News, Dati, Eventi finanziari debito pubblico ......moneta.....e nonna abelarda

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Contrariamente a quanto hanno diffuso i media, le disgrazie di MPS sono iniziate con la privatizzazione, nel 1996, della banca che era un istituto di diritto pubblico e che persino la statalizzazione di Mussolini aveva tollerato come banca pubblica comunale durante il fascismo, sfuggendo alla scure del centralismo mussoliniano.
Sospetto che la creazione della fondazione nel 1996 fu un modo per frenare i danni della privatizzazione, attraverso il prolungamento del controllo della politica sulla banca che essa consentiva, onde evitare il dissanguamento dei forzieri fuori dalle mura della città, in altri paesi, solo che il PD che ha governato la città è il partito per eccellenza che dovrebbe chiamarsi PB, quello che ha svenduto il paese per avere avuto salvo Napolitano da Manipulite e poi, dopo la quotazione in borsa, lo statuto della fonazione, che cambiò nel 2001 come effetto della Legge Amato/Carli del 30 luglio 1990, n.218 per assumere uno statuto privato ma “senza fini di lucro”, espressione antinomica che per una banca fa proprio ridere i polli. Nel frattempo sono entrate le Unicoop e il patron di Menarini, Alberto Aleotti…
La Legge Amato/Carli, firmata da Cossiga, Andreotti e Carli consente agli enti creditizi pubblici che erano stati nazionalizzati da Mussolini con il regio decreto legge del 12 marzo 1936, anno in cui il nostro “dittatore” nazionalizzò anche Banca d’Italia, di trasformarsi in SpA. Consente, o comunque spiana la strada a qualcosa che era vietato dalla legge del 1936, la privatizzazione dei maggiori enti creditizi pubblici del paese che sarebbero annoverati “all’art. 29″ del regio decreto legge 12 marzo 1936, n.375, convertito dalla legge 7 marzo 1938 n.141, ma che sono però irreperibili. Si trattava della lista delle casse di credito, degli enti creditizi pubblici, delle banche di interesse nazionale, degli istituti previdenziali e assicurativi pubblici. Introvabili.
Sempre a riprova del fatto che i “dittatori” sono coloro che si espongono mentre i traditori sono coloro che si nascondono, fu sempre Carli che il 24 giugno 1992 – anno cruciale – firmò un decreto per mutare il sistema di contabilità di tali enti creditizi pubblici, perché si adeguasse alle norme dettate da Banca d’Italia, la quale obbedisce ad altri organismi di contabilità internazionale e alle direttive dell’UE, in modo da consentire alle società controllate da case madri altrove di esibire bilanci d’esercizio e consolidati secondo le modalità previste dal Paese della sede delle controllanti.
Questo excursus per risalire alle origini della nostra situazione odierna. Ordini calati dall’alto e tecnicismi che cambiano tutto, che si ammantano di specificità per non fare capire la fregatura ai cittadini. Decisioni fondamentali come la Legge Amato/Carli – Amato che si difende in questi giorni di non appartenere alla casta ahahah – per imporre la privatizzazione dei nostri enti di credito pubblici e spianare la strada al drenaggio di risorse finanziarie verso l’estero, la City, Parigi, Lussemburgo o le Cayman, e seguendo le norme e le regole del paese della casa madre. Che poi è poco diverso da quello che è successo in Grecia dove il debito pubblico è passato addirittura sotto la giurisdizione del diritto inglese…Essendo diventata una semplice provincia della…. “casa madre”…



Nicoletta Forcheri 6 marzo 2013
Altre letture su MPS
http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2010/01/monte-dei-paschi-banca-canaglia.html

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Ultima modifica:
martedì 20 agosto 2013

Come un paese della zona euro in default può stampare euro



17 agosto 2013 Fonte: http://www.stampalibera.com/?p=65816



di Julian DA Wiseman, http://leconomistamascherato.blogspot.it/2011/08/defaulting-eurozone-country-can-print.html Agosto 2011

Trad. e note a cura di Marco Saba, riveduto da N. Forcheri con aggiunta di note

(Originale inglese: English )
Nota dei Traduttori:
Dall’articolo sotto si enucleano vari fatti interessanti:

1. che la Gran Bretagna non ha aderito al sistema TARGET2, pur partecipando alla BCE e pur non avendo adottato leuro come la Danimarca che pure appartiene a TARGET2.
2. che i TDS (titoli di Stato) sono altamente liquidi e cioè valgono moneta tra banche (donde il contingentamento della BCE degli stessi per evitare il rischio sotto)
3. che a partire dal momento che un paese ha privatizzato come l’Italia il suo sistema bancario si è dato la zappa sui piedi, il che è elementare ma l’autore sotto ragiona come se il paese X avesse entità da esso controllate ossia pubbliche, cioè ragiona da inglese.
4. che le sentenze dei tribunali possono essere aggiustate in senso favorevole per un dato paese, ma questo è valido nella sovranità di un paese come GB, FR e DE poiché non si è mai visto in Italia la magistratura deliberare contro le banche creditrici.
5. che l’euro non è una moneta unica “finale” in quanto la BCE non è pagatore di ultima istanza (ufficialmente) contrariamente alla BoE e alla sterlina che lo sono
6. last but not least, che stampando moneta a iosa, sia pur in una circostanza di default “si diluisce la ricchezza dei creditori” ergo si aumenta quella dei debitori… Non una parola sulla tanto paventata “inflazione”…
Articolo:
Argomento: I default sovrani sono sempre disordinati, ma un default sovrano nella zona euro può causare danni ancora maggiori, molto sparsi e non marginali, su una parte ancora ricca del mondo.


Cronistoria pubblicazione:
tratto da www.jdawiseman.com/papers/finmkts/20110619_euro_defaulter_print_euros.html. Articolo coperto dai normali diritti di autore


Indice: Introduzione; La contraffazione; Le sterline presso la Banca d’Inghilterra; L’euro in TARGET2; La struttura legale del TARGET2 (molteplicità dei sistemi, le banche centrali hanno un credito perfetto, Il fallimento non si applica a una banca centrale, Qual’è la zona giuridica di competenza?); Alcune domande senza risposta; Conclusioni.


Introduzione


Ai fini di questo saggio, supponiamo che un paese sovrano dell’Eurozona, il paese X, sia a rischio di default. Questo paese sovrano potrebbe essere uno qualsiasi degli attuali Stati membri dell’Eurozona (AT, BE, CY, DE, EE, ES, FI, FR, GR, IE, IT, LU, MT, NL, PT, SI, SK), o un paese non-membro collegato al TARGET2 (DK), o qualsiasi altro paese sovrano (quando diventerà membro della UE).


Si supponga inoltre che il paese inadempiente agisca egoisticamente, se così facendo avesse la possibilità di ottenere un guadagno.

Questo saggio dimostra come la struttura di TARGET2 permette a un paese egoista in default, membro dell’Eurozona, di aiutare se stesso e i suoi amici con quantità illimitate di euro.


La contraffazione


Quindi, il paese X sa che il default è imminente e – ognun per sé – decide di prendersi quello che può.


* Il Paese X presta alle sue banche locali, senza garanzie, una quantità enorme di titoli di Stato la cui quantità teorica potrebbe corrispondere a diversi anni di PIL


* Questo debito pubblico è utilizzato come garanzia in TARGET2 per effettuare pagamenti di grosse dimensioni a soggetti di comodo in altri paesi della UE.


* Queste entità di comodo possono poi effettuare dei pagamenti ad altri, ivi compreso ad enti nello stesso paese originante, X.

Si rivelerà poi impossibile smontare tutte o in gran parte le operazioni effettuate. Quindi grosse quantità di euro verranno trasferite al paese X. Naturalmente, ci saranno problemi legali. Ma molte di queste cause dovrebbero avvenire nei tribunali del paese X, e citare in giudizio i paesi in bancarotta, presso i propri tribunali, di solito non è produttivo.


