come sempre i maghi dell’ufficio del lavoro americano daranno i numeri sull’occupazione. Non ho idea di che dato uscirà, tanto ne uscirà uno che deve andare bene necessariamente per loro mica per l’occupazione in generale.
Ma come Andrea non vorrai mica che manipolino i dati sull’occupazione vero?
Falsi dati su disoccupazione Usa per favorire Obama alle elezioni …su coraggio non è cosi traumatico prendere atto della natura intrinseca degli uomini, poi magari ci si sente meglio e meno stupidi.
Detto questo vi ricordo solo che il settore terziario vale il 72,1% del PIL americano ed il 73,3% dei lavoratori è impiegato in questo settore.
Questo è quello che è accaduto in febbraio…
la più sensibile variazione negativa del sottoindice occupazionale del settore terizario in America inferiore di poco solo a quella registrata nei mesi successivi al fallimento di Lehman Brothers!
Il resto sono chiacchere o misteri nascosti nell’ufficio del Lavoro americano, chiacchere adatte ai polli di trilussa che si berranno per l’ennesima volta i dati americani.
A proposito sembra che in Crimea abbiano deciso di fare il 16 di questo mese un referendum per tornare alla madre patria Russia. Referendum definito illegale da UE e USA.
Ma quello della Scozia o del Kossovo che sono balli in maschera!
Pensate davvero che la crisi Ucraina si sia risolta? Ninna nanna ninna ohhhhhhhh!