Obbligazioni valute high yield CRISI RUSSIA/UCRAINA discussioni, notizie e operatività

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Concordo.
Per questo sto iniziando a comprare questo:
Lyxor Ucits Etf Russia (Dj Russia Gdr) - Borsa Italiana

http://www.djindexes.com/mdsidx/downloads/fact_info/Dow_Jones_Russia_GDR_Index_Fact_Sheet.pdf

Sottostante: primi 10 titoli per capitalizzazione quotati alla borsa di Mosca
(anzi, quotati a Londra: leading Russian Global Depositary Receipts (GDRs) that trade on the London Stock Exchange)

suglietf non si paga la tobin, vero?

Nessuna tobin, però regime fiscale un po' particolare, non si possono compensare le plus realizzate:

Il decreto legislativo 44 del 4 marzo 2014 ha modificato il trattamento fiscale di questi strumenti: a partire dal 9 aprile 2014 tutti i proventi (positivi) sono trattati come reddito di capitale mentre tutte le eventuali minusvalenze sono trattate come reddito diverso.
Sia i proventi positivi che le minusvalenze vengono calcolate sulla differenza tra il prezzo di acquisto ed il prezzo di vendita dell’ETF, indipendentemente dal valore del NAV dell’ETF che non risulta quindi più rilevante ai fini fiscali.
 
Ultima modifica:
:up: non male, visti i conti penso di prenderla anch'io


07/05/2014 11:42
Repsol cede l'11,86% di Ypf a Morgan Stanley per 1,26 miliardi di dollari
Repsol ha annunciato di aver venduto la quasi totalità della partecipazione nell'argentina Ypf, dopo che il parlamento di Buenos Aires aveva approvato il rimborso della big oil spagnola con 5 miliardi di dollari in titoli di Stato a compensazione dell'esproprio avvenuto nell'aprile 2012. Repsol ha ceduto l'11,86% ancora detenuto in Ypf a Morgan Stanley per 1,26 miliardi di dollari restando con una quota dello 0,5% nell'ormai ex controllata argentina.
(RR)

(FTA Online News)
 
07/05/2014 11:42
Repsol cede l'11,86% di Ypf a Morgan Stanley per 1,26 miliardi di dollari
Repsol ha annunciato di aver venduto la quasi totalità della partecipazione nell'argentina Ypf, dopo che il parlamento di Buenos Aires aveva approvato il rimborso della big oil spagnola con 5 miliardi di dollari in titoli di Stato a compensazione dell'esproprio avvenuto nell'aprile 2012. Repsol ha ceduto l'11,86% ancora detenuto in Ypf a Morgan Stanley per 1,26 miliardi di dollari restando con una quota dello 0,5% nell'ormai ex controllata argentina.
(RR)

(FTA Online News)

A sua volta, PEMEX ha annunciato l'intenzione di vendere la propria quota del 9,3% di Repsol.
 
L’ETFS Phisical Palladium (PHPD) ha avuto il maggior afflusso settimanale di sempre a seguito delle infruttuose negoziazioni con i sindacati in Sudafrica e delle sempre più pesanti minacce di sanzioni alla Russia. 77,3 milioni di dollari sono stati l’afflusso più alto dal 2007. Il Sudafrica, che di solito produce poco meno del 40% della scorta mondiale di palladio, quest’anno ha avuto molta difficoltà ad estrarre a causa degli scioperi, che entrano ora nella quindicesima settimana. La minaccia di sanzioni contro la Russia, che produce più del 40% della disponibilità mondiale, potrebbe aggravare ulteriormente la situazione. Il prezzo del palladio è cresciuto del 3,6% (la percentuale più alta da Agosto 2011) la scorsa settimana a fronte di un’ipotetica interruzione dell’approvvigionamento, mentre il platino è cresciuto di un più modesto 1,3%. Il settore automotive negli Stati Uniti, destinazione chiave dei metalli del gruppo del platino, ha fatto registrare una crescita dell’8% nel mese di Aprile.

https://it.finance.yahoo.com/notizie/deficit-palladio-previsto-per-2014-110000536.html
 


La voce della Russia non le da queste notizie?
Secondo i risultati resi noti dalla Russia, l’83,1 per cento degli aventi diritto era andato alle urne, e di questi il 97 per cento aveva detto sì all’annessione. Ma un documento russo proverebbe che i risultati sono stati drasticamente diversi. Secondo un rapporto comparso brevemente sullo stesso sito della Presidenza della Repubblica Russa, i dati sono questi: a votare sarebbero stati solo il 30-50 per cento della popolazione, e a scegliere l’annessione è stata una percentuale fra il 50 e il 60 per cento di costoro. In altre parole: a votare sì alla proposta di unirsi alla Russia sarebbe stata solo una percentuale della popolazione della Crimea compresa fra un minimo del 15 per cento e un massimo del 30 per cento. Si tratta come si vede di cifre ben lontane da quelle plebiscitarie comunicate da Mosca il giorno dopo il voto.

Questi numeri compaiono in un rapporto preparato dalla “Consiglio del Presidente della Russia per la Società Civile e per i Diritti Umani”. I dati sono comparsi brevemente nella giornata di lunedì sul sito ufficiale in lingua inglese della Presidenza russa.
Ci sono rimasti poco, ma alcuni media ucraini e americani, ad esempio la rivista Forbes, hanno fatto in tempo a vederli e a registrarli. E comunque il documento rimane nel sito, anche se solo in lingua russa. Forbes ne ha riportato anche alcuni brani in russo per provarne la veridicità.

Tratto da il "Messaggero.
 

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La voce della Russia non le da queste notizie?
Secondo i risultati resi noti dalla Russia, l’83,1 per cento degli aventi diritto era andato alle urne, e di questi il 97 per cento aveva detto sì all’annessione. Ma un documento russo proverebbe che i risultati sono stati drasticamente diversi. Secondo un rapporto comparso brevemente sullo stesso sito della Presidenza della Repubblica Russa, i dati sono questi: a votare sarebbero stati solo il 30-50 per cento della popolazione, e a scegliere l’annessione è stata una percentuale fra il 50 e il 60 per cento di costoro. In altre parole: a votare sì alla proposta di unirsi alla Russia sarebbe stata solo una percentuale della popolazione della Crimea compresa fra un minimo del 15 per cento e un massimo del 30 per cento. Si tratta come si vede di cifre ben lontane da quelle plebiscitarie comunicate da Mosca il giorno dopo il voto.

Questi numeri compaiono in un rapporto preparato dalla “Consiglio del Presidente della Russia per la Società Civile e per i Diritti Umani”. I dati sono comparsi brevemente nella giornata di lunedì sul sito ufficiale in lingua inglese della Presidenza russa.
Ci sono rimasti poco, ma alcuni media ucraini e americani, ad esempio la rivista Forbes, hanno fatto in tempo a vederli e a registrarli. E comunque il documento rimane nel sito, anche se solo in lingua russa. Forbes ne ha riportato anche alcuni brani in russo per provarne la veridicità.

Tratto da il "Messaggero.

Ma in tutte le democrazie le percentuali si calcolano sui quelli che hanno votato, altrimenti in italia tutte le elezioni sono falsate dato che il partito del non voto a volte supera quelli che sono andati a votare..... O come negli USA dove le percentuali di chi vota è sempre sotto il 50% degli aventi diritto... E se confronti le percentuali del vincitore rispetto alla popolazione votante intera capirai che non ha mica avuto quelle percentuali...

MAH
 

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