Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (4 lettori)

stockuccio

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nonostante l'accanimento di Issa per la decisione di pagare le controparti di AIG alla pari bernacca è passato in senato :(

(ANSA) - NEW YORK, 28 gen - Il Senato americano ha confermato Ben Bernanke alla presidenza della Fed per il secondo mandato. I voti a favore sono stati 70, mentre trenta quelli contrari. Il Senato ha fatto 'la cosa giusta', ha detto il segretario al Tesoro Timothy Geithner, sottolineando che 'Bernanke ha giocato un ruolo vitale nel guidare l'economia americana'.

Breaking: Darrell Issa Requests Subpoena in AIG/Fed Bailout Cover-Up naked capitalism
AIG Scandal: Fed as Chump or Fed as Crony? naked capitalism
More of the Fed’s “Secret” Maiden Lane III Transaction Level Detail naked capitalism
 

Allegati

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  • 25963498-Maiden-Lane-III-including-schedule-A-disclosure-and-more.pdf
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  • 25935499-Request-by-Darrell-Issa-for-Fed-and-Treasury-Subpeonas.pdf
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stockuccio

Guest
WASHINGTON -- President Barack Obama sent Congress his new budget Monday, a plan that forecasts the government spending a record $1.66 trillion more than it takes in through taxes.
Obama blamed the huge deficit on the decisions of President George W. Bush, previous Congresses and his administration's steps to prevent an economic collapse.
The president said in normal circumstances he would have worked to pay down the yearly deficit immediately, but costly steps were need to help an economy in free fall.
He asked lawmakers to follow his lead on reducing waste and to avoid "grandstanding."
The $3.83 trillion budget includes a huge tranche to lower double-digit unemployment — about $100 billion in tax incentives to hire workers and improve the nation's infrastructure and energy sector.
The spending jump will be partially offset by higher taxes on wealthy Americans — families earning more than $250,000 yearly — through plans to let expire tax cuts put in place during the administration of former President George W. Bush.
Obama also seeks an overall freeze on the portion of government spending excluding commitments for Social Security and health care for the elderly as well as defense and homeland security.
As written, the spending plan's $1.56 trillion in red ink surpasses last year's then-record $1.41 trillion gap. It reflects a continuing flood of government spending designed to ease the worst economic downturn since the 1930s Great Depression.
The budget proposal reflects, as well, pressure on Obama ahead of the November congressional elections to cut unprecedented growth in the U.S. debt.
Obama and the Democrats are trying to regain their political footing after the surprising loss of a Massachusetts Senate seat long held by the late Sen. Edward M. Kennedy. That vote cost them their supermajority and appears to have indefinitely stalled efforts to pass health care reform legislation.
In the meantime, Obama pledged in his State of the Union address last week to make job creation his top priority.
After a protracted battle on health care dominated his first year in office and led to a string of Democratic election defeats, the administration hopes its new budget will convince Americans the president is focused on fixing the economy.
Republicans complained about Obama's proposed tax increases and said the huge projected deficits showed he had failed to get government spending under control. But administration officials argued that Obama inherited a deficit already topping $1 trillion when he took office.
Given the severity of the downturn, they say, the president had to spend billions more to stabilize the financial system while trying to pull the economy out of recession.
Obama's job proposals would push government spending in the current fiscal year ending at the close of September to $3.72 trillion, up 5.7 percent from last year. Obama's blueprint for the 2011 budget year, which begins Oct. 1, would increase spending further to $3.83 trillion, 3 percent higher than projected for this year.
Much of the spending surge over the past two years reflects the cost of the $787 billion economic stimulus measure that Congress passed in February 2009.
Deficit growth reflects not only the increased spending but also a big drop in tax revenues as a result of the 7.2 million people who have lost jobs since the recession began and weaker corporate tax receipts.


Read more: Obama set to unveil $3.8T budget - NYPOST.com




affidabilità dei dati comunicati dagli USA http://www.washingtonexaminer.com/o...e-phantom-cap-and-trade-revenue-83075057.html



UBS Swiss warn UBS bank could collapse
 

paologorgo

Chapter 11
the STUPIDs:

It's The Chart, STUPID

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Submitted by Tyler Durden on 02/02/2010 13:50 -0500

With every Tom, Dick and Harry convinced they can take on Goldman's Jim O'Neill and come up with a wittier, edgier, Gen Y/Z BRIC equivalent, Zero Hedge has decided to join the fray. We present the STUPIDs: Spain, Turkey, UK, Portgual, Italy and Dubai. We admit that while the BRICs and some the other more ridiculous sounding acronyms we have seen out there recently are a gauge into various countries' pent up "growth" potential, the STUPID index is merely a countdown to the inevitable sovereign debt implsion that so far has been postponed due to cash printers working on overdrive 24/7. And to make it simple for the armchair acronym specialists, since the index is in CDS, the chart will go up... but not on the pervasive permabullish sentiment.

With Credit Trader


It's The Chart, STUPID | zero hedge
 

METHOS

Forumer storico
La Spagna è in bancarotta

Inviato da redazione il Mer, 03/02/2010 - 08:30
http://www.terranews.it/category/tag/spagna


Carlo Freboudze


FINANZA. Santos Gonzalez Sanchez, presidente dell’Associazione spagnola per i mutui, parlando a nome degli emittenti spagnoli di mutui immobiliari, ieri è stato lapidario: «Il settore è in bancarotta».


