Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (1 Viewer)

stockuccio

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beh ... io incarno il pessimismo, ci vuole più contrapposizione però .... altrimenti ci si ammoscia
questo tizio prevede disordini tipo guerre civili fra più o meno sei mesi, inizi in luglio ... in francia a giorni alterni sequestrano un dirigente ... http://futurefastforward.com/feature-articles/1294 ... il suo personalissimo countdown per gli USA oggi segna 187 giorni ...


non c'è qualcuno che viceversa prevede benessere totale a breve ?

io sono preoccupato, il 2 aprile è vicino, Geithner iperattivo fa pensare che le dichiarazioni sicure made in USA non rispecchino il loro pensiero... almeno non c'è più giorgino ... speriamo in bene
 

METHOS

Forumer storico
beh ... io incarno il pessimismo, ci vuole più contrapposizione però .... altrimenti ci si ammoscia
questo tizio prevede disordini tipo guerre civili fra più o meno sei mesi, inizi in luglio ... in francia a giorni alterni sequestrano un dirigente ... http://futurefastforward.com/feature-articles/1294 ... il suo personalissimo countdown per gli USA oggi segna 187 giorni ...


non c'è qualcuno che viceversa prevede benessere totale a breve ?

io sono preoccupato, il 2 aprile è vicino, Geithner iperattivo fa pensare che le dichiarazioni sicure made in USA non rispecchino il loro pensiero... almeno non c'è più giorgino ... speriamo in bene

Ho paura che il due aprile ci siano le solite dichiarazioni di circostanza ma poi il nulla di fatto. Ormai mi sembra chiaro gli usa pensano a salvare se stessi, gli europei l'europa e la germania a se stessa. L'idea di emettere dei bond europei era un'ottima idea, i soliti tedeschi l'han bocciata, così ci troviamo a tremare ogni volta che la grecia, l'italia e simili devono rinnovare il debito
 

stockuccio

Guest
far finta di niente fra una settimana, il nulla di fatto è la cosa peggiore che ci si possa augurare

riporto un annuncio da parte della FED ... AAA acquirenti Treasuries USA e debito Fannie Freddie cercasi ...

China v US money market funds

Posted on Thursday, March 26th, 2009
By bsetser
China’s purchases of US Treasuries in 2008 (Setser/ Pandey estimate): $245 billion
US money market funds purchases of US Treasuries in 2008, from the flow of funds: just under $400 billion
China’s purchases of US Agencies in 2008 (Setser/ Pandey estimate): $38 billion. That reflects $85 billion in purchases through July, and $47 billion in sales since then …
US money market fund purchases of US Agency bonds: $542 billion
China’s purchases of Treasuries and Agencies in 2008: $283 billion
US money market funds’ purchase of Treasuries and Agencies in 2008: $942b
I am waiting for a round of stories pondering whether money market funds will continue to buy Treasuries and Agencies at their 2008 pace!
US money market funds holdings of Treasuries and Agencies rose by close to 350% in 2008, as their combined Treasury / Agency portfolio rose from from $392b to $1334b. That pace of growth of growth won’t be sustained. The large rise came from a low base.
But money market funds did hold more Treasuries and Agencies ($1357b) at the end of 2008 than China ($1233b) did.

And we already know, more or less, that China’s purchases of US bonds are likely to fade a bit over the course of 2009. At least the purchases by China’s government, as China’s reserve growth has slowed dramatically. China’s wasn’t buying enormous quantities of Treasuries in late 2008 because the US was issuing more. It was buying enormous quantities of Treasuries because it stopped buying other US assets. At some point, the reallocation of China’s portfolio toward Treasuries will eventually run its course – and China’s Treasury purchases will start to track its reserve growth.
Treasury purchases by other central banks will also fall; the oil exporters are running down their reserves to make up for the fall in oil prices and private capital is leaving emerging economies. The central bank bid ultimately tracks global reserve growth, and global reserve growth is down. That eventually implies fewer Treasury purchases.
What we don’t know is whether American investors will continue to buy large quantities of Treasuries at something like current yields.
Obviously large the end of large Chinese purchases – or net Treasury sales by China — could change the equilibrium. China never accounted for more than 10% of the outstanding stock of Agency bonds, and its sales there had an impact. Its share of the Treasury market is currently larger.
But so too could an end to the surge in Treasury demand from US investors …
The data for China’s purchases comes from Setser and Pandey’s updated estimates for China’s portfolio. We smooth the survey adjustments over the course of the year, but these estimates are based on the US TIC and survey data. Our methodology is explained here; we have updated our estimates thought to reflect the latest survey data.
The data for money market funds come from table L121 of the Fed’s flow of funds.
 

mostromarino

Guest
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ECONOMIA
CHI PAGHERÀ IL CONTO DELLA CRISI?
ALFONSO TUOR


Chi pagherà il conto di questa crisi?

La risposta a questa domanda, che diventa di giorno in giorno più inquietante, è ormai sempre più chiara.