Chi è stato derubato? Probabilmente, il reato più simile è quello della contraffazione: il denaro è stato creato, in modo da diluire la ricchezza dei detentori di euro e diluendo così la ricchezza dei creditori. Infatti, se l’operazione viene eseguita in dimensioni abbastanza grandi, la diminuzione del valore della moneta in euro potrebbe essere sostanziale.


La Banca centrale europea è sicuramente al corrente del rischio di tale misfatto. Con le spalle al muro, la BCE sarebbe sicuramente disposta a spendere un sacco – un sacco! – per evitarlo. Gli operatori del mercato potrebbero pensare che questo riduce la probabilità di default. Ma se, in un momento testardo di reciproca distruzione, al paese X è permesso di fare bancarotta, e lo fa dopo questa rapina, il tasso del recupero in euro svalutato sarebbe minimo.


Purtroppo per il paese X, il denaro nuovo di zecca non può essere usato per impedire il default. È solo perché il paese X è inadempiente che sarebbe disposto a creare enormi quantità di obbligazioni. I soldi possono essere stampati, ma mai abbastanza per catturare la coda del debito [NdT: poichè il denaro-debito chiamato euro produce sempre ulteriori interessi da pagare cui non corrisponde il capitale inizialmente creato, una delle principali assurdità del nostro sistema monetario corrotto è che cerchiamo disperatamente di esportare con le guerre pacifinte: vedi Libia i cui ribelli sono finanziati dalla Banca Mondiale].


Il resto di questo saggio spiega come la struttura legale del TARGET2 non riesce a evitare che una banca centrale ostile esegua la contraffazione di enormi quantità di euro.


Le sterline presso la Banca d’Inghilterra


Per spiegare meglio, iniziamo con un semplice esempio sugli aspetti giuridici del sistema di pagamento, a cui la zona euro può essere confrontata. La GBP, la sterlina inglese, è una moneta con una sola banca centrale unificata che, per ragioni storiche, viene chiamata la Banca d’Inghilterra (‘BoE’, Bank of England).


Mettiamo che un milione di sterline siano da pagare, per un qualsiasi motivo, da qualcuno che ha il conto presso la Barclays a qualcuno che ha il conto alla Royal Bank of Scotland (‘RBoS’). Il cliente della Barclays ordina alla banca Barclays il pagamento. La Barclays riduce il saldo del conto del cliente di questo importo. La Barclays, attraverso il sistema di pagamento CHAPS [NdT: sistema di compensazione interbancaria - o settlement], istruisce la BoE di trasferire il denaro dal conto Barclays presso la BoE al conto RBoS sempre presso la BoE. Questa istruzione alla BoE contiene anche informazioni su quale conto RBoS è il beneficiario, e la RBoS aumenta il saldo di quel conto. Il pagamento è fatto.


Si osservi che ci sono due livelli. I clienti bancari ordinari fanno operazioni attraverso le banche, mentre le banche operano attraverso la banca centrale. Nel sistema della sterlina, il tipo supremo di denaro, noto anche come “denaro finale”, è il denaro della banca centrale. Le banche possono continuare a effettuare pagamenti fino a quando il denaro si esaurisce e la BoE smette di prestarne [NdT: e quindi di crearlo "ex nihilo", dal nulla, derubando i legittimi detentori della sovranità monetaria].


L’euro nel TARGET2


Ora supponiamo che un milione di euro debba essere versato da un cliente della Société Générale (‘SG’) in Francia, a un cliente della Danske Bank in Danimarca. (La Danimarca non è un membro della zona euro, ma la banca centrale danese è collegata al TARGET2). Così il cliente della Société Générale ordina alla SG stessa di effettuare il pagamento. La SG diminuisce il saldo del conto del cliente del rispettivo importo. La SG invia un ordine di pagamento su TARGET2, a cui entrambe le banche centrali sono collegate. La Banque de France riduce il saldo del conto SG in base a questo valore, e la Danmarks Nationalbank aumenta il saldo della Danske Bank per la stessa quantità. Infine, la Danske Bank accredita il conto del proprio cliente e il pagamento è fatto.


Davvero? Un momento: come fa la Banque de France a pagare la Danmarks Nationalbank? Non lo fa. Non esiste una moneta unica “finale” nella zona euro.Le banche centrali nazionali non regolano queste cose tra di loro. Fino a quando esse saranno solventi e affidabili, funziona. Ma vuol dire che un paese X fallito può effettuare pagamenti che non può pagare, e se tali pagamenti sono ad agenti dello stesso paese X, allora il paese X avrà pagato sé stesso [NdT, ciò è valido per i paesi che abbiano agenti/enti pubblici cioè banche pubbliche e controllate dal pubblico, donde l'importanza di mantenere un sistema pubblico di banche e società].


La struttura legale di TARGET2


Cerchiamo quindi di esplorare la struttura legale di TARGET2. Il do Indirizzi della BCE del 26 Aprile 2007 sul trasferimento espresso trans europeo automatizzato di regolamento lordo in tempo reale (TARGET2)cumento rilevante è “Indirizzo della BCE del 26 Aprile 2007 relativo a un sistema di trasferimento espresso transeuropeo automatizzato di regolamento lordo in tempo reale (TARGET2)” (TARGET2) (BCE/2007/2) GU L 237 dell’8.9.2007, pag. 1. Esso comprende la formulazione degli accordi che disciplinano il TARGET2.


Il TARGET2 è una molteplicità di sistemi
BCE/2007/2,
Allegato II, titolo I,
Art. 3, par. 5-6

5. TARGET2 è giuridicamente strutturato come una molteplicità di sistemi di pagamento composta da tutti i sistemi che costituiscono TARGET2, designati come «sistemi» secondo le rispettive normative nazionali di attuazione della Direttiva sul carattere definivo dei regolamenti. TARGET2-[inserire riferimento a BC/paese] è designato come «sistema» ai sensi del [inserire la disposizione nazionale pertinente di attuazione della Direttiva definitiva sui regolamenti].


6. La partecipazione a TARGET2 ha luogo con la partecipazione a un sistema costitutivo TARGET2. Le presenti condizioni descrivono i reciproci diritti e obblighi dei partecipanti a TARGET2-[inserire riferimento a BC/paese] e della [inserire il nome della BC]. Le regole di elaborazione degli ordini di pagamento (titolo IV) si riferiscono a tutti gli ordini di pagamento immessi o ai pagamenti ricevuti da qualunque partecipante a TARGET2.


Quindi TARGET2 non è una persona giuridica, anzi non è nemmeno una cosa sola. Si tratta di una molteplicità di sistemi, ciascuno dei quali è sotto il controllo di una banca centrale.


Il TARGET2 presuppone che le banche centrali abbiano un credito perfetto
BCE/2007/2 ,
Allegato II, titolo IV,
Art. 16, &1 e 3

1. Un partecipante può limitare l’uso della liquidità disponibile per gli ordini di pagamento nei confronti di altri partecipanti a TARGET2, escluse le BC, fissando limiti bilaterali o multilaterali. Tali limiti possono essere fissati solo in relazione a ordini di pagamento ordinari.



3. Con la determinazione di un limite bilaterale, il partecipante dà disposizione alla [inserire nome della BC] di non regolare un ordine di pagamento accettato se la somma dei propri ordini di pagamento ordinari in uscita verso un altro conto PM di un partecipante a TARGET2, al netto della somma di tutti i pagamenti urgenti e ordinari in entrata provenienti dal conto PM di tale partecipante a TARGET2, supera detto limite bilaterale.


Si osservi che il modello alla base di TARGET2 presuppone che le banche centrali abbiano un credito perfetto.