Santos Gonzalez Sanchez, Presidente dell’Associazione spagnola per i mutui, parlando a nome degli emittenti spagnoli di mutui immobiliari, ieri è stato lapidario: «Il settore è in bancarotta». Ha spiegato che l’ammontare dei debiti del settore è tale che i fondi per lo sviluppo immobiliare sono prosciugati.

Il debito aggregato delle società immobiliari è di circa 324 miliardi di euro a settembre 2009, pari al 30% del Pil spagnolo, secondo la Banca di Spagna; il solo costo annuo per interessi è di circa 15 miliardi di euro. Ha poi aggiunto che il sistema bancario non è più in grado di offrire finanziamenti. Il rischio per la sopravvivenza del settore immobiliare è tale cioè da mettere a rischio l’intero sistema finanziario nazionale. «Occorre un provvedimento drastico - ha aggiunto Sanchez - governo e banca centrale non possono continuare a girare lo sguardo altrove».

Come già avvenuto in Inghilterra e Usa, la mole di debito mette a rischio l’intero sistema creditizio. Non solo perché le banche, oberate dalle insolvenze immobiliari, non possono prestare neppure a altri settori, impedendo lo sviluppo economico, ma perché progressivamente il reperimento di fondi diventa difficile per le banche stesse, rendendo il credito caro e difficile da trovare per tutti. Un concetto che Gonzalez Sanchez riassume drammaticamente: «Il sistema delle banche ci deve spiegare quanto crede di potere tirare avanti in queste condizioni».

Nei prossimi mesi si profila il timore di dovere assegnare alle voci dell’attivo dei bilanci bancari il valore delle case, al posto del valore dei prestiti concessi. Con l’inadempienza infatti la banca entra in possesso della casa. Dopo le 110mila case del 2009, se ne prevedono 180mila nel 2010. Ma in assenza di compratori, che faranno le banche con queste case? Dovranno svenderle in perdita, o peggio, se non riuscissero a venderle, dovrebbero registrare in bilancio un valore probabilmente pari a circa il 50% del prestito originario, generando in ogni caso profondi buchi. A fronte di un rapido deterioramento dei bilanci, le difficoltà del settore finanziario peggiorerebbero rapidamente , e nessuno esclude la possibilità di una seria crisi bancaria. Cio’ sta avvenendo anche negli Usa, ma a fronte dei miliardi di dollari che il governo ha offerto a sostegno delle banche, queste volentieri mantengono il possesso delle case per evitare con l’eccesso di offerta di deprimere ancora più i prezzi e quindi il loro stesso bilancio.

Sui mercati finanziari la situazione spagnola è nota da tempo. I titoli di stato spagnoli pagano un rendimento superiore anche a quello dei titoli italiani; le azioni delle banche spagnole non hanno mai recuperato valore in misura apprezzabile, perché il mercato è scettico sulla qualità dei loro bilanci. Oggi tuttavia un titolo di stato spagnolo appare più pericoloso di uno greco. La bolla immobiliare spagnola è seconda a poche nel mondo. Già nel 2007 analizzavamo come le case costruite nell’anno in Spagna, 800mila, equivalessero a quelle costruite nello stesso anno in Francia e Germania insieme, in una piramide speculativa che purtroppo finisce sempre allo stesso modo, rovinosamente.

Irlanda, Spagna e Grecia sono, nell’ordine, i paesi europei dove la bolla immobiliare guidata dalla bolla creditizia ha fatto i maggiori danni. Fuori dall’Ue, i paesi più colpiti sono gli Usa, l’Inghilterra. L’Irlanda, già tecnicamente fallita, è in una difficilissima fase di recupero che stenta a decollare; Spagna e Grecia saranno per tutto l’anno nei titoli delle pagine economiche dei quotidiani. Ma è probabile che finiscano in prima pagina. Inghilterra e Stati Uniti, se saranno risparmiati da eventuali crisi nei prossimi anni, recupereranno lentamente smaltendo le perdite e limitando il potenziale di crescita, finché tutto il denaro disponibile serve a ripagare debiti del passato invece che andare in investimenti. La Grecia ha qualche similitudine con l’Italia di inizio anni ’90. Date le sue limitate dimensioni, un piano fiscale rigoroso potrebbe essere sufficiente a scampare il tracollo.
 

mago gambamerlo

Xx Phuket xX
Tra Stupid's e Meno lo scenario non e' dei piu' piacevoli ; Se siamo bravi in Europa si fa la fine del Giappone ? :D Non ho ancora sentito una Strategia Europea Solida di come si intende affrontare questa situazione ? Quali scenari ci possiamo attendere con una Comunita' Europea alle prime armi con questi problemi ?
 

p_dinamite

Forumer attivo
Ma a me sinceramente la fine del giappone non dispiacerebbe... ma proprio per nulla...
Mi andrebbero benissimo rendimenti a 0, con inflazione REALE a 0, o meglio se leggera deflazione
Ho però l'impressione che sarà + facile fare la fine di Weimar
 

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