Negli scorsi giorni vi sono state due autorevoli prese di posizione che confermano che l’interrogativo comincia a tormentare anche i governi.

Una è stata quella di Mirek Topolanek, primo ministro ceco dimissionario e presidente di turno dell’Unione Europea, il quale davanti al Parlamento europeo ha detto: «le politiche americane ci porteranno alla rovina».

L’altra presa di posizione è stata quella della banca centrale cinese che, nel modo indiretto proprio della cultura di quel Paese, ha pubblicato un documento nel quale si delinea «la creazione di un nuovo sistema monetario internazionale basato su una valuta di riserva internazionale senza legami con alcuna nazione (ndr.: il riferimento al dollaro è evidente) e in grado di assicurare una stabilità di lungo termine».

Queste due prese di posizioni esprimono identiche preoccupazioni.

La differenza sta nel fatto che il leader ceco pensa agli enormi guai prossimi venturi, mentre Pechino pensa all’assetto del mondo dopo i disastri che provocherà questa crisi e invoca quindi una nuova Bretton Woods, dicendo sostanzialmente a Washington: non pensate che tutto ritornerà come prima e che gli Stati Uniti potranno contare ancora sui vantaggi dati dal ruolo di moneta internazionale del dollaro.

Il presidente di turno europeo ha completamente ragione a sostenere che le politiche seguite dall’amministrazione Obama e dalla banca centrale americana porteranno alla rovina.

Gli Stati Uniti stanno infatti operando il trasferimento allo Stato delle colossali perdite nascoste nel sistema finanziario.

Questo è ad esempio il senso del piano salvabanche presentato lunedì scorso, grazie al quale viene affidato proprio agli Hedge Fund, tra i principali responsabili della crisi, il compito di acquistare grazie a linee di credito garantite dallo Stato i titoli tossici e i prestiti in sofferenza delle banche.

Questo è pure il senso delle diverse operazioni da migliaia di miliardi di dollari lanciate dalla banca centrale americana.

Tali operazioni vengono finanziate o attraverso l’ampliamento del disavanzo statale (quest’anno il deficit federale americano supererà il 12% del PIL) o attraverso la stampa di nuovi dollari da parte della Federal Reserve (si prevede che la base monetaria che è già raddoppiata, raddoppierà un’altra volta entro la fine dell’anno).

Questi interventi plurimiliardari, avviati a partire dall’agosto del 2007, non hanno né risanato il sistema bancario (per ora ne hanno solo evitato il collasso), né impedito che la crisi finanziaria si trasformasse in una durissima recessione globale.

Europei e cinesi in testa stanno ora capendo che l’amministrazione Obama si è piegata ai voleri di Wall Street e che quindi il buco nero nascosto nei bilanci delle banche rischia di risucchiare tutto e tutti.

La conseguenza a breve termine di queste politiche è una crisi di fiducia nei titoli con cui gli Stati finanziano il debito pubblico.

I segnali premonitori non mancano: l’ultimo in ordine di tempo è venuto dalla Gran Bretagna, dove per la prima volta da sette anni a questa parte è fallita un’asta di titoli pubblici, nonostante la decisione della Banca d’Inghilterra di acquistarne per più di 100 miliardi di euro.

La crisi del debito pubblico è destinata a provocare un’ulteriore escalation degli interventi delle banche centrali.

Queste ultime sarebbero chiamate a comprarne in grandi quantità e a stampare ulteriore moneta.
Con quali conseguenze? Una forte inflazione, se vi sarà l’interludio di una breve ripresa, oppure in alcuni Paesi (i principali candidati sono Gran Bretagna e Stati Uniti) crisi valutarie ed iperinflazione.

Ciò vuol dire per il cittadino un’impressionante distruzione del risparmio privato e di quello pensionistico, ma per l’oligarchia finanziaria uno strumento ideale per distruggere il valore dell’enorme quantità di attività tossiche detenute dalle grandi banche.

A questa politica si oppone l’Europa continentale, che - come ha ricordato il presidente di turno dell’UE - è perfettamente consapevole che la strada dell’esplosione dei debiti pubblici e del ricorso alla stampa di nuova moneta porterebbe il mondo alla rovina.

Mentre in vista del prossimo vertice del G20 che si terrà a Londra il 2 aprile l’Europa continentale resiste alle richieste americane di moltiplicare gli interventi a sostegno dell’economia, la Cina pensa all’assetto del mondo dopo questa crisi.

Pechino è consapevole che perderà gran parte dei 700 miliardi di dollari investiti in titoli del Tesoro americano e lo sta già spiegando alla popolazione cinese.

Il capo del Governo Wen Jiabao ha infatti dichiarato: «Abbiamo prestato molto denaro agli Stati Uniti e ora siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri investimenti». Il Governo sa pure che l’interruzione di questi acquisti potrebbe avere conseguenze politiche molto pericolose e quindi ha ribadito ufficialmente che «la Cina continuerà ad acquistare i titoli di Stato americani».

