Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (1 Viewer)

yellow

Forumer attivo
Dulcis in fundo :(:

20.03.09 13:18 - G20: De Benedetti; non ne uscira' nulla, e' turismo politico

PISA (MF-DJ)--Dalle riunioni internazionali, come quelle del G8 o del G20, "non uscira' nulla, come nulla e' uscito da tutti questi weekend che sono passati all'insegna del turismo politico".


Lo ha affermato nel corso del Manifutura Festival 2009 il presidente del gruppo L'Espresso,
Carlo De Benedetti,
secondo cui "i Governi non sanno cosa fare,
ormai sono convinto che sparino nel buio,
e questo vale anche per Obama".
 

ilfolignate

Forumer storico
Il nuovo Savonarola :down:


Dulcis in fundo :(:

20.03.09 13:18 - G20: De Benedetti; non ne uscira' nulla, e' turismo politico

PISA (MF-DJ)--Dalle riunioni internazionali, come quelle del G8 o del G20, "non uscira' nulla, come nulla e' uscito da tutti questi weekend che sono passati all'insegna del turismo politico".


Lo ha affermato nel corso del Manifutura Festival 2009 il presidente del gruppo L'Espresso,
Carlo De Benedetti
,
secondo cui "i Governi non sanno cosa fare,
ormai sono convinto che sparino nel buio,
e questo vale anche per Obama".
 

yellow

Forumer attivo
Ragionamenti logici e buonsenso :

20.03.09 14:20 -

Crisi: Monti, rischio iperinflazione con altri interventi banche centrali

MILANO (MF-DJ)--

"Oggi preoccupa la deflazione,
ma non escludo che con ulteriori interventi delle banche centrali si possa arrivare fra un po' di tempo a una notevolissima impennata dell'inflazione che potrebbe dare grossi problemi all'economia".


Lo ha affermato, durante la presentazione del Barilla Center for Nutrition&Food, il presidente della Universita' Bocconi ed ex commissario Ue,
Mario Monti,
aggiungendo che il problema della diseguaglianza
"sara' presto al primo posto dell'agenda dei vari governi.

Oggi il problema al primo posto e' la crisi, ma presto si dovra' affontare il problema della diseguaglianza".
 

serious sam

Nuovo forumer
Sul sole 24h di oggi c'è un articolo molto interessante sulla situazione in Grecia.
Riassumendolo, pare che il premier greco abbia deciso, per tentare di contenere il loro debito pubblico, di ANNULLARE qualsiasi incremento stipendiale per i dipendenti pubblici (che invece erano previsti dalla loro legge finanziaria nella misura dell'8,5%) e introdurre un PRELIEVO forzoso (una tantum?) sui redditi oltre i 60000 euro.
Misure senz'altro sorprendenti che sanno da penultima spiaggia e che probabilmente stanno alla base della ripresa dei titoli greci, ma occorrerà vedere come reagirà la piazza, da sempre molto "focosa" in quella regione.
(e ricordiamoci le recentissime proteste di massa in Francia contro Sarko)
Se in un paese dell'euro siamo a questo punto, non sarà che attualmente circola un po' troppo ottimismo?
 

stockuccio

Guest
siccome hanno pochi debiti stimolare ulteriore indebitamento è la mossa giusta :down::down:


solito pezzo magistrale .... come scrive bene ... immensamente meglio del sottoscritto ... le immagini poi ... stupende .... e per giunta condivido ogni parola ... come al solito
spero i gestori del sito perdonino questa mia debolezza :)


venerdì, 20 marzo 2009
DEBT DEFLATION o DEFLAZIONE, UN MISTERO FONDAMENTALE!