La procedura d’insolvenza non si applica a una banca centrale
BCE/2007/2,
Allegato II, titolo IX,
Art. 34, par. 1

Sospensione e cessazione straordinaria della partecipazione
1. La partecipazione di un partecipante a TARGET2-[inserire riferimento a BC/paese] cessa con effetto immediato e senza preavviso ovvero è sospesa se si verifica uno dei seguenti eventi di default:


a) l’apertura di procedure d’insolvenza;


BCE/2007/2 ,
Allegato II, titolo I,
Art. 1 (Definizioni)
- per «partecipante» (o «partecipante diretto») (participant or direct participant) si intende un soggetto che detiene almeno un conto Payment Module presso la [inserire nome della BC], 1


Poiché le regole di insolvenza si applicano a un partecipante, e che un partecipante detiene un conto Payments Module (PM) presso le rispettive banche centrali e, visto che presumibilmente una banca centrale non dovrebbe detenere un conto PM presso se stessa, quindi la procedura fallimentare non si applica a una banca centrale.


Quale giurisdizione?
BCE/2007/2 , § IV,
Art. 12, par. 1 e 3

Risoluzione delle controversie e legge applicabile
1. In caso di controversia tra le BC dell’Eurosistema relativamente al presente indirizzo, le parti interessate tentano di comporre la controversia in conformità di quanto previsto nel protocollo di intesa relativo alla procedura per la composizione delle controversie interne al SEBC.

3. Nel caso di una controversia del tipo di cui al paragrafo 1, i rispettivi diritti e obblighi delle parti sono determinati in via principale dalle norme e procedure stabilite nel presente indirizzo. Nelle controversie relative ai pagamenti tra i sistemi componenti TARGET2 trova applicazione, in via sussidiaria, la legge dello Stato membro in cui si trova la sede della BC dell’Eurosistema del beneficiario, a condizione che essa non contrasti con il presente indirizzo.


Ciò lascia spazio ad astuzie impreviste e alle conseguenti dispute. Che cosa accade se il paese X, sul bordo del default, fa quanto segue:


Crea tantissimi titoli di Stato, valutati generosamente, e li presta a una banca locale amichevole.



<LI style="OVERFLOW: auto; BACKGROUND-IMAGE: url(http://www.stampalibera.com/wp-content/themes/freeart_by_stampalibera/images/postbullets.png); PADDING-BOTTOM: 0px; PADDING-TOP: 0px; PADDING-LEFT: 12px; MARGIN: 0.2em 0px; LINE-HEIGHT: 1em; PADDING-RIGHT: 0px">Tale banca, utilizzando i titoli appena emessi come garanzia, invia i soldi sul conto di un’entità di comodo nel paese Y non ìn default e appartenente al sistema TARGET2 (con X ≠ Y). <LI style="OVERFLOW: auto; BACKGROUND-IMAGE: url(http://www.stampalibera.com/wp-content/themes/freeart_by_stampalibera/images/postbullets.png); PADDING-BOTTOM: 0px; PADDING-TOP: 0px; PADDING-LEFT: 12px; MARGIN: 0.2em 0px; LINE-HEIGHT: 1em; PADDING-RIGHT: 0px">Metà di tale denaro viene poi reinviato a un altro ente del paese X.
E quindi? I tribunali del paese Y possono decidere se il pagamento in uscita, sostenuto da garanzie dubbie, sia valido o meno. Se è valido, allora la metà del denaro restante nel paese Y è moneta buona. Se non è valido, allora l’entità di comodo del paese Y fallisce, e il suo liquidatore si rivarrà per il pagamento con il paese X. Ma quest’ultimo caso verrà poi valutato dal Tribunale del paese X, le cui leggi potrebbero essere state “aggiustate” in senso sfavorevole per la condanna di tali azioni.


Nel determinare la validità dei pagamenti, la regola importante è tipicamente la legislazione locale del 1998 di attuazione della DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli e la direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di garanzia finanziaria per quanto riguarda i sistemi connessi e i crediti
http://ec.europa.eu/internal_market/financial-markets/docs/proposal/sfd_fcd_proposal_it.pdf
(la cui implementazione è un obbligo: si veda l’allegato II, Titolo I, Art. 3, par. 5 citato sopra).


Ma la legislazione locale e la giurisprudenza potrebbe variare, quindi le autorità del paese X potrebbero complicare ulteriormente le cose con l’invio di denaro, tramite entità di comodo, in molteplici giurisdizioni del sistema TARGET2.


Alcune domande senza risposta


Questo ragionamento lascia senza risposta alcune domande sgradevoli.


">In quale momento la BCE potrebbe accorgersi di cosa sta succedendo, e quindi avviare il default formale staccando la spina? La stampa finanziaria ha generalmente descritto le azioni delle autorità dell’Unione europea, nella crisi attuale, come “buttare a calci il barattolo giù per la strada”. Questo passo sarebbe il contrario: la BCE direbbe che, poiché il paese X deve comunque fallire un giorno, la BCE fa avvenire il default immediatamente. Questa sarebbe una decisione difficile da prendere e da giustificare. Non è chiaro se sia legale.



<LI style="OVERFLOW: auto; BACKGROUND-IMAGE: url(http://www.stampalibera.com/wp-content/themes/freeart_by_stampalibera/images/postbullets.png); PADDING-BOTTOM: 0px; PADDING-TOP: 0px; PADDING-LEFT: 12px; MARGIN: 0.2em 0px; LINE-HEIGHT: 1em; PADDING-RIGHT: 0px">Qual è la nazionalità dei dipendenti della BCE che potrebbe staccare la spina? Si può aver fiducia che non farebbero una telefonata rimandando di dieci minuti? Davvero possiamo fidarci ? <LI style="OVERFLOW: auto; BACKGROUND-IMAGE: url(http://www.stampalibera.com/wp-content/themes/freeart_by_stampalibera/images/postbullets.png); PADDING-BOTTOM: 0px; PADDING-TOP: 0px; PADDING-LEFT: 12px; MARGIN: 0.2em 0px; LINE-HEIGHT: 1em; PADDING-RIGHT: 0px">Sarebbe davvero possibile per il paese X di eseguire un atto ostile in diretta violazione degli obblighi derivanti dal trattato? Anche se non lo facesse, potrebbe forse il paese X minacciare di farlo? La BCE potrebbe davvero contare sul fatto che il paese X non lo farebbe ?
Conclusione


I default sovrani sono sempre disordinati, ma un default sovrano nella zona euro può causare danni ancora maggiori, molto sparsi e non marginali, su una parte ancora ricca del mondo. La BCE lo sa sicuramente ed è per questo che continua a insistere sul non-default.La BCE intende proprio questo.


- Julian DA Wiseman
19 giugno 2011
www.jdawiseman.com
1[per Payment Module (PM) si intende un modulo della Single Shared Platform o Piattaforma unica condivisa nel quale i pagamenti dei partecipanti a TARGET2 sono regolati sui conti PM, cioé un conto detenuto da un partecipante a TARGET2 nel paese membro presso una BC dell'Eurosistema, necessario per consentire a tale partecipante a TARGET2 di: immettere ordini di pagamento o ricevere pagamenti attraverso TARGET2; e regolare tai pagamenti attraverso tale BC dell'Eurosistema]v



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Etichette: Basilea 3, BCE, BIS, Carroll Quigley, marco saba, nicoletta forcheri

giovedì 31 gennaio 2013

Qualsiasi similitudine è puramente casuale




Nella foto, la lista delle banche dealer del tesoro italiano, gli strozzini che per primi come spacciatori possono trattare e condizionare i nostri titoli del debito in cambio dell'immissione monetaria di cui il paese ha bisogno per funzionare. Sotto l'elenco delle maggiori corporations e banche che controllano la ricchezza mondiale, tratto dall'articolo http://www.imolaoggi.it/?p=40233...


Qualsiasi similitudine tra di loro è puramente casuale...





