MILANO (MF-DJ)--La vicenda delle sanzioni occidentali contro la Russia e la retorica da nuova Guerra Fredda che le accompagna assume dimensioni surreali se si guarda ai numeri nudi e crudi.
Ieri, per esempio, si legge su MF, è stato diffuso il dato sulla bilancia commerciale Usa. Un dato positivo, visto che il deficit è diminuito a marzo sulla scia dell'aumento delle esportazioni e delle importazioni, segno di un incremento della domanda interna ed estera, fatto che, se continua il trend, potrebbe sostenere l'economia americana nei mesi primaverili dopo un primo trimestre da dimenticare (secondo il primo dato preliminare la crescita è stata infatti di un misero +0,1% su base annua e già Goldman Sachs prevede una revisione al ribasso a -0,6%). Il deficit commerciale è quindi sceso del 3,6% a 40,38 miliardi di dollari dai 41,9 miliardi del mese precedente: le esportazioni sono cresciute del 2,1% a 193,91 miliardi di dollari, il maggiore aumento dal giugno scorso, mentre le importazioni sono aumentate dell'1,1% a 234,29 miliardi, l'incremento più sostenuta dal settembre scorso. Rispetto a marzo 2013, le esportazioni sono aumentate del 5% e le importazioni del 5,9%. Particolarmente interessanti sono i dati sull'interscambio con la Russia. A marzo, il mese dell'annessione della Crimea a Mosca, le esportazioni verso la Russia sono aumentate del 9% rispetto al mese precedente e le importazioni addirittura del 35%.