Obbligazioni a tasso fisso CRISI UCRAINA, Bond Russia, Ucraina, Gazprom e altro

questi pazzoidi che governano l'Europa potrebbero anche inventarsi un embargo sul gas oltre che sul oil. non capisco questo accanimento.


A giugno ci saranno altri problemi di profughi... I tunisini


I russi dichiarano guerra al grano ucraino. Depositi colpiti, carichi rubati, porti chiusi
di Lorenzo Santucci

I russi dichiarano guerra al grano ucraino. Depositi colpiti, carichi rubati, porti chiusi

Quasi 4,5 miliardi di tonnellate bloccate. Gli analisti stimano per quest’anno un calo di oltre il 50% della produzione in Ucraina. Wfp: "La fame non dovrebbe diventare un’arma". Nel Nord Africa e nel Medio Oriente l'impatto si fa sentire sempre di più
 
ECONOMIATUTTE LE NEWS
L'indice Pmi russo migliore di quello cinese. Rublo tonico, giallo sui bond
L'S&P Global Manufacturing Pmi di aprile della Russia è salito da 44,1 del mese precedente a 48,2, sempre in area di contrazione, ma vicino alla soglia spartiacque di 50 (crescita). A 46, ai minimi degli ultimi 26 mesi, quello cinese. La valuta russa è tornata ai livelli di due anni fa, mentre è giallo su come sia stato accreditato il pagamento delle obbligazioni
di Elena Dal Maso04/05/2022 10:10
tempo di lettura 2 min
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L'indice Pmi russo migliore di quello cinese. Rublo tonico, giallo sui bond


Continuando a vendere gas e petrolio all'estero, l'economia Russia recupera terreno nonostante le sanzioni. L'indice S&P Global Manufacturing Pmi del Paese è aumentato a 48,2 ad aprile dal valore di 44,1 registrato a marzo. Sotto il livello di 50 è contrazione economica. Ora la Russia si trova sopra il livello dell'indice cinese (Caixin China), sceso sempre ad aprile a quota 46, ai minimi degli ultimi 26 mesi (febbraio 2020) dopo che il governo ha messo in lockdown decine di città a causa dei contagi da Covid. E che oggi ha iniziato a chiudere la metropolitana di Pechino.


È il terzo mese consecutivo di contrazione dell'attività industriale in Russia, appesantita da ulteriori cali nella produzione, nei nuovi ordini, nell'occupazione e nelle scorte di acquisti a causa dell'impatto delle sanzioni e del potere d'acquisto ridotto dall'aumento del carovita. Nel frattempo, il rialzo dei prezzi di vendita è stato il più veloce da gennaio 2015.
Secondo un sondaggio su 250 aziende manifatturiere condotto da S&P Global e pubblicato oggì, le fabbriche hanno tagliato i salari e segnalato forti aumenti dei costi. La continua contrazione del settore manifatturiero suggerisce che l'economia russa è destinata a chiudere in calo quest'anno. La scorsa settimana la Banca centrale di Mosca ha detto di aspettarsi un calo del pil del Paese compreso tra l'8% e il 10% nel 2022, in linea con la valutazione del Fondo monetario internazionale. "Il deterioramento generale della salute del settore è stato determinato da ulteriori cali della produzione, nuovi ordini, occupazione e scorte di acquisti, con i tempi di consegna dei fornitori notevolmente allungati", ha sottolineato S&P Global.

Nel frattempo, il dollaro è sceso a quota 67 sul rublo, più che dimezzandosi dopo la fiammata di fine febbraio al livello di 130, quando la Russia ha invaso l'Ucraina e ora si trova ai livelli di marzo 2020. Il Paese ha evitato oggi un altro evento di default sul proprio debito, dopo che i pagamenti scaduti un mese fa (quando è partito il periodo di grazia) su due dei suoi eurobond sovrani sono stati accreditati nei conti correnti dei creditori, secondo fonti di Reuters e Bloomberg.
Due bonholder che detenevano le obbligazioni hanno confermato che il denaro è concretamente arrivato. Non si sa bene come, perché è chiaro che la Russia, tramite gas e petrolio, è in grado di onorare il proprio debito, ma gli Stati Uniti hanno proibito nel frattempo alla banca corrispondente, JP Morgan, di trasferire le somme ai detentori dei bond, cercando di forzare un fallimento tecnico. Infatti, secondo le agenzie di rating, cedole e capitale devono essere accreditati nei conti correnti dei bondholder per essere definito valido il pagamento del debito. Sul mercato restano 40 miliardi di obbligazioni internazionali in dollari emesse della Russia, secondo i dati di Refinitiv. La società che gestisce le ferovie del Paese, per esempio, ha deciso di non pagare mandando le emissioni in default. Il titolo governativo decennale russo rende oggi il 10,1%, in calo dell'1,6% nell'ultima settimana (quindi i prezzi sono saliti). (riproduzione riservata)
 

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