Si noti poi che di quelle poche banche dealer che non compaiono nella lista sotto (Citigroup, Crédit Agricole, Commerzbanm HSB, banca IMI), che non ho sottolineato in giallo, non è stato ancora verificato da chi sono controllate, tranne per MPS di cui posso ragionevolmente dichiarare che è CONTROLLATA in maniera OCCULTA da AXA/MORGAN, e NON, come tutti stanno cercando di spiegare DALLA FONDAZIONE...


Semmai è vero il contrario e cioé che la Fondazione, il cui statuto è passato nel 2001 da istituto di diritto pubblico a SpA, e la cui banca è stata privatizzata e poi quotata in borsa nel 1999 (cfr. http://www.consob.it/main/emittenti/societa_quotate/query_infostoriche.html?firstres=0&hits=81&viewres=1&search=1&resultmethod=socquotadv&queryid=infostoriche&maxres=500&codconsob=135417), con la testa di legno Caltagirone, ad essere assoggettata al volere di questi. Ed è il PD da qualche decennio il loro fedele pedissequo servitore.
Si può quindi ragionevolmente rispondere alla domanda di sapere a chi sono andati i 17 miliardi di esborso all'estero dalle casse senesi. E a chi sono ritornate scudate in Italia le briciole di poco meno di 2 miliardi di commissioni. Non ditemi che è così difficile arrivarci...




1 BARCLAYS PLC GB 6512 SCC 4.05
2 CAPITAL GROUP COMPANIES INC, THE US 6713 IN 6.66
3 FMR CORP US 6713 IN 8.94
4 AXA FR 6712 SCC 11.21
5 STATE STREET CORPORATION US 6713 SCC 13.02
6 JP MORGAN CHASE & CO. US 6512 SCC 14.55
7 LEGAL & GENERAL GROUP PLC GB 6603 SCC 16.02
8 VANGUARD GROUP, INC., THE US 7415 IN 17.25
9 UBS AG CH 6512 SCC 18.46
10 MERRILL LYNCH & CO., INC. US 6712 SCC 19.45
11 WELLINGTON MANAGEMENT CO. L.L.P. US 6713 IN 20.33
12 DEUTSCHE BANK AG DE 6512 SCC 21.17
13 FRANKLIN RESOURCES, INC. US 6512 SCC 21.99
14 CREDIT SUISSE GROUP CH 6512 SCC 22.81
15 WALTON ENTERPRISES LLC US 2923 T&T 23.56
16 BANK OF NEW YORK MELLON CORP. US 6512 IN 24.28
17 NATIXIS FR 6512 SCC 24.98
18 GOLDMAN SACHS GROUP, INC., THE US 6712 SCC 25.64
19 T. ROWE PRICE GROUP, INC. US 6713 SCC 26.29
20 LEGG MASON, INC. US 6712 SCC 26.92
21 MORGAN STANLEY US 6712 SCC 27.56
22 MITSUBISHI UFJ FINANCIAL GROUP, INC. JP 6512 SCC 28.16
23 NORTHERN TRUST CORPORATION US 6512 SCC 28.72
24 SOCIÉTÉ GÉNÉRALE FR 6512 SCC 29.26
25 BANK OF AMERICA CORPORATION US 6512 SCC 29.79
26 LLOYDS TSB GROUP PLC GB 6512 SCC 30.30
27 INVESCO PLC GB 6523 SCC 30.82
28 ALLIANZ SE DE 7415 SCC 31.32
29 TIAA US 6601 IN 32.24
30 OLD MUTUAL PUBLIC LIMITED COMPANY GB 6601 SCC 32.69
31 AVIVA PLC GB 6601 SCC 33.14
32 SCHRODERS PLC GB 6712 SCC 33.57
33 DODGE & COX US 7415 IN 34.00
34 LEHMAN BROTHERS HOLDINGS, INC. US 6712 SCC 34.43
35 SUN LIFE FINANCIAL, INC. CA 6601 SCC 34.82
36 STANDARD LIFE PLC GB 6601 SCC 35.2
37 CNCE FR 6512 SCC 35.57
38 NOMURA HOLDINGS, INC. JP 6512 SCC 35.92
39 THE DEPOSITORY TRUST COMPANY US 6512 IN 36.28
40 MASSACHUSETTS MUTUAL LIFE INSUR. US 6601 IN 36.63
41 ING GROEP N.V. NL 6603 SCC 36.96
42 BRANDES INVESTMENT PARTNERS, L.P. US 6713 IN 37.29
43 UNICREDITO ITALIANO SPA IT 6512 SCC 37.61
44 DEPOSIT INSURANCE CORPORATION OF JP JP 6511 IN 37.93
45 VERENIGING AEGON NL 6512 IN 38.25
46 BNP PARIBAS FR 6512 SCC 38.56
47 AFFILIATED MANAGERS GROUP, INC. US 6713 SCC 38.88
48 RESONA HOLDINGS, INC. JP 6512 SCC 39.18
49 CAPITAL GROUP INTERNATIONAL, INC. US 7414 IN 39.48
50 CHINA PETROCHEMICAL GROUP CO. CN 6511 T&T 39.78



Nicoletta Forcheri, 31 gennaio 2013
 
Cipro, causa contro l'Europa per il prelievo forzoso nei conti

I correntisti portano in tribunale Eurogruppo e Bce, responsabili delle misure decise a Bruxelles per risanare le banche dell'isola





[COLOR=#555555 !important] Francesco De Palo - Ven, 03/01/2014 -


http://www.ilgiornale.it/news/esteri/cipro-causa-contro-leuropa-prelievo-forzoso-nei-conti-979880.html
[/COLOR]

E adesso cosa potrebbe accadere se i cittadini vedessero riconosciute le proprie ragioni nel primo caso continentale di una class action contro la troika? Ben cinquanta depositanti ciprioti hanno citato in giudizio l'Eurogruppo e le altre istituzioni dell'Unione Europea (come la Banca Centrale Europea) per l'haircut sui loro depositi.
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[COLOR=#444444 !important]

