mototopo
Forumer storico
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Contrariamente a quanto hanno diffuso i media, le disgrazie di MPS sono iniziate con la privatizzazione, nel 1996, della banca che era un istituto di diritto pubblico e che persino la statalizzazione di Mussolini aveva tollerato come banca pubblica comunale durante il fascismo, sfuggendo alla scure del centralismo mussoliniano.
Sospetto che la creazione della fondazione nel 1996 fu un modo per frenare i danni della privatizzazione, attraverso il prolungamento del controllo della politica sulla banca che essa consentiva, onde evitare il dissanguamento dei forzieri fuori dalle mura della città, in altri paesi, solo che il PD che ha governato la città è il partito per eccellenza che dovrebbe chiamarsi PB, quello che ha svenduto il paese per avere avuto salvo Napolitano da Manipulite e poi, dopo la quotazione in borsa, lo statuto della fonazione, che cambiò nel 2001 come effetto della Legge Amato/Carli del 30 luglio 1990, n.218 per assumere uno statuto privato ma “senza fini di lucro”, espressione antinomica che per una banca fa proprio ridere i polli. Nel frattempo sono entrate le Unicoop e il patron di Menarini, Alberto Aleotti…
La Legge Amato/Carli, firmata da Cossiga, Andreotti e Carli consente agli enti creditizi pubblici che erano stati nazionalizzati da Mussolini con il regio decreto legge del 12 marzo 1936, anno in cui il nostro “dittatore” nazionalizzò anche Banca d’Italia, di trasformarsi in SpA. Consente, o comunque spiana la strada a qualcosa che era vietato dalla legge del 1936, la privatizzazione dei maggiori enti creditizi pubblici del paese che sarebbero annoverati “all’art. 29″ del regio decreto legge 12 marzo 1936, n.375, convertito dalla legge 7 marzo 1938 n.141, ma che sono però irreperibili. Si trattava della lista delle casse di credito, degli enti creditizi pubblici, delle banche di interesse nazionale, degli istituti previdenziali e assicurativi pubblici. Introvabili.
Sempre a riprova del fatto che i “dittatori” sono coloro che si espongono mentre i traditori sono coloro che si nascondono, fu sempre Carli che il 24 giugno 1992 – anno cruciale – firmò un decreto per mutare il sistema di contabilità di tali enti creditizi pubblici, perché si adeguasse alle norme dettate da Banca d’Italia, la quale obbedisce ad altri organismi di contabilità internazionale e alle direttive dell’UE, in modo da consentire alle società controllate da case madri altrove di esibire bilanci d’esercizio e consolidati secondo le modalità previste dal Paese della sede delle controllanti.
Questo excursus per risalire alle origini della nostra situazione odierna. Ordini calati dall’alto e tecnicismi che cambiano tutto, che si ammantano di specificità per non fare capire la fregatura ai cittadini. Decisioni fondamentali come la Legge Amato/Carli – Amato che si difende in questi giorni di non appartenere alla casta ahahah – per imporre la privatizzazione dei nostri enti di credito pubblici e spianare la strada al drenaggio di risorse finanziarie verso l’estero, la City, Parigi, Lussemburgo o le Cayman, e seguendo le norme e le regole del paese della casa madre. Che poi è poco diverso da quello che è successo in Grecia dove il debito pubblico è passato addirittura sotto la giurisdizione del diritto inglese…Essendo diventata una semplice provincia della…. “casa madre”…

Nicoletta Forcheri 6 marzo 2013
Altre letture su MPS
http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2010/01/monte-dei-paschi-banca-canaglia.html
Pubblicato da Nicoletta Forcheri a 19:15
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Contrariamente a quanto hanno diffuso i media, le disgrazie di MPS sono iniziate con la privatizzazione, nel 1996, della banca che era un istituto di diritto pubblico e che persino la statalizzazione di Mussolini aveva tollerato come banca pubblica comunale durante il fascismo, sfuggendo alla scure del centralismo mussoliniano.
Sospetto che la creazione della fondazione nel 1996 fu un modo per frenare i danni della privatizzazione, attraverso il prolungamento del controllo della politica sulla banca che essa consentiva, onde evitare il dissanguamento dei forzieri fuori dalle mura della città, in altri paesi, solo che il PD che ha governato la città è il partito per eccellenza che dovrebbe chiamarsi PB, quello che ha svenduto il paese per avere avuto salvo Napolitano da Manipulite e poi, dopo la quotazione in borsa, lo statuto della fonazione, che cambiò nel 2001 come effetto della Legge Amato/Carli del 30 luglio 1990, n.218 per assumere uno statuto privato ma “senza fini di lucro”, espressione antinomica che per una banca fa proprio ridere i polli. Nel frattempo sono entrate le Unicoop e il patron di Menarini, Alberto Aleotti…
La Legge Amato/Carli, firmata da Cossiga, Andreotti e Carli consente agli enti creditizi pubblici che erano stati nazionalizzati da Mussolini con il regio decreto legge del 12 marzo 1936, anno in cui il nostro “dittatore” nazionalizzò anche Banca d’Italia, di trasformarsi in SpA. Consente, o comunque spiana la strada a qualcosa che era vietato dalla legge del 1936, la privatizzazione dei maggiori enti creditizi pubblici del paese che sarebbero annoverati “all’art. 29″ del regio decreto legge 12 marzo 1936, n.375, convertito dalla legge 7 marzo 1938 n.141, ma che sono però irreperibili. Si trattava della lista delle casse di credito, degli enti creditizi pubblici, delle banche di interesse nazionale, degli istituti previdenziali e assicurativi pubblici. Introvabili.
Sempre a riprova del fatto che i “dittatori” sono coloro che si espongono mentre i traditori sono coloro che si nascondono, fu sempre Carli che il 24 giugno 1992 – anno cruciale – firmò un decreto per mutare il sistema di contabilità di tali enti creditizi pubblici, perché si adeguasse alle norme dettate da Banca d’Italia, la quale obbedisce ad altri organismi di contabilità internazionale e alle direttive dell’UE, in modo da consentire alle società controllate da case madri altrove di esibire bilanci d’esercizio e consolidati secondo le modalità previste dal Paese della sede delle controllanti.
Questo excursus per risalire alle origini della nostra situazione odierna. Ordini calati dall’alto e tecnicismi che cambiano tutto, che si ammantano di specificità per non fare capire la fregatura ai cittadini. Decisioni fondamentali come la Legge Amato/Carli – Amato che si difende in questi giorni di non appartenere alla casta ahahah – per imporre la privatizzazione dei nostri enti di credito pubblici e spianare la strada al drenaggio di risorse finanziarie verso l’estero, la City, Parigi, Lussemburgo o le Cayman, e seguendo le norme e le regole del paese della casa madre. Che poi è poco diverso da quello che è successo in Grecia dove il debito pubblico è passato addirittura sotto la giurisdizione del diritto inglese…Essendo diventata una semplice provincia della…. “casa madre”…

Nicoletta Forcheri 6 marzo 2013
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Pubblicato da Nicoletta Forcheri a 19:15


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