Se un imprenditore prova un lavoratore e poi finito il contratto precario non ritiene ci siano gli elementi per assumerlo ok, va bene. Però gli deve essere vietato assumerne altri, sempre precari/flessibili, altrimenti è furbizia.
Furbizia, furbizia, fosse solo quello.
Personalmente penso che più che ragionare di tutele o articoli 18 bisognerebbe ragionare di qualità e giustizia.
Il fatto è che in Italia è più facile metter su un call-center che truffa la gente piuttosto che mandare avanti un'azienda onesta che fà innovazione (quindi bisognosa di lavoratori validi).
Se io posso aprire bottega, assumere 100 persone e cambiarle tutte o quasi ogni 3 mesi, sicuramente non stò producente un prodotto di qualità.
Eppure situazioni di questo tipo ne esistono a bizzeffe...come mai sopravvivono? anzi prosperano?
Semplicemente perchè non è possibile punirle!
Cominciamo a elevare delle belle multe pesanti alla Telecom, quando lascia i telefoni muti a settimane e vediamo se fanno ancora fare i lavori in sub-sub appalto o cercano di tenersi ben stretti i tecnici capaci.
Enel e Terna ci hanno lasciato al buio nel 2003...qual è stata la punizione esemplare?
Banche & assicurazioni possono truffare una nazione intera ed al massimo rischiano qualche centomila di euro di multa. Sicuramente non investono in consulenti capaci ed ammistratori responsabili, ma assumono piazzisti e fantocci.
Di esempi se ne possono fare a bizzeffe, nelle grandi aziende come nelle imprese artigiane, ma il discorso non cambia. Se prima non viene creata la domanda di lavoratori capaci, le aziende guarderanno sempre e solo al risparmio. La domanda in questo caso si crea semplicemente aumentando i requisiti qualitativi che le aziende devono rispettare, aumentando i diritti dei clienti e soprattutto punizioni pesanti e rapide in caso di abusi, cosa che attualmente non avviene.