Gas, ecco perché la Ue sta comprando più gas dalla Russia: per riempire i depositi per l'inverno
di Luca Pagni
Con l'inizo di maggio, gli acquisti sono saliti di un terzo per sfruttare prezzi più convenienti e rifornire così gli stoccaggi strategici
04 MAGGIO 2022AGGIORNATO ALLE 09:15
ROMA - Se gli europei passeranno un altro inverno al caldo, dovranno ringraziare ancora una volta il gas naturale in arrivo dalla Russia. Non solo perché la Ue non può fare a meno delle forniture di Gazprom, il colosso energetico controllato dal Cremlino, che copre oltre il 44 per cento del suo fabbisogno complessivo. Da cui l'impossibilità a soddisfare in tempi brevi la richiesta di embargo, sollecitata di fatto tutti i giorni dal governo di Kiev. Ma sarà fondamentale anche per riempire gli "stoccaggi", i depositi strategici dove viene accumulata la riserva di gas da utilizzare in caso di emergenza, vuoi per condizione climatiche particolarmente rigide in inverno, vuoi per "calmierare" i picchi di prezzo sui mercati internazionali
Per quale motivo gli stoccaggi si riempiranno grazie alla Russia? Lo si deduce da quanto sta avvenendo nella rete dei gasdotti europei, in particolare nel Nord Stream (che collega la Russia alla Germania, passando sotto il Baltico) e nel tubo che passa nel sottosuolo di Ucraina, Slovacchia e Austria prima di approdare al passo del Tarvisio, al confine con l'Italia. Da inizio maggio, i flussi dalla Russia sono nettamente aumentati, come hanno fatto notare i siti specializzati. Come ha segnalato Staffetta quotidiana, sulla rotta sud sono passati fino a 90 milioni di metri cubi al giorno, contro i 60 milioni dell'ultima settimana di aprile e dei 50 milioni di quelle precedenti
Che cosa è successo? Molto semplicemente sta prevalendo una logica commerciale, indipendente dalle scelte politiche che vorrebbero i paesi europei rinunciare al gas russo per non finanziare la guerra del Cremlino. In altre parole, una parte degli acquisti degli operatori europei da Gazprom sono legati a un indice di prezzi che fa riferimento al mese precedente in cui avvengono gli acquisti.
In sostanza, ad aprile il ritiro di gas in arrivo dalla Russia è stato più basso perchè i prezzi si riferivano al mese di marzo quando la materia prima ha toccato i massimi storici. A maggio, invece, sono partiti gli ordini di acquisto perché i prezzi si riferiscono ad aprile, mese in cui la media si è abbassato in modo considerevole. E gli stoccaggi, tradizionalmente, si riempiono in primavera, dopo aver toccato i livelli più bassi in inverno. In Italia, per dire, alla fine della stagione fredda sono scesi sotto il 30% e ora sono risalitl al 40% del livello di riempimento.
Tra l'altro, la Ue ha deliberato l'obbligo per ciascun Paese di avere - entro il 30 ottobre - gli stoccaggi pieni al 90%. Per cui agli operatori conviene approfittare del calo dei prezzi di aprile per portarsi avanti. Perché nessuno, al momento, è in grado di stabilire quando finirà l'emergenza e i governi - compreso quello italiano - stanno dando incentivi per riempire i depositi. Soldi che, alla fine, vanno sempre al Cremlino.