[/COLOR]
Era il marzo dell'anno appena concluso e la troika, al fine di concedere prestiti per dieci miliardi di euro alle banche isolane «intossicate» da titoli greci e da una voragine finanziaria che fece nascere la prima bad bank «made in memorandum», decise che anche gli istituti (quindi i correntisti) avrebbero dovuto recitare la propria parte, con un prelievo forzoso sui depositi. Come una tela di Penelope prima si ipotizzò che fosse per tutti, poi solo per i conti sopra i centomila euro.
Infine si giunse due mesi dopo all'accordo per una sforbiciata del 47,5% ad appannaggio di quei creditori non garantiti. Una primizia choccante per l'Europa (anche se un precedente si era verificato in Italia sotto il governo Amato), un monito scoccato da Bruxelles per tutti gli Stati membri: attenti, era la vulgata di quelle ore, a chi non fa i compiti a casa potrebbe toccare la stessa sorte.
Nel mezzo i cittadini ciprioti, in quei giorni terremotati da bancomat fuori servizio, lunghe code agli sportelli, con un limite alla circolazione di contante e con la scena da spy story di un cargo giunto all'aeroporto di Larnaca pieno zeppo di contanti, scortato da militari armati fino ai denti sino ai caveau delle banche. Oggi la notizia della class action, presentata dallo studio legale Christostomides con l'appoggio di altri legali europei. Vale la pena ricordare che questa è la prima volta che qualcuno si rivolge ad un tribunale europeo per stabilire se le operazioni dell'Eurogruppo siano corrette o meno, con un gigantesco punto interrogativo circa la futura decisione dei giudici. In particolare, i ricorrenti chiedono il risarcimento principalmente per gli effetti negativi causati dalla decisione dell'Eurogruppo, del marzo 2013, che includeva le misure di risanamento per la Banca Popolare e la Banca di Cipro.
Tutti gli imputati sono accusati di gravi violazioni del diritto di proprietà e dei principi generali della protezione della non discriminazione del legittimo affidamento e di proporzionalità sanciti nel diritto europeo. Insomma, una pietra miliare in questa eurocrisi.
Quali scenari si aprirebbero se ai cittadini fosse riconosciuta la ragione? Ancora oggi la troika a Cipro annuncia un programma per rinfoltire la fiducia nel sistema bancario, quello stesso che è stato ignorato per due lustri e che un bel giorno è finito nel mirino degli euro burocrati. Nel frattempo proprio i creditori internazionali di Fmi, Bce e Ue proseguono sulla traccia «ellenica» a Cipro, con un programma di privatizzazioni dal sapore di una svendita. Cipro riveste, oggi più che mai, un ruolo geopolitico significativo nel versante euromediterraneo e mediorientale per via della presenza massiccia di idrocarburi nel proprio sottosuolo, particolare che non ha mai sopito le mire espansionistiche turche. Oltre ai 50mila militari di Ankara che dal 1974 hanno invaso l'isola nell'indifferenza della comunità internazionale, da alcuni mesi ci pensano anche le navi per i rilievi sottomarini turche ad agitare le tranquille acque in cui Nicosia aveva raggiunto un accordo di collaborazione con Tel Aviv per sondare i fondali e procedere alle trivellazioni, con l'intervento anche di aziende italiane, minacciate dalle parole di alcuni ministri turchi.
Ma dallo scorso marzo, quando di fatto nel continente è stato inaugurato il famigerato «metodo Cipro», le cose sono sensibilmente cambiate e in questi giorni di forti fibrillazioni ad Istanbul qualcuno vede anche un possibile peggioramento. Un altro elemento di raffronto con la crisi greca merita di essere scrupolosamente attenzionato. Al 31 dicembre 2010, quando Atene era già stata investita dall'ondata del primo memorandum che destinava risorse per l'80% alle banche e per il restante 20 alle amministrazioni locali, dei 141 miliardi in titoli greci che solo dodici mesi prima le banche straniere possedevano, si era passati a soli 45 miliardi. E grazie al protocollo d'intesa imposto dalla troika al governo del tecnico Lucas Papademos (lo stesso chiamato due mesi fa a valutare la nostra Banca d'Italia) ben 100 miliardi erano stati destinati dal Memorandum per risarcire gli istituti stranieri. Un trucco di proporzioni terrificanti che salvò le banche europee attraverso una vera e propria ipoteca della Grecia intera. Oggi un simile scenario è messo in dubbio da cinquanta correntisti ciprioti che si chiedono se ci sia un giudice a Bruxelles.
 
10 record sessuali più stravaganti al mondo
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I Guinness World Record del sesso, per motivi di perbenismo, non sono registrati. Ma noi li abbiamo scovati per tutti i lettori di Sex and Rome

SFONDA IL MURO MENTRE FA SESSO
1. Jonah Falcon, l’uomo con il pene più grande del mondo.

Fermato e perquisito dagli agenti presso l’aeroporto di San Francisco il 9 luglio scorso a causa di un rigonfiamento ritenuto sospetto nei suoi pantaloni. Ma il ragazzo, non trasportava né droghe né bombe, era semplicemente reo di avere il pene più grande del mondo: raggiunge i 34 in erezione.

2. Anna Swan (1888), la donna con la vagina più grande del mondo.


Anna diede alla luce anche il bambino più grande della storia con i suoi 10.5 kg per 71 cm: i medici dovettero usare delle pinze per tirarlo fuori a causa della testa enorme. Il piccolo Bates visse solo 11 ore.

3. La madre con più figli: ben 69.


Valentina Vassilyeva ha dato alla luce 16 coppie di gemelli, 7 parti tri-gemellari e 4 parti di quattro gemelli ognuno per un totale di 27 nascite.

4. La distanza più lunga al mondo percorsa da un getto di sperma.


Horst Schultz ha raggiunto 6 metri di distanza con un getto di liquido seminale. Detiene anche il record per la più grande altezza (4 metri) e per la massima velocità di eiaculazione con 67.59 km/h.:D:D:D:D:D

5. La prostituta più anziana al mondo: 82 anni.

Conosciuta come “la nonna”, ha intrapreso la sua carriera dopo che l’uomo con cui aveva vissuto per 20 anni morì.

6. L’orgia più grande del mondo: 250 coppie.


Il Giappone ha stabilito un nuovo record mondiale con 250 uomini e 250 donne.

7. La gangbang più grande del mondo.


Lisa Sparxxx, celebre attrice pornografica americana, ha fatto sesso con 919 ragazzi in un solo giorno.

8. La masturbazione più lunga: 9 ore e 58 minuti.

Record di Masanobu Sato.
:D
9. La donna con la vagina più forte del mondo.

Tatiana Koz ha sollevato un peso di 14,06 Kg.

10. Il papà più anziano al mondo.

Ramajit Raghav, contadino dello stato indiano Hary, ha avuto un figlio a 96 anni. smileeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
 
Il fattore umano è decisivo. E' stata una coppia di coniugi a determinare l'attuale situazione. E sono stati questi tre signori a firmare il macabro atto che ha dato inizio alla mattanza.






di Sergio Di Cori Modigliani

A proposito dei trend 2014.

Prosegue a tambur battente il viaggio sulla rotaia della menzogna istituzionale complessa, sintesi di notizie false mescolate a interpretazioni farlocche per turlupinare le persone, modalità -questa- che è in fase di accelerazione.
Paradossalmente è una buona notizia, lo dico per davvero. Gli italiani, infatti, si stanno svegliando ed evolvendo, lentamente ma inesorabilmente e la classe politica dirigente non è in grado di fornire risposte adeguate alla realtà in mutamento, dato che vive arroccata, lontano dal mondo reale.
Quando il potere centrale è forte e sicuro, in una democrazia, allora si può permettere il lusso di fare i conti con la cittadinanza su alcuni temi spinosi, quando è debole e confuso passa alla menzogna, al falso e alla manipolazione perchè sta sulla difensiva temendo di essere licenziato da un momento all'altro, come nel caso di Letta-Alfano.
Penultima (e forse la più grave) quella relativa alla Fiat che ha definitivamente acquistato la Chrysler, notizia considerata da molti, come l'inizio della svolta per l'industria italiana. Leggendo la stampa americana e tedesca, invece, se ne ricava la notizia opposta: con questo atto -sostengono i tedeschi- la Fiat lascia per sempre l'Italia avendola venduta alla Chrysler. Il quartier generale dell'azienda viene spostato a Detroit. In Usa la Chrysler aumenta le vendite del 9,6% nel 2013 e viaggia verso un 15% di vendite nei primi tre mesi di quest'anno, mentre in Italia seguita a perdere quote. Inevitabile quindi (e dal loro punto di vista anche comprensibile) che si concentrino sul mercato dove la domanda è maggiore. Secondo la Suddeutsche Zeitung (importante quotidiano progressista tedesco) la Volkswagen starebbe lì con un succoso assegno in bocca, pronta a portarsi via la Alfa Romeo: aspetta soltanto un timido segnale da parte del Lingotto. La prima richiesta da parte del nuovo consiglio di amministrazione del gruppo Chrysler-Fiat, infatti, è stata quella di ridurre la propria ingente massa debitoria subito: gli analisti danno la vendita come imminente.
L'ultima falsità consiste nella felicità diffusa per lo spread a 197. Lo spread non è neppure "un dato": indica semplicemente la differenza tra i titoli italiani e tedeschi e in questi giorni sono in diminuzione perchè si stanno alzando quelli tedeschi in difficoltà, tutto qui; da aggiungere il fatto che la previsione fatta a ottobre da Draghi vedeva l'Italia al 2 Gennaio 2014 con lo spread intorno a 175. Quindi la vera notizia sarebbe "i problemi strutturali italiani ci condannano ancora all'immobilità e non ci consentiranno di sforare il pareggio di bilancio: urge cambiamento immediato di rotta".

