Dài, chiudiamo anche noi lo Stato?

L’eredità dello shutdown, statistiche falsate per mesi


BUROCRAZIA IN ARRETRATO

Negli uffici governativi occorrerà tempo perché il personale riesca a smaltire i dati accumulati in 16 giorni di chiusura


Ventiquattro miliardi di dollari (e forse di più) per un capriccio politico? Troppi. Ieri a Washington è ripreso il dialogo per trovare una soluzione al problema del bilancio americano con democratici e (soprattutto) repubblicani sotto forte pressione dell’opinione pubblica.
A questo si aggiungano altri due problemi provocati dallo shutdown inaccettabili per un Paese come l’America che vive di statistiche: i dati in arrivo dalle prime polizze di Obamacare sono falsati, e hanno creato il caos nelle compagnie di assicurazione sanitaria; i dati sull’inflazione, sull’occupazione e sui consumi saranno diffusi in ritardo e imprecisi per molti mesi, creando incertezza sull’orientamento della Federal Reserve.
La Federal Reserve Bank di Cleveland stima dati sull’inflazione errati per almeno sette mesi. L’altro dato chiave per le decisione della Fed in materia di politica monetaria, quello sul lavoro, uscirà martedì prossimo (con 20 giorni di ritardo) ma potrebbe essere anch’esso soggetto a distorsioni.
 
Il vero problema per le banche italiane è spezzare il circolo vizioso innescato dalla recessione e dal deterioramento del credito e che non è diverso da quello che si sta verificando nelle finanze statali. In questo campo, nonostante due anni di austerità vera (il surplus primario, cioè prima degli interessi è ormai superiore persino alla Germania), il debito continua a crescere in percentuale del pil perché la caduta del denominatore è sistematicamente superiore alle aspettative e alle previsioni di entrata relative: secondo lavoce.info rispetto alle stime del Governo Monti per il 2013 mancano all'appello ben 30 miliardi.
 
L’eredità dello shutdown, statistiche falsate per mesi


BUROCRAZIA IN ARRETRATO

Negli uffici governativi occorrerà tempo perché il personale riesca a smaltire i dati accumulati in 16 giorni di chiusura


Ventiquattro miliardi di dollari (e forse di più) per un capriccio politico? Troppi. Ieri a Washington è ripreso il dialogo per trovare una soluzione al problema del bilancio americano con democratici e (soprattutto) repubblicani sotto forte pressione dell’opinione pubblica.
A questo si aggiungano altri due problemi provocati dallo shutdown inaccettabili per un Paese come l’America che vive di statistiche: i dati in arrivo dalle prime polizze di Obamacare sono falsati, e hanno creato il caos nelle compagnie di assicurazione sanitaria; i dati sull’inflazione, sull’occupazione e sui consumi saranno diffusi in ritardo e imprecisi per molti mesi, creando incertezza sull’orientamento della Federal Reserve.
La Federal Reserve Bank di Cleveland stima dati sull’inflazione errati per almeno sette mesi. L’altro dato chiave per le decisione della Fed in materia di politica monetaria, quello sul lavoro, uscirà martedì prossimo (con 20 giorni di ritardo) ma potrebbe essere anch’esso soggetto a distorsioni.

Un tentativo (raffazzonato quanto vogliamo) di contenere la spesa pubblica provoca conseguenze indesiderate.

Secondo me anche il lasciar crescere la spesa pubblica ha conseguenze indesiderate. :mumble:
 
Un tentativo (raffazzonato quanto vogliamo) di contenere la spesa pubblica provoca conseguenze indesiderate.

Secondo me anche il lasciar crescere la spesa pubblica ha conseguenze indesiderate. :mumble:


sicuramente non si deve far crescere la spesa pubblica
ma alla dfine a me interessa di più far crescere il PIL ( anche se pur'io lo considero misura insufficiente della attività economica)

e tagliare a casaccio non fa bene al PIL... anzi potrebbe fare assai peggio
e di questo vi sono teorie economiche e prove empiriche
il resto, pardonnez-moi, è ideologia


la mia modesta proposta del taglio chirurgico e dell'efficentamento non piace?
uabbò, ho anche io il mio (personale) piano B :)
vado a lavorarci :rolleyes:
 
«Troppi ostacoli alla ripresa»


I giovani: servono credito più facile, infrastrutture, una Pa efficiente

PARTENARIATO «Il salto di qualità da parte del settore pubblico sta anche nel saper creare maggiore collaborazione con il settore privato»
Forti preoccupazioni e grande pessimismo sono diffusi nella platea dei Giovani imprenditori






Squinzi: la politica abbia più coraggio


«Agisca o il Paese nel baratro - La legge di stabilità va migliorata, nessuna vera spending review»

IL CAPO DELLO STATO Per il presidente degli industriali Napolitano «ci ha dato ancora pillole di saggezza»: la richiesta di coraggio è per la politica


A leggere la legge di stabilità, la direzione è quella giusta, ha detto Squinzi, in un’intervista faccia a faccia con il ministro degli Esteri, Emma Bonino. «Ma è la dimensione degli interventi che non è sufficiente». La stessa critica che è arrivata dal presidente dei Giovani, Jacopo Morelli. Mancano le risorse, è la risposta. «Mi rendo conto, ma si possono trovare. Quando con Letta ci sentiremo, gli spiegheremo le nostre ragioni». In un totale di 800 miliardi di spesa pubblica, ha spiegato il presidente di Confindustria, un risparmio del 2-3% significa 20-25 miliardi. Nella legge non c’è nulla sul contenimento della spesa pubblica, mentre «bisogna intervenire con una spending review seria».






'sti komunisti degli imprenditori .... :rolleyes:
manco arrivano a chiedere i miei 40 miliardi :rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 
Visco: banche sane, su aiuti di Stato Italia ultima in Europa

Quanto alla politica, essa «deve creare le condizioni favorevoli all’attività di impresa e alla riallocazione dei fattori produttivi verso le attività in espansione».




e i tagli ??
altro komunista .... :rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:

 

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