mistero5kk0fr.jpg


Non credo che sia una novità per nessuno che sia Greenspan che il suo allievo Bernanke, siano da sempre ossessionati dalla possibilità che la Deflazione avvolga il sistema finanziario ed economico americano e mondiale.
Da sempre Bernanke allievo fedele di Milton Friedman e Anna Schwartz sostiene che il loro storico studio dal titolo " A Monetary History of the United States, 1867-1960 " considerata la migliore tra le spiegazioni da dare al peggior disastro economico della storia americana, un pò la bibbia delle banche centrali a tal punto da dichiarare al 90° compleanno di Friedman, nel 2002......
"Vorrei dire questo a Milton e Anna: per quel che concerne la Grande Depressione, avevate e avete ragione; è stata nostra responsabilità. Chiediamo perdono. E grazie a te, Milton, non commetteremo più lo stesso errore".
Qualche anno più tardi Friedman dirà in un'intervista al Financial Times della sua non più completa convinzione sull'efficacia della politica monetaria e Anna in un'intervista al Wall Street Journal dispenserà alcune tiratine di orecchie agli uomini della Federal Reserve! ( WSJ )
Dopo aver sottovalutato la portata di questo autentico tsunami Bernanke prevede che le azioni della Federal Reserve per stabilizzare i mercati porteranno ad una graduale ripresa della crescita economica.
Ritiene anche però che alcuni rischi di inflazione potrebbero essere originati sulla stabilità dei prezzi nel lungo periodo, quel lungo periodo nel quale secondo il buon Keynes siamo tutti morti, quel lungo periodo che ormai è una moda per non dire nulla.
Bassi tassi ad oltranza e bilanci federali in espansione costante e continua quasi che l'onnipotenza della banca centrale fosse infinita, 1250 miliardi di dollari per gradire. Tutte le politiche per agevolare il credito delle famiglie e alle piccole e medie imprese per il momento sono una goccia nell'oceano e poi vedremo il perchè, se non bastasse la Fed si dichiara pronta ad altre iniziative. La Fed continuerà a monitorare la composizione e le dimensioni del proprio bilancio.
Peccato che invece non abbia proprio monitorato secondo quanto scrive il Whasington Post ma il sottoscritto non aveva alcun dubbio, il fatto che AIG aveva già segnalato l'intenzione di versare ai propri dipendenti quei due spiccioli, ma che probabilmente si è dimenticata di segnalarlo alla Casa Bianca o al Tesoro.
Misteri nella nebbia che avvolge la banca centrale americana, una centrale nucleare che produce scorie radioattive a ritmo continuo.
Ora come spesso succede la politica monetaria attuale è il riflesso incondizionato della paura delle deflazione, si cerca di stimolare il ricorso al debito, debito che per fortuna a parte le manovre sugli spread dovrebbe risultare più agevole. La Fed e lo stesso Bernanke sono ossessionati dal risparmio, come già scritto Keynes lo chiamerebbe il " Paradosso della Parsimonia " merce rara dimenticata, il risparmio che fa crollare il risparmio, se tanti risparmiano come dicono gli ultimi dati in America, allora vi sarà meno consumo e quindi il PIL americano composto per oltre il 70 % dai consumi scenderà ancora riducendo gli investimenti i redditi e quindi come in un circolo chiuso il risparmio stesso. Non uomini ma consumatori senza alcuna alternativa siamo......ma questa è una delle balle di questo sistema, consumi sostenibili e non orgie al servizio di redditi e patrimoni esponenziali.
Tornando a noi se il cavallo non va alla fonte, non serve portare l'acqua se questo non vuole bere. Qualcuno potrebbe sostenere che si può anche costringere a bere chi non vuole e se il cavallo si accontenta di sorseggiare, l' acqua naturale, basta ridurre la purezza della fonte abbassando i tassi a lungo termine, sino a quando anche quell'acqua perderà il suo valore.
Ma per il momento nulla di tutto ciò è avvenuto.
Ora grazie alla segnalazione di un lettore sono andato a visitare il sito della FED e ad visionare i FLOW OF FUNDS del quarto trimestre 2008 e girovagando per internet, cercando tra i tulipani della storia, mi sono di nuovo imbattuto in questo sito.... ITULIP.
Ebbene sentite cosa dice il suo autore:

Buried in the details of yesterday’s quarterly Fed Flow of Funds report is the collapse of the private credit market in Q4 2008 and attempts by the Federal Reserve and Treasury Department to compensate for the loss with government credit as the world's largest lender of last resort.


......un crollo del mercato del credito che certifica il fallimento della politica della FED


debt1999-2008.gif
La percentuale del debito delle famiglie è negativa cosi come tutti i settori tranne naturalmente quello federale, io la chiamerei DEBT DEFLATION! La curiosità è che, siccome oggi la "saggezza convenzionale" o l'ideologia accademica è da sempre concentrata sul dogma delle capacità autoregolatorie del mercato dove lo squilibrio è un fatto occasionale, interessante sarebbe sapere per quale motivo Bernanke non ha mai accennato alla Debt Deflation di un Irving Fisher che nel crollo di Wall Street vide scomparire quasi l'intero patrimonio e anche la sua reputazione. Ma si sa alle volte dai propri errori si impara e la sua teoria è un piccolo capolavoro che i lettori che sostengono Icebergfinanza hanno già conosciuto.