Ma le rotte, anche in tempi come i nostri dove ci si muove seguendo l'alta tecnologia e i percorsi sulle mappe vengono tracciati da inappuntabili satelliti, vengono battute dagli uomini. Checchè ne dicano. Checchè ne pensino.
E meno male che ancora è così.
Sulla plancia di comando, alla fine, sono sempre il comandante e gli alti ufficiali che decidono avanti tutta, barra a destra o a sinistra, alla via così, ecc.
E' ciò che rende affascinante (e allo stesso tempo spaventevole) l'epopea della nostra civiltà sulla Terra: il Fattore Umano.
L'irruzione della soggettività nella gestione degli eventi seguita a essere fondamentale.
Questo è il motivo per cui i complottisti hanno sempre torto pur avendo anche alcune basi solide di partenza. Non contemplano l'esistenza di quella che i sociologi definiscono "la variabile impazzita". Per quanto ingegnoso e abile possa essere un piano, per quanto subdolo e indecifrabile, viene messo comunque in esecuzione dagli umani.
E il mondo non è in bianco e nero, è una complessa realtà multicolore.
Basti pensare alla nostra crisi attuale: quando è nata?
C'è stata un'ora specifica, un giorno specifico, in un posto specifico, con una legge specifica.
E' possibile identificare la persona o le persone che hanno dato il via?
Erano membri di un complotto di pochi eletti? (a scelta ci potete mettere chi volete: i colossi finanziari, i massoni, gli ebrei, gli arabi, il vaticano, i mussulmani, i rettiliani, gli annunaki, i comunisti, i fascisti, gli illuminati, i cabalisti; questi sono quelli che di solito vanno per la maggiore).
In realtà la risposta la sanno tutti: ebbene sì, c'è stata un'ora, una data, un luogo, una legge, in cui è scattata l'ora Zero e da lì sono iniziati -due mesi dopo- i guai per tutti noi.
Si sanno anche i nomi di coloro che hanno firmato il piano d'attacco: sono i tre signori la cui immagine vedete riprodotta in bacheca. Si chiamano Philip Gramm, Jim Leach e Thomas Billey.
Chi sono costoro?
Hanno ordito un complotto? Sì (e fin qui i complottisti avrebbero anche ragione).
L'hanno eseguito scientificamente a tavolino? Assolutamente no (e qui i complottisti perdono la trebisonda).
Il loro piano è andato a segno perchè dopo 19 anni di tentativi abortiti si è verificato un piccolissimo evento che ha comportato l'irruzione del carattere di una coppia di coniugi che si è comportata nel modo A (da cui tutti i nostri guai) ma che avrebbe anche potuto comportarsi nel modo B (e ci saremmo tutti salvati risparmiandoci la crisi e la recessione).
E' stata la vanità di una donna di potere, la sua sfrenata ambizione, e la fragilità umana, davvero tanto umana, di suo marito, che hanno prodotto un meccanismo che ha consentito il via libera a quei tre signori.
E' avvenuto alle ore 14.30 del 12 novembre 1999 a Washington.
Ancora me lo ricordo, l'hanno trasmesso in diretta televisiva.
Allora, i pensanti più intelligenti si resero immediatamente conto di ciò che era accaduto e fecero (i più ottimisti) una previsione nefasta che annunciava una recessione economica grave intorno al 2007, con depressione per nazioni fragili (come Italia e Spagna) e inarrestabile declino sociale almeno fino al 2015. A meno che non si fosse intervenuto per cancellare quell'errore.
Ecco che cosa è accaduto e che cosa hanno combinato questi tre signori.
Soprattutto, ecco come il fattore umano individuale e soggettivo ha giocato un ruolo tragicamente decisivo.
Nel 1995, la prima crisi economica (quella mondiale del '93) determinata dalla fine della guerra fredda e l'inizio della globalizzazione dei mercati internazionali, era stata superata grazie allo sviluppo tecnologico. La nascita della e-economy e la diffusione dell'internet aveva fatto esplodere un nuovo e insospettabile mercato indipendente che aveva dato un grande impulso all'economia facendo fiorire una moltitudine di nuove imprese, creando lavoro e occupazione. Fu un momento quello -tra il 1995 e il 1997- di grandiosa espansione economica, nel quale gli Stati più solidi e accorti approfittarono per varare le necessarie riforme strutturali e far fronte alle sfide del nuovo mondo ad alta tecnologia (neanche a dirlo l'Italia rimase al palo). Nel 1996 in Usa ci fu la campagna elettorale che Bill Clinton rivinse con una maggioranza esorbitante, la più ampia mai raggiunta nella Storia. L'allora candidato repubblicano, Bob Dole, una persona davvero per bene, un moderato conservatore di stampo tradizionalista, nel commentare la propria sconfitta dichiarò che "Bill Clinton è fatto di gomma non di carne e ossa, attaccarlo è inutile, tutto rimbalza". La destra oltranzista americana, quella militarista che difendeva i privilegi dell'oligarchia, era arretrata scomparendo nel nulla. La società civile entrò in una fase di grande evoluzione e il progresso sociale sembrava davvero essere diventato finalmente alla portata collettiva, essendo finalmente caduto il comunismo che aveva liberato dal ricatto le forze propulsive libertarie della società. Finchè, nel 1997, non si verificò il cosiddetto "scandalo Levinski" che forse, i più giovani, non ricordano neppure, essendosi verificato 17 anni fa. In apparenza si trattava di una cosetta da nulla. "Qualcuno" aveva scoperto che una giovane stagista che lavorava alla Casa Bianca aveva avuto una relazione passionale con il presidente in carica. Lì per lì sembrava una questione gossip di poca rilevanza. Ma in Usa, l'evento, cominciò invece a montare alimentato dalla cultura della morale puritana e ben presto deflagrò. Nonostante la ragazza fosse già andata via da diversi mesi, la sua passata relazione divenne un caso politico. Da semplice rogna, in pochi mesi divenne un insormontabile ostacolo. La giovane era stata, in pratica, "sequestrata" da un certo Philip Gramm, un senatore repubblicano di lungo corso eletto nello Stato del Texas, membro dell'ala più conservativa e reazionaria del partito, che la ospitava a casa sua, in un ranch a Dallas dove era assistita da una equipe di psicologi. Nello stesso ranch c'era una cassaforte ben custodita all'interno della quale si trovava una blusa con i bottoni, di seta, color pastello verde chiaro, sulla quale c'era una traccia biologica, fatta analizzare e che aveva rivelato essere una goccia di sperma del presidente: la prova determinante che "il fattaccio" si era verificato. I primi quattro mesi, infatti, Bill Clinton aveva negato tutto sostenendo che non sapeva neppure chi fosse quella signorina Monica. Venne affiancata ad un certo Jim Leach, deputato da sei legislature del partito repubblicano nello stato più conservatore Usa, lo Iowa, che la sottoponeva a costanti interrogatori che venivano da lui resi pubblici ogni mercoledì sera. L'evento si trasformò ben presto in un immenso tormentone, fino al giorno in cui un deputato dello Stato della Virginia, Thomas Billey, esponente della estrema destra radicale, comunicò alla stampa che intendeva chiedere l'impeachment del presidente. Nacque un gigantesco contenzioso istituzionale che portò Bill Clinton all'obbligo di essere sottoposto a un interrogatorio pubblico (trasmesso alla tivvù in diretta) per rispondere ai fatti contestati. Se la cavò in maniera piuttosto egregia (anche comica) coadiuvato da alcuni sessuologi che confermarono, nella loro deposizione al Congresso, il fatto che "la fellatio non può essere equiparata al coito nè come valore simbolico nè come effetto soprattutto se viene praticata con la lingua solo sulla punta del glande, in modo tale che quando il pene eiacula si trova al di fuori della bocca, e quindi non essendoci penetrazione in nessun modo può essere considerato il veicolo di una relazione tra due persone". In Usa, in quei giorni ci si divertiva da matti. I comici alla tivvù si scatenarono (compresi diversi attori famosissimi) con scenette in cui si vedeva un uomo che tornava a casa e trovava la moglie a letto con l'aitante idraulico, ma davanti alle proteste del marito la donna rispondeva "ma tesoro, non è nulla, è soltanto un bocchino presidenziale" e allora il marito diceva "ah be' allora è tutto ok perchè non si tratta di relazione extra coniugale". Ci fu addirittura un gruppo di buontemponi che pubblicò un instant book -dedicato alle donne americane- nel quale davano consigli su come praticare una fellatio in modo tale da non incorrere in problemi legali sotto l'accusa di infedeltà coniugale. Il libro (si intitolava "come divertirsi all'americana e vincere la propria eventuale causa di divorzio") andò a ruba e quelli si arricchirono.
Finchè Hillary Clinton non decise di prendere in pugno la situazione e iniziarono le sue interviste alla televisione. Fu davvero bravissima e riuscì a ribaltare la situazione. Dichiarò che si trattava di una messinscena e di una trappola politica dei repubblicani, che non c'era stato alcun tradimento perchè il marito aveva condiviso con lei l'intera faccenda sulla quale avevano riso insieme e l'America si spaccò in due su questa vicenda. Non si parlava d'altro.
Ma alla Casa Bianca e al Congresso le cose andarono diversamente.
I repubblicani volevano l'impeachment, sperando così di poter cavalcare il moralismo puritano della nazione e su quell'onda retorica vincere le elezioni del 4 novembre 2000. Al Gore era un ferreo sostenitore delle dimissioni spontanee di Bill Clinton, il che avrebbe favorito lui e il partito democratico alle elezioni, sostenendo che gli americani erano maturati e la situazione economica andava talmente bene ma talmente bene che nessuno ci avrebbe rinunciato per una mera questione di corna. Bill Clinton tentennò, messo sotto pressione ed era quasi pronto ad accettare. Ma Hillary insorse e iniziò il braccio di ferro con Al Gore. Hillary, infatti, sapeva che se il marito si fosse dimesso, entrambi sarebbero scomparsi dalla scena politica per sempre. Ci furono zuffe micidiali tra Hillary e Al Gore che si conclusero con la vittoria di lei alla fine del 1998. Hillary andò dai repubblicani a trattare e lì gli squali capirono che era finalmente arrivato il momento di fare il colpo grosso confidando nel "fattore umano". Le dissero che erano disposti a rinunciare all'impeachment, che erano disposti a far cadere la cosa, che erano disponibili a dichiarare che la ragazza era una mitomane e che aveva esagerato, annacquando il tutto, addirittura facendo arrestare i tecnici che avevano fatto l'analisi del dna (poveretti furono gli unici a pagare) sostenendo che avevano dichiarato il falso in cambio di danaro. In cambio chiedevano soltanto una cosa: eliminare il Glass Steagall Act firmato da Franklin Delano Roosevelt nel 1934, cancellare la divisione tra banche commerciali, banche di credito alle imprese e banche finanziarie a finalità speculative. "Vogliamo soltanto questo e firmiamo l'accordo". Al Gore si ribellò ma perse la sua battaglia contro Hillary. Da quel momento in poi, nonostante fosse il vice-presidente, Al Gore non rivolse più la parola a nessuno dei due.
E questo avvenne. Il governo americano sospese e "rimandò" le denunce contro 17 colossi finanziari, contro 197 banche e contro 456 istituti finanziari al 20 novembre 1999. Le denunce erano tutte relative alle loro attività speculative finanziarie che cozzavano contro la Legge voluta da Roosevelt.
Finalmente, dopo 65 anni e dopo ben 17 tentativi falliti, la stessa oligarchia che aveva prodotto la crisi economica del 1929 (la stessa identica) vinceva la propria partita e si preparava alla rivincita per cambiare lo scenario mondiale e passare dalla guerra contro la povertà alla guerra contro i poveri. Ci aveva provato Ronald Regan nel 1981, 1983, 1985, 1987 (era stato messo lì per questo) ma gli era andata male: il Congresso non glie lo aveva consentito. Ci aveva provato Bush sr. nel 1989, 1990, 1991: battuto a stragrande maggioranza.