La disponibilità cinese ha però un prezzo e questo prezzo è molto alto soprattutto per gli Stati Uniti. Pechino chiede la riforma del sistema monetario internazionale (una nuova Bretton Woods) con l’obiettivo di creare una moneta di scambio sovranazionale al posto del dollaro. Le autorità cinesi pensano che questa funzione possa essere assolta dai Diritti speciali di prelievo del Fondo Monetario Internazionale.

La delegazione cinese giocherà questa carta già il prossimo 2 aprile a Londra, quando per aderire alle richieste americane ed europee di ricapitalizzare l’FMI, operazione necessaria per aiutare i Paesi emergenti in difficoltà, in primis quelli dell’Europa dell’Est, chiederà in cambio una ridistribuzione delle quote del Fondo, che ne fanno oggi un organismo controllato dai Paesi occidentali.

La proposta di creare una valuta sovranazionale corrisponde all’idea presentata nel 1944 a Bretton Woods da John Maynard Keynes, che venne però bocciata dagli Stati Uniti, i quali imposero un sistema imperniato sul dollaro.

Essa va al cuore del problema: l’attuale crisi è anche una crisi degli Stati Uniti e del dollaro e non può essere superata solo con il cambiamento di alcune regole del sistema finanziario.

Occorre invece un nuovo sistema monetario che tenga conto dei mutati rapporti di forza a livello internazionale. L’idea cinese ha raccolto immediatamente il sostegno di Russia ed India, ma si è scontrata con l’opposizione di Washington.

È evidente che gli Stati Uniti non vogliono perdere i grandi vantaggi dati dal ruolo di valuta internazionale del dollaro. Pechino ha comunque detto in modo chiaro agli americani che i rapporti di forza mondiali sono cambiati e che gli Stati Uniti non possono pensare di uscire da questa crisi, preservando il primato del dollaro e quindi anche il loro primato politico. Insomma, la Cina ha preannunciato quale sarà il prezzo politico che gli Stati Uniti dovranno pagare per questa crisi.
 

TheLondoner

Forumer storico
è abbastanza ragionevole che i cinesi chiedano nuove regole...sono i piùgrandi creditori netti del mondo...però il problema è grosso xchè il debitore è la prima potenza del pianeta...il passato ci insegna che problemi di questo tipo (paese creditori vs debitori) sono in almeno un caso sfociati in guerre ....
Stavolta questo NON accadrà di sicuro... ma in un modo o in un altro il $ ha già perso e perderà sempre più il ruolo di valuta "di riserva".
Speriamo solo che in futuro non ci si agganci a speciali diritti di estrazione di petrolio perchè altrimenti sarebbero guai...visto che non siamo capaci di renderci energeticamente autonomi o "autarchici".
In questo momento l'Europa sembra l'ago della bilancia...visto che Giappone e Uk hanno deciso di seguire da tempo gli Usa e la sua Fed.
Solo che noi europei anche in questa crisi siamo legati a fil doppio con gli usa ...visto che molti salvataggi (aig in primis) hanno parato il colpo (...per non dire altro) alle ns banche ... che sono parimenti responsabili dell'attuale sconquasso...(visto che hanno scimmiottato usi e costumi americani).
Quindi mi chiedo fino a che punto la Bce non Dovrà seguire la Fed ? e fino a che punto i vari governi europei non scimmiotteranno i megapiani di Obama??
 

stockuccio

Guest
.... vivo la fine del capitalismo con interesse ... come tutti penso

c'è a Napoli la mostra energymed, oggi ultima giornata, prendo spunto ...
ci si fa l'energia da soli col vento, o col passare delle auto su una strada che genera energia, o in mille altri modi, se ne consuma meno con lampadine a led, elettrodomestici più efficienti, ecc., l'acqua calda non è un problema coi pannelli solari termici .... l'informatica ...
dove si va a finire ?
c'era una articolo http://www.labouratorio.it/2008/01/...a-fine-del-capitalismo-senza-essere-marxisti/ che sintetizzava la posizione di Severino ... o continuare con la ricerca del profitto distruggendo la terra o salvare la terra rinunciando al profitto ... insomma, in ogni caso il capitalismo si avvia all'autodistruzione ...
c'è ancora chi cerca di attaccarsi a centrali nucleari vecchie ... ma insomma in generale si corre troppo
mi sono alzato male eh ?

si dice 'qundo arriverà la ripresa ... secondo me chi esce oggi dal mercato del lavoro è fuori definitivamente ... solo rimedi di tipo sociale
 

tommy271

Forumer storico
Mostromarino, Tuor è sempre chiaro e lucido :).
Ma i diritti d'autore chi glieli paga? :lol:. Preferisce il pagamento in franchi o in euro?
 
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mostromarino

Guest
Mostromarino, Tuor è sempre chiaro e lucido :).
Ma i diritti d'autore chi glieli paga? :lol:. Preferisce il pagamento in franchi o in euro?

chili di gloria e vostri apprezzamenti
convertibili in buoni di prelevamento cioccolata:D

un derivato creato da me
 

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