Resta da sottolineare che Bernanke probabilmente attratto dal pensiero accademico convenzionale degli ultimi annai che si basa su concetto di autoregolamentazione del mercato, dimentica che ha coniato il concetto di " accelleratore finanziario " ovvero quel concetto che dimostrerebbe la possibilità che gli squilibri del sistema finanziario siano in grado di accellerare i rischi di una trasmissione all'intero sistema economico, un po il concetto di rischio sistemico.
Resta inspiegabile ma probabilmente da ricondurre all'imperfezione umana il perchè il governatore della Federal Reserve abbia più volte sostenuto che il sistema finanziario era solido e che molto difficilmente la crisi immobiliare si sarebbe potuta trasferire all'economia reale, quando noi tutti sappiamo bene che ha un effetto deflativo non indifferente specialmente in una società che negli ultimi anni ha vissuto un boom economico virtuale basato esclusivamente sull'irrazionalità immobiliare.
Interessante è inoltre la situazione dei fondi pensione.......ma sul sito troverete altri grafici.

pensionfundreserves2004-2008Q.gif



Sono inoltre crollate le imposte sul reddito delle persone fische e delle imprese come naturalmente accade sempre in ogni recessione che si rispetti.



Come potete vedere dai grafici la magia delle cartolarizzazioni si è dissolta, eliminando la possibilità di sostenere il credito, la disoccupazione nel frattempo anestetizzata la voglia di fare investimenti o di consumare.



Come sottolinea l'autore, il mercato del credito non potrà più essere stimolato per lungo tempo dalle cartolarizzazioni e la disoccupazione taglierà i consumi e le famiglie non potranno che risparmiare in attesa di un calo dei prezzi ovvero di una spirale deflativa.



Che fine faranno le rendite, le entrate fiscali, i redditi, le plusvalenze e i fatturati se non ci sarà un ripresa economica, come potrà continuare il governo a cercare di salvare il sistema finanziario e a creare posti di lavoro se le entrate fiscali diminuiscono e il deficit aumenta.


Il pareggio di bilancio aggiungo io, per qualcuno non è una virtù, quindi polvere sotto il tappeto e ci penseremo domani, o meglio ci penserà qualcun altro.....sembrerebbe dire la maggioranza che da tempo brucia il futuro dei nostri figli. E i bilanci regionali chi li copre, e quelli dei fondi pensione e delle pensioni sociali.



Conclude l'autore con il rischio che il governo non sia in grado di adempiere al suo compito di prestatore di ultima istanza per un periodo sufficientemente lungo da scongiurare una tempesta perfetta sui bilanci federali.



Gettito fiscale inferiore alle stime ( fine aprile o inizio maggio ? ) sostegno al sistema finanziario e all'economia reale ( in corso ) aumento dell'inflazione provocato dalla reflazione ( 4 ° trimestre 2009 o 1 ° trimestre 2010 ) Cina che con la contrazione dell'economia non è più in grado di sostenere l'acquisto di titoli americani quindi un possibile crollo del dollaro e di conseguenza un volo dell'oro e delle materie prime ( 3° o 4° trimestre 2009 ) queste sono le motivazioni dell'autore, ma per il momento il rischio inflazione resta lontano! La conseguenza finale potrebbe essere una perdita di fiducia nella qualità del merito di credito del paese.



Personalmente al di la di pura speculazione non credo possibile nessuna seria ripresa del prezzo delle materie prime in una economia dove la produzione sta crollando all'unisono.


Non solo l'accesso al credito è crollato, ma pure come abbiamo visto per le carte di credito stanno pensando bene di modificare il livelli di merito creditizio dei consumatori in maniera di accentuare ulteriormente questa nemesi, sempre e comunque quando è troppo tardi.


