i media non tacciono per nulla
News di fineco powertrader
Finmeccanica, Datamat
Le adesioni all'opa su Datamat lanciata da Finmeccanica si fermano all'89,1%, poco meno della soglia (90%) prevista per procedere all'opa residuale e quindi al previsto delisting.
08:34-30/12
E ben due articoli su Finanzamercati
Mittel
Martedì 27 dicembre la finanziaria
ha consegnato il 5% del capitale di
Datamat che aveva in portafoglio all’Opa
lanciata da Finmeccanica. Dopo
aver titubato per ben quattro mesi,
il penultimo giorno utile per la
consegna delle azioni l’amministratore
delegato della Mittel, Guido de
Vivo, ha accettato i 9,65 euro per
azione offerti dal gruppo guidato da
Pierfrancesco Guarguaglini. Ma il
giorno successivo, e cioè mercoledì
quando l’offerta di Finmeccanica si
è conclusa, si è scoperto che nonostante
l’«aiuto» della Mittel le adesioni
si sono fermate all’89,1% del
capitale di Datamat, mancando in
questomodo, sia pure di poco, la soglia
dell’Opa residuale. A questo
punto Finmeccanica, che mira al delisting
della società, sarà costretta
a rastrellare sul mercato quello
0,9% che manca per raggiungere
quota 90 (e lanciare la residuale). Il
prezzo di questa Opa, come è noto,
viene stabilito non da chi la lancia
ma dalla Consob la quale, in tutti i
casi analoghi, ha fissato un prezzo
superiore a quello della prima offerta.
Se viceversa fosse stato superato
il 90% del capitale, l’Opa residuale
sarebbe avvenuta alle medesime
condizioni. Così la Mittel, che da brava
finanziaria dovrebbe fare attenzione
alle plusvalenze, non ha venduto
la sua quota lo scorso agosto,
quando Finmeccanica aveva pagato
ad alcuni soci storici di Datamat fino
a 10,75 euro per mettere insieme
la maggioranza assoluta del capitale.
Ma si è anche giocata la chance
di partecipare alla residuale, spuntando
condizioni migliori. A meno
che Mittel, nel negoziare la consegna
dei titoli in zona Cesarini, non
abbia ottenuto da Guarguaglini qualche
contropartita, per esempio nel
prossimo spezzatino Datamat.
Residuale Datamat, decide Cardia
Le adesioni all’Opa
di Finmeccanica si
fermano all’89,1%:
Guarguaglini dovrà
rastrellare un altro
0,9%per procedere
al delisting. In tal
caso il nuovo prezzo
di offerta sarà fissato
dalla Consob e forse
sarà più elevato
di 9,65. Il titolo sale
L’offerta di Finmeccanica su Datamat
si è fermata a un passo dalla
residuale. Le adesioni all’Opa
promossa dal gruppo guidato dal
colosso della difesa sono state pari
al 74% degli aventi diritto (12,2
milioni di azioni), una quota sufficiente
a portare Finmeccanica
«solo» all’89,1% del capitale, lo
0,9% in meno di quanto necessario
per lanciare l’Opa residuale.
Nel prospetto informativo dell’offerta
obbligatoria che si è conclusa
mercoledì 28 dicembre, la società
guidata da Pierfrancesco
Guarguaglini aveva precisato
che, se fosse arrivata sopra il
90% del capitale, avrebbe lanciato
la residuale per procedere al delisting
della controllata. Per riuscire
nell’intento e togliere Datamat
dalla Borsa il colosso della difesa
dovrà quindi rastrellare sul
mercato circa 250mila azioni prima
di procedere alla seconda offerta.
Con questa soluzione il
prezzo della residuale non sarà
automaticamente quello della prima
Opa, ma dovrà essere fissato
dalla Consob che, nella sua valutazione,
terrà conto della media
dell’andamento del titolo nei sei
mesi precedenti alla delibera, delle
prospettive reddituali della so
società
romana, ma anche del prezzo
della prima offerta. Va poi ricordato
che lo scorso agosto
Finmeccanica per rilevare dagli
azionisti storici del gruppo il pacchetto
di maggioranza di Datamat,
fu costretta a pagare un premio
rispetto ai valori dell’offerta.
Essendo un’Opa obbligatoria, il
prezzo di 9,65 euro è emerso come
la media del prezzo maggiore
pagato agli ex azionisti di controllo
(fino a 10,75 euro per azione) e
l’andamento del titolo nei 12 mesi
precedenti al passaggio del pacchetto
di maggioranza (8,543 euro).
Per questa serie di motivi
Consob potrebbe seguire i criteri
adottati in altri casi analoghi (Ericsson
Italia e Saiag) e fissare un
prezzo per la residuale superiore
a quello della prima Opa. Ecco
perché le azioni Datamat hanno
chiuso ieri in Borsa a 9,75 euro
(+1,51%) dopo aver toccato anche
un massimo a 10 euro.
Intanto Finmeccanica è fermamente
intenzionata a proseguire
nello spezzatino di Datamat, cedendo
gli asset giudicati non strategici
rispetto al core business.
Quanto al dividendo, che verrà
staccato il prossimo maggio, gli
analisti si aspettano un rendimento
del 3% per una cedola leggermente
superiore ai 24 cent dello
scorso anno, anche in considerazione
del positivo andamento dei
primi nove mesi del 2005.