Avviene a Washington, quindi, nel cuore dell’impero occidentale, l’atto ufficiale che consegna il destino delle popolazioni occidentali nelle mani della oligarchia finanzaria, in una data specifica ed esatta: il 12 novembre del 1999 alle ore 10.30 del mattino.
In seguito a un complesso meccanismo di scontro politico parlamentare all’interno del congresso statunitense, i democratici scelgono di accettare la mozione della maggioranza repubblicana di destra. In quella data, il presidente Bill Clinton firma l’atto convertendolo in Legge: la nuova legge bancaria Gramm-Leach-Bliley Act. Con questa nuova legge viene abrogato il celebre Glass-Steagall Act del 1933, fortemente voluto dall’allora presidente Franklin Delano Roosevelt e redatto sotto l’attenta consulenza di John Maynard Keynes; una legge, questa, che prevedeva la separazione tra attività creditizie tradizionali delle banche commerciali e attività finanziarie delle società di investimento.
Viene chiamato The Gramm–Leach–Bliley Act (GLB), also known as the Financial Services Modernization Act of 1999.
Fu la scelta personale di una coppia a decidere.
Se Clinton si fosse dimesso, il mondo sarebbe stato diverso. Non so come, ma diverso. Secondo analisti esperti, con ogni probabilità sarebbero perfino stati obbligati a rimandare di diversi anni l'imminente varo dell'euro. Sarebbe stata la sceneggiatura di un film diverso.
E' stata la ambizione sfrenata di una donna molto forte e l'infantile erotomania di un uomo molto debole.
Così si afferma l'esercizio del fattore umano.
Non è neppure tanto originale.
Era accaduta la stessa identica storia 2.800 anni fa.
Anche lì, per la stessa identica ragione.
Il mondo, nel IX secolo avanti Cristo, era molto diverso da quello di oggi, ma gli esseri umani erano uguali.
Il centro del mondo era il Mediterraneo e la punta di diamante era Alessandria d'Egitto, la Manhattan di quei tempi. Tutta la vita che contava si svolgeva in Egitto, Lybia, Tunisia, Syria, Iraq e Turchia. L'Europa non esisteva, era poco popolata, composta da gruppi locali che non avevano contatti tra di loro, circa 200 diverse etnie: lusitani, iberici, galli, sassoni, celti, etruschi, sanniti, piceni che vivevano nel loro territorio ed erano fuori dalla scena. Ma era sorto un nuovo gruppo, nato dalla fusione di due ceppi molto molto forti, provenienti uno dalla Scandinavia, l'altro dalla Georgia. Due secoli prima, nel nord e nell'est d'Europa, intorno all'anno 1.000 a.C. c'era stata una rivoluzione climatica e la temperatura era crollata alla media di 30 gradi sottozero per diversi decenni di seguito. Gli scandinavi erano scappati via, emigrando verso sud, alla ricerca del caldo e attraversarono l'intero continente sperando di trovare un luogo ameno. I sopravvissuti, quando arrivarono davanti alla muraglia delle Alpi, capirono che al di là delle montagne non c'era il gelo, decisero di aggirarle, scalarle era impossibile, troppo alte e troppo rigido il clima. E così scesero per il versante adriatico finchè non arrivarono in una splendida, mite e calda pianura soleggiata piena zeppa di frutta, verdura e cacciagione nella quale abitava uno sparuto gruppo di emigranti come loro che provenivano, invece, dall'Europa dell'est. I due gruppi si piacquero e si fusero dando vita alla Grecia. E' quella che il poeta dell'antichità Esiodo descrive come "l'epoca dei giganti e degli dei e degli eroi" perchè il ricordo di questi uomini e donne, biondi con gli occhi azzurri, di forza possente e robusta, molto alti, con i capelli lunghissimi, rimase a lungo nella memoria collettiva. Dopo 250 anni si erano sistemati dando vita a una loro cultura che era però periferica. Non solo erano fuori da tutto, ma dovevano anche pagare severi dazi per acquistare merci che provenivano da altri paesi e dalla Persia e India da cui arrivavano tessuti, pellicce, filati, spezie, riso, diverse qualità di cibo, ferro per forgiare le armi. Tutto era sotto il controllo di quella che era la Wall Street dell'epoca: Troia, piazzata nel punto in cui finisce l'Europa e inizia l'Asia a dominare l'intera scena. I troiani avevano chiuso un accordo con gli altri paesi del Mediterraneo per cui garantivano a tutti ogni tipo di merce e servizio ma alle loro condizioni. Il nuovo e sconosciuto gruppo etnico, gli Achei, il dazio non lo volevano più pagare, volevano essere sovrani e autonomi e volevano trattare direttamente con i persiani e con gli egiziani. Ma non c'era niente da fare. Finchè non si verifica un evento assolutamente casuale, identico a quello avvenuto nel 1997 a Washington, 2800 anni dopo. La storia/leggenda racconta che il re Menelao, un uomo anziano, grasso, brutto, basso, volgare, piuttosto brutale, ma molto ricco perchè proprietario di diverse mandrie di pecore (tutto qui) e quindi diventato re, invita il plenipotenziario troiano per trattare sui dazi. Arriva Paride, il principe che si occupava dello smistamento delle merci, ospite per qualche settimana. E lì, la giovanissima moglie di Menelao, Elena (forse di ramo scandinavo) avvilita, intristita e annoiata dalla sua piatta vita essendo stata venduta dal padre a quel brutto re, si invaghisce di Paride. La notte va nella sua stanza e lo seduce. Finita la missione, Paride riparte. Ma Elena lo segue con una barca a vela finchè non lo raggiunge e allora lui se la porta via. Il resto è cosa nota.
La guerra di Troia cambiò gli equilibri economici di allora, sconvolse tutti i piani e il baricentro dall'Asia e dall'Africa del Nord si spostò verso il continente europeo.
Anche in questa storia fu il fattore umano a decidere le sorti di questa rivoluzione. Se non fosse stato per Elena di Troia forse sarebbe stata una storia diversa, attuata e interpretata da qualcun altro di lì a qualche anno, o decennio, e sarebbe stata comunque una storia completamente diversa e noi non sapremo mai quale dimensione delle esistenze avrebbe introdotto nella vita di tutti noi.
Siamo ancora umani, nel bene e nel male. E le decisioni e le svolte avvengono e si verificano perchè a un certo punto irrompe sulla scena il fattore umano che sconvolge i piani, cambia la sceneggiatura, altera le coordinate, perchè prevale una generosità inconcepibile o una prepotenza arrogante indicibile, vince la vanità e l'ambizione oppure l'eroismo disinteressato. Non si sa. Nessuno lo sa. Ma questo avviene.
E' sempre avvenuto e seguiterà sempre ad avvenire fintantochè esisterà la specie umana.

