Für die Schweiz seien weder Waffenlieferungen noch die Enteignung russischer Vermögen eine Option, sagt Bundesrat Guy Parmelin in einem Interview. Er verweist auf Verfassung und Völkerrecht.
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SANZIONI
Guy Parmelin rifiuta i desideri ucraini
Il consigliere federale Guy Parmelin afferma in un'intervista che né la consegna di armi né l'espropriazione di beni russi sono opzioni per la Svizzera. Fa riferimento alla costituzione e al diritto internazionale.
In un'intervista al Tages-Anzeiger, il consigliere federale Guy Parmelin ha espresso riserve sui piani per espropriare i beni russi congelati e utilizzarli per ricostruire successivamente l'Ucraina. Un approccio del genere sarebbe illegale, afferma Parmelin: "È impossibile prelevare denaro da un paese o da privati in un paese e darlo a un altro paese, dato l'attuale quadro giuridico".
Finora nessun Paese ha "osato fare questo passo", nemmeno gli Usa, secondo Parmelin. Respinge gli appelli alla legge d'urgenza: "Se i fatti concreti sono ancorati a una legge, non abbiamo margini di manovra".
Parmelin ragiona in modo analogo quando si tratta della questione della fornitura di materiale bellico prodotto in Svizzera all'Ucraina. "In Svizzera abbiamo una legge che chiaramente non ci permette di consegnare materiale bellico a paesi in conflitto", dice, riferendosi alla Germania, che richiede alla Svizzera di autorizzare l'esportazione di munizioni. Allo stesso tempo, però, diversi Paesi attendevano le licenze di esportazione per il materiale bellico tedesco: "Ho notato che la Germania, che in fondo è membro della NATO, si comporta allo stesso modo della Svizzera", afferma Parmelin.
Le consegne di gas dall'Italia non dovrebbero essere bloccate
Nell'intervista, Parmelin descrive la crisi energetica come la preoccupazione maggiore. La cooperazione con i paesi vicini è "in realtà deludente" nel settore dell'elettricità, afferma. Questo, sebbene la Svizzera abbia già mostrato buona volontà: "All'inizio di dicembre, abbiamo consegnato l'elettricità di cui avevamo urgente bisogno nella Germania meridionale e abbiamo contribuito a garantire che l'approvvigionamento energetico non si interrompesse".
Il messaggio è arrivato al ministro dell'energia tedesco, Robert Habeck, dice Parmelin. Aveva respinto il progetto di un accordo di solidarietà per la fornitura reciproca di gas ed energia, sottolineando che anche l'Italia avrebbe dovuto partecipare. Nel settore del gas, gli sforzi continueranno con Germania e Italia, ha affermato Parmelin.