Decreto Bersani

LOBBY:
DOVE BERLUSCONI HA FALLITO

di Angelo Panebianco
Queste misure di liberalizzazione sono state costruite in modo da toccare il meno possibile interessi rappresentati dall' attuale maggioranza. Ma la CdL non aveva nemmeno tentato di scalfire gli indegni privilegi del settore pubblico.

--------------------------------------------------------------------------------
2 Luglio 2006 11:30 ROMA

(WSI) – Il pacchetto di liberalizzazioni messo a punto dal ministro Pier Luigi Bersani è il primo vero buon colpo del governo Prodi. Sul piano simbolico, per lo meno. Sul piano pratico, invece, bisognerà vedere se il governo sarà capace di resistere al contrattacco delle lobbies danneggiate. L'iniziativa ricorda il tentativo dello stesso Bersani, poi fallito, di riformare gli ordini professionali nella precedente esperienza di governo del centrosinistra. È, all'apparenza, un Paese bizzarro quello in cui si deve attendere un governo di sinistra, nel quale abbondano gli statalisti incalliti per i quali concorrenza, mercato, liberalizzazioni sono bruttissime parole, per ottenere un forte segnale a favore della concorrenza.

Naturalmente, non è tutto oro quel che luccica. Come ha giustamente osservato Francesco Giavazzi sul Corriere di ieri, queste misure di liberalizzazione sono state costruite in modo da toccare il meno possibile interessi rappresentati dalla attuale maggioranza. Le liberalizzazioni insomma non riguardano ambiti (come i servizi pubblici) dove scatterebbe il potere di veto dei sindacati e la maggioranza si dividerebbe. Ma questo non è necessariamente un motivo di biasimo per il centrosinistra.


È piuttosto un punto a sfavore del passato governo di centrodestra. Proviamo a spiegare perché. Era inevitabile che in un Paese a struttura corporativa come il nostro la necessità di liberalizzare i mercati finisse per determinare una sorta di «divisione del lavoro politico» tale per cui i governi di sinistra, se possono, liberalizzano soprattutto a spese degli elettori di destra (delle corporazioni che votano a destra) e i governi di destra, se possono, liberalizzano a spese delle corporazioni legate alla sinistra. In teoria, poco male: se infatti, anche in queste condizioni, tutti fanno il loro dovere, è l'alternanza stessa al potere che finisce per innalzare i livelli complessivi di libertà economica e di concorrenza nella società. Il problema però è che il passato governo Berlusconi fece, sotto questo profilo, troppo poco. Si sapeva benissimo che, a dispetto della conclamata ideologia liberista, quel governo non avrebbe mai liberalizzato settori (come quelli ove operano certe professioni) i cui interessi erano fortemente rappresentati nell'allora maggioranza di destra.

Il guaio è che il governo Berlusconi non riuscì a introdurre concorrenza nemmeno nei settori ove era prevalente la sinistra. Con l'eccezione, certo rilevantissima, della legge Biagi, il centrodestra non riuscì, ad esempio, a liberalizzare fino in fondo il mercato del lavoro. Fece un tentativo puntando all'abrogazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ma fallì. Né ebbe la