Ieri Gross di PIMCO sempre molto interessato quando si parla di bond, ha sostenuto che la FED comprando treasury a lunga scadenza sia in grado di far scendere i tassi sui mutui ipotecari sotto il 4 %, peccato che Calculatedrisk dal quale molti hanno ancora molto da imparare, abbia bollato questa uscita come pura utopia dipendente dal fatto di far scendere i rendimenti a 10 anni almeno all'1,5 %.

Interessante inoltre, la risposta dell'oro alle dichiarazioni della FED!

A dimenticavo se andate a dare un'occhiata in dettaglio ai FLOW of FUNDS troverete inoltre che la leva delle istituzioni finanziare continua a dilattarsi: Ricordate quanto scrissi tempo fa, date un'occhiata QUI è vedrete che la favola del deleveraging è solo l'ennesima illusione di un sistema che non vuole affatto abbandonare l'idea che questa volta è diverso, molto diverso, che è ora di finirla di creare ricchezza dal nulla!

In questo momento non vi è nulla o quasi se non ciò che è successo in Giappone nel decennio perduto, che possa aiutarci a comprendere la dinamica di questa crisi se non la teoria della deflazione da debiti di Irving Fisher spesso ripresa da Hyman Minsky.
Il cosidetto " momento Minsky " è un pò il fulcro di questo eccesso di " leverage " che ha attraversato il sistema finanziario mondiale negli ultimi anni, un'esaltazione collettiva esponenziale che secondo i dati della Federal Reserve riprende imperterrita, diluendo la possibilità di un riequilibrio del sistema.
Questa è principalmente una crisi della finanza, l'economia reale ne è stata contagiata, ma anche se il sistema lo vuole nascondere le istituzioni finanziarie sono sostanzialmente insolventi, tecnicamente fallite. Il rischio di un fallimento porta a liquidare spesso qualsiasi attività liquida che permetta di ristabilire il capitale, ma è in sostanza un effetto deflativo in quanto i prezzi degli assets scendono e perdono di valore. e cosi avviene nel panico. Per l'economia reale il processo incomincia quando un'azienda si vede costretta a ridurre i prezzi per la diminuzione dei consumi che erodono i profitti e ad mettere in moto un processo anch'esso con implicazioni deflative di blocco degli investimenti e ricorso ai licenziamenti che a loro volta implicano un minor potere di acquisto dei consumatori che saranno costretti a rinunciare a determinati beni e che non procederanno ad investimenti come l'acquisto di una abitazione o altro.
Non necessariamente la deflazione è un male, in quanto favorirebbe un maggiore potere di acquisto dei consumatori e potrebbe stimolare maggiori economie di scala e quindi una futura crescita virtuosa. D'altra parte come nel caso di una crisi, provoca un crollo della domanda dovuta alle attese di prezzi in discesa che provocano il posticipare degli acquisti e degli investimenti.
Ovviamente la deflazione nel nostro caso facendo scendere i valori mobiliari, case e azioni, provocano un minor livello di garanzie esistenti sul mercato che mettono in crisi il sistema finanziario.
Basta pensare che oggi oltre 10 milioni di americani hanno un mutuo residuo superiore al valore della loro abitazione e quindi le garanzie non sono più sufficienti!
Il Giappone ha vissuto la Grande deflazione, vi è immerso ormai tra alti e bassi da oltre 18 anni, ma non ha mai conosciuto la Depressione. Qualcuno sostiene che questo fatto sia da ricondurre alla possibilità di continuare ad esportare in un mondo che nel frattempo tra alti e bassi procedeva nella crescita, magari svalutando la propria moneta. In effetti questo è vero, oggi la recessione è globale, non vi è una sola economia in crescita, la produzione crolla in tutto il mondo ed è in atto un sorta di corsa alla svalutazione silente delle varie monete.
In risposta a molti quesiti che i lettori spesso mi sottopongono, questa è la mia visione complessiva, queste sono le analisi e le motivazioni che fanno propendere per una visione deflativa, ma sono disponibile a rivedere le mie visioni non appena il sistema all'orizzonte lancerà segnali inflativi che non siano solo e sempre semplici speculazioni, come i prezzi del petrolio o delle materie prime che salgono senza motivazioni fondamentali!
 

stockuccio

Guest
la polvere sotto il tappeto :) ... certo che 'C’è di che rivalutare Mastella' è troppo ... ora lo candidano alle europee ... nun ce se crede

Tredici imprese finanziarie che hanno ricevuto dal Tesoro statunitense i fondi del TARP devono all’IRS imposte arretrate per 220 milioni di dollari, secondo quanto scoperto dalla sottocommissione di vigilanza del Ways and Means Committee della Camera dei Rappresentanti. La normativa del TARP prevede che le istituzioni finanziarie che accedono ai fondi del salvataggio non debbano avere imposte arretrate da pagare. Ma il Tesoro (leggasi Hank Paulson) non ha mai richiesto la documentazione fiscale a supporto, accontentandosi di un’autocertificazione degli interessati.
Nel frattempo, per la serie “se c’ero, dormivo”, si è appreso che il successore di Paulson, lo stralunato Timothy Geithner, ha dichiarato martedì scorso a membri del Congresso di avere saputo dei bonus di AIG solo il 10 marzo, ma membri del suo staff erano in realtà già stati informati dalla Fed di New York il 28 febbraio, cioè tre giorni prima dell’ultimo bailout di AIG, costato 30 miliardi di dollari. Problema di comunicazioni nel peraltro spoglio staff di Geithner? Il quale, giova ricordarlo, in quanto presidente della Fed di New York era l’interfaccia di Paulson nella strutturazione del salvataggio di AIG, lo scorso settembre, ed evidentemente si è perso le clausole contrattuali sui retention bonus dell’hedge fund abusivo che volle assicurare il mondo contro la fine del mondo. Se tre indizi fanno una prova, qui siamo di fronte alla flagranza.
Update: Geithner si assume la responsabilità della trasandatezza nella catena di comando al Tesoro, ma sostiene di aver parlato con il noto pinocchio-censore Democratico Chris Dodd, autore dell’emendamento al testo del bailout nella parte che limitava i pagamenti di bonus. Dodd, vale la pena ricordarlo, è il personaggio che ora vorrebbe scorticare vivi i percettori dei bonus. Ma è anche colui che ha infilato la scappatoia legale nel testo del bailout, dopo aver spergiurato di non saperne nulla, e che ora sostiene di averlo concordato con figure minori dello staff del Tesoro, per timore di azioni legali in caso di blocco dei bonus (sic). C’è di che rivalutare Mastella. Su Intrade, le quotazioni dell’evento “Geithner defenestrato entro il 30 giugno 2009” sono al nuovo massimo.

geithnerbet.jpg
 

stockuccio

Guest
mi tocca non essere d'accordo sul dollaro con Roubini :( ... forse lo dice per gli sponsor (PIMCO) che ha :) ... come discutevano ieri Yellow e TheLondoner nel thread 'correva l'anno'
io punto alla fine dell'economia dollarocentrica ... non mi dispiacerebbe eurocentrica , diventare noi europei i consumatori di ultima istanza :up:
 

yellow

Forumer attivo


Beh, molti punti riportati, :)indicano realismo e buonsenso,
con in prima fila :up:il " pragmatismo ", cosa ASSOLUTAMENTE auspicabile visto :titanic:il rischio fatale a cui il mondo intero risulta essere esposto
( accantonando la filosofia accademica

Inoltre è perlomeno incoraggiante, :Vla " possibilità " che se ne possa uscire :

"la luce in fondo al tunnel c'è", ha detto, anche se a denti stretti.


purchè i Governi e le Banche centrali dei Paesi maggiormente colpiti dalla peggiore recessione dalla Grande Depressione del ‘29 – Stati Uniti, Unione Europea, Cina e Giappone in primis – "adottino misure anti-crisi molto aggressive di breve periodo".
( Cosa non impossibile, e che almeno nelle avvisaglie/segnali si prospetta all'orizzonte )


Inoltre R. certifica con buone probabibilità anche che :) ( fattore non secondario ):

La "buona notizia" per Dr. Doom è che dopo il fallimento di Lehman Brothers il rischio sistemico dovuto alla bancarotta di una grande istituzione finanziaria è stato neutralizzato:
i Paesi del G7 e l'Unione europea "hanno ammesso che far fallire Lehman è stato un errore"
e ;)hanno promesso che faranno di tutto per evitare che un evento di tale portata si ripeta.


Ecco :)" il fattore pragmatismo "
( che sempre più ha discrete probabilità di essere messo in pista ) :

Infine, tra le iniziative di breve periodo che possono aiutare a uscire dalla crisi,
Roubini ha menzionato :-o:)la sospensione del mark-to-market e l'allentamento dei requisiti di capitale delle banche.

La luce in fondo al tunnel c'è. Di questo :VRoubini ne è convinto.
Poi nell'intervista si passa :up:al realismo, dove la scialuppa di salvataggio è in mano a:

Basta saper trovare la strada per uscire dal tunnel: e questo percorso, secondo Dr. Doom,
lo possono percorrere soltanto :clap:i Governi e le Banche centrali che devono impegnarsi a "spezzare il circolo vizioso",
la mancanza di fiducia :(che sta bloccando gli investimenti nelle aziende sane,
la voglia di spendere nelle famiglie non indebitate.

Assai importante anche questo passaggio :

Quel che va evitato a tutti i costi :up:è che le piccole,
medie e grandi imprese sane falliscano per mancanza di credito,
che la carenza di liquidità prosciughi le parti buone dell'economia


E qui R. torna al " pragmatismo " :

Ed è qui, rimarca il professore della New York University, che i Governi e le Banche centrali possono giocare un ruolo decisivo
con interventi a favore delle Pmi e delle famiglie che rischiano di andare in bancarotta solo per mancanza di credito:
vanno bene, :clap:quindi, le garanzie pubbliche sul rischio-impresa e le ricapitalizzazioni delle banche a carico dello Stato
(come i Tremonti-bond).

Governi e banche centrali, insomma,sono gli unici che possono fare veramente qualcosa per evitare il peggio.

;)Pur essendo consapevole dei futuri-lontani rischi inflattivi ( anche ;)se non lo ammette ), R sceglie la
" sopravvivenza "
( e qui l'accademismo viene accantonato a fronte del RISCHIO sistemico, e pur a malincuore concordo con lui ) :

Roubini non ci sta a preoccuparsi oggi dell'iperinflazione di domani.
E lo spiega così.
"Se un malato entra in sala di rianimazione, è in coma,
combatte tra la vita e la morte,
:up:non credo proprio che i medici in quella situazione si preoccupino della dieta del paziente,
:lol:di farlo dimagrire se è sovrappeso,
di convincerlo a smettere di fumare:
:up:prima di tutto devono evitare nell'immediato di farlo morire".

Altro passaggio che conferma ciò che ai master di questo Forum è apparso palpabile e prezzato correttamente da tempo ( che ;)non significa però..... ) :

Il fatto che le obbligazioni ad alto rischio e alto rendimento (high yield bond)
abbiano raggiunto spread di 2.000 centesimi di punto percentuale (20%) sopra il tasso interbancario :up:è un eccesso
Secondo Roubini, considerati i tassi di default previsti e i tassi di recupero in caso di bancarotta, 2.000 punti base equivalgono a prezzi scontati, "cheap".


Ecco invece un passaggio cruciale:up:, dove il " pragmatismo " è massimo,
( e ciò potrebbe dispiacere ai cacciatori e a ;) noi, di occasioni Bond con tassi assai munifici, ma ;) con benefici_rialzi corposi di quelle già in portafoglio ) :

Per questo le banche centrali :Ydovranno iniziare ad acquistare le obbligazioni societarie, i corporate bond:
"devono aumentare i rischi sul proprio bilancio, :Yper ridurre gli eccessi del credit risk scontati adesso dal mercato".

Riguardo allo spettro " inflazione " la considerazione-ragionamento di R.
è in effetti esatta ( ma vale probabilmente solo per qualche anno, anche se di fronte al rischio di crac mondiale, è forse indispensabile ) :

Roubini ;)al momento non si pone perchè non c'è trasmissione tra i tassi allo zero per cento,
l'aumento della moneta con il quantitative easing e l'economia:
l'erogazione del credito non sta salendo.

Uno degli ultimi assunti è logico e noto a tutti, ma non facilmente modificabile, anche se resta la direzione " obbligata " :

Gli squilibri

Lo scenario futuro ideale per Roubini è un mondo più equilibrato:
le economie trainate dalle esportazioni,
come quella cinese e tedesca, dovranno :Ycostruirsi una base di domanda interna più solida.
Anche se questo :(richiederà del tempo

Alla fine della fiera, il sunto è :

Ma per Dr. Doom non c'è scelta:
"tutti dobbiamo morire, alla fine, ma l'importante è evitare con qualsiasi mezzo la morte precoce".
 

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