Mi piace sostenere questa mia personale idea del mondo e delle cose.

Barack Obama sa benissimo che se non annulla quella legge che ci ha uccisi e seguita ad ucciderci, non cambierà nulla e la situazione peggiorerà finchè non travolgerà tutti, anche lui.
Sono certo che anche in quest'anno il fattore umano irromperà di nuovo sullo scenario (ma non so come nè dove nè perchè, non sono un mago) seguendo quella che il filosofo Hegel chiamava "l'incontrovertibile astuzia della Storia" in grado di inventare nuovi copioni, inediti scenari, per far posto a protagonisti originali che seguono una loro idea, una loro virtù o un loro vizio, un capriccio del carattere, un'ambizione vorticosa e sostenuta da piglio volitivo. E la Storia cambia.

Penso che se il 4 novembre del 2014 alle elezioni politiche Usa i democratici avranno la maggioranza al Congresso, dieci giorni dopo ripristineranno il Glass Steagall Act del 1934.
Per non dire che ne sono quasi certo.
E' probabile addirittura che tentino di farlo anche tra qualche mese.

Le informazioni che provengono dagli Usa, da settori diversi e rilevanti, mi fanno pensare che oltreoceano, cinque minuti dopo che la signora Yellen si sarà accomodata sulla sedia di Presidente della Federal Reserve, il 14 gennaio 2014, a Washington inizierà il braccio di ferro.
Il 15 novembre del 1999 quando Clinton firmò quella legge criminale, la Yellen disse: "Da oggi abbiamo creato le condizioni per distruggere un'intera generazione, un giorno i nostri figli busseranno alla nostra porta e ci chiederanno spiegazioni accusandoci di aver distrutto il loro futuro. Noi saremo costretti a dar loro ragione".

Dal 14 gennaio, questa persona diventa la donna più potente in tutto il pianeta.
Tutto ciò mi fa davvero ben sperare.

Secondo me dal 14 Gennaio si comincia a ballare.
E non sarà nè un minuetto nè una danza macabra.

buon week end a tutti fonte esuli pensatori in patria
 
ECONOMIA e FINANZA, IN EVIDENZA
l’Italia ha pagato 3.100 miliardi di interessi in 3 decenni (198% del PIL)

10 gennaio 2014Di FunnyKing
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Guardando i dati si nota:
IL DEBITO PUBBLICO HA AVUTO UNA FORTE CRESCITA SPECIE DOPO IL 1981, DATA DEL DIVORZIO TRA BANCA D’ITALIA E TESORO, E PASSA DAL 60% AL 120% NEL 1993


LA SPESA PER INTERESSI ESPLODE SUBITO DOPO IL DIVORZIO TESORO-BANKITALIA E PASSA DAL 4% ALL’8% DEL PIL IN MENO DI 4 ANNI (1981-84)


IL DEFICIT ESPLODE CONSEGUENTEMENTE NEGLI ANNI 80 A 2 PRECISI FATTORI: INCREMENTO INCONTROLLATO SPESA PER INTERESSI (vedi sopra) ED INCREMENTO SPESA PUBBLICA CORRENTE TRA ANNI 70 ED 80.
Dal 1993 al 2012 il saldo cumulato positivo del saldo primario e’ di ben il 47% del PIL

Attualizzando i dati a valuta corrente (equivalente ad Euro del 2012) si ha:

L’ITALIA HA PAGATO TRA IL 1980 ED IL 2012 LA BELLEZZA DI 3.101 MILIARDI DI EURO EQUIVALENTI (al 2012) DI INTERESSI, PARI AL 198% DEL PIL, UNA CIFRA DI PROPORZIONI ENORMI.



Abbiamo fatto una SIMULAZIONE: tenendo fermi i saldi primari ed i valori di PIL dal 1993 in poi, abbiamo visto l’evoluzione del Debito Pubblico dal 1993 ad oggi se nel 1993 il Debito Pubblico fosse stato del 60%. Oggi sarebbe al 26%


In estrema sintesi, negli ultimi 20 anni IL DEBITO E’ PASSATO DA CIRCA 1.500 A 2.000 MILIARDI DI EURO (valori 2012) RESTANDO SOPRA AL 120% DEL PIL nonostante il fatto che:
- ABBIAMO PAGATO QUASI 2.000 MILIARDI DI INTERESSI (valori attualizzati al 2012)
- ABBIAMO REALIZZATO SALDI PRIMARI ATTIVI PER 740 MILIARDI (valori attualizzati al 2012), CIFRA CHE NON HA EGUALI IN EUROPA
In sintesi l’Italia ha comunque fatto enormi sacrifici, con risultati sul fronte del risanamento nulli, e straordinariamente
 

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