Obbligazioni a tasso fisso CRISI UCRAINA, Bond Russia, Ucraina, Gazprom e altro

sentiamo cosa dice il vice ministro russo dell'energia che parla da 15 a 45 (quelli da 15 stanno finendo...... Gran parte di questo petrolio sostituirà i campi in esaurimento nella Siberia occidentale. )


Sebbene Mosca abbia puntato gli occhi sull’Artico per aprire nuove frontiere, la maggior parte delle sue attività si trova ancora nella Siberia occidentale. “Pertanto, la produzione in calo rappresenta una grave minaccia alla sostenibilità della produzione petrolifera del paese. Diverse compagnie energetiche statali hanno raggiunto tassi di declino significativamente più bassi applicando tecniche come l’allungamento dei pozzi, il monitoraggio laterale per ripristinare l’integrità dei pozzi e l’uso della fratturazione idraulica”, osserva tuttavia oilprice.com.


A lungo termine, molto dipende dal prezzo del petrolio, secondo oilprice.com: “Mosca non ha nascosto la sua ambizione di aumentare la produzione nell’Artico. Il clima rigido e la mancanza di infrastrutture sono però un ostacolo ai nuovi progetti energetici nella regione, aumentando anche i costi per gli investitori. Pertanto, i prezzi elevati del petrolio sono una necessità per garantire la redditività”. Inoltre, Mosca deve ancora affrontare le sanzioni occidentali scaturite dalla questione Ucraina: “Ciò ha ridotto la disponibilità di know-how tecnologico precedentemente fornito da società energetiche occidentali come Shell, Exxon e Total. Sebbene le compagnie energetiche russe possano trivellare in modo indipendente in determinate aree, non sono state in grado di replicare tecnologie di perforazione avanzate per depositi petroliferi difficili da raggiungere. Pertanto, molto dipenderà dal fatto che queste società possano sviluppare il necessario know-how nei prossimi anni o accedere alla tecnologia occidentale con una eventuale revoca delle sanzioni”, ha spiegato oilprice.com.





Sapere i costi di estrazione è impresa ardua, variano in base alla zona, alla qualità oltre all'efficienza tecnologica.
Direi di tenere una media di 20 $ al barile ... non i 46 citati prima.
 
Sapere i costi di estrazione è impresa ardua, variano in base alla zona, alla qualità oltre all'efficienza tecnologica.
Direi di tenere una media di 20 $ al barile ... non i 46 citati prima.

mah....serve almeno una media ponderata (non semplice) e non abbiamo dati per farlo...quindi direi di non avventurarsi

sinceramente tra l'ispi (vedi cosa e' Istituto per gli studi di politica internazionale - Wikipedia ) che ha parlato di 42 e il tuo sito di 3/6........
c'e' poi il ministro dell'energia russa che ha parlato anche di 45....quindi e' chiaro dove sta andando la forchetta

i numeri sono importanti, non si possono massacrare
 
mah....serve almeno una media ponderata (non semplice) e non abbiamo dati per farlo...quindi direi di non avventurarsi

sinceramente tra l'ispi (vedi cosa e' Istituto per gli studi di politica internazionale - Wikipedia ) che ha parlato di 42 e il tuo sito di 3/6........
c'e' poi il ministro dell'energia russa che ha parlato anche di 45....quindi e' chiaro dove sta andando la forchetta

i numeri sono importanti, non si possono massacrare

Guarda, poi dipende pure dai prezzi in generale.
Alcuni oil per essere estratti devono essere diluiti, sparando nei pozzi miscele chimiche o semplicemente benzina.
I prezzi di questi ultimi vanno quindi ad incidere sul costo alla fonte.

Del resto quando i prezzi dell'oil erano a circa 30 $ al barile si lavorava con margini ristretti, ma non in perdita.
Gli unici costretti a chiudere erano i pozzi USA dello shale ... quelli si con costi altissimi di estrazione.
 
Guarda, poi dipende pure dai prezzi in generale.
Alcuni oil per essere estratti devono essere diluiti, sparando nei pozzi miscele chimiche o semplicemente benzina.
I prezzi di questi ultimi vanno quindi ad incidere sul costo alla fonte.

Del resto quando i prezzi dell'oil erano a circa 30 $ al barile si lavorava con margini ristretti, ma non in perdita.
Gli unici costretti a chiudere erano i pozzi USA dello shale ... quelli si con costi altissimi di estrazione.

per non perdere quote di mercato molte volte si lavora anche in perdita, ovviamente si spera per brevi periodi
resto alle parole del russo vice ministro dell'energia che ne sa + di noi ed e' compatibile con quanto scritto da ispi

Il funzionario dell'energia ha aggiunto che la produzione del paese porterebbe profitti se il prezzo salisse a $ 50-60 al barile e la Russia manterrà la sua attuale quota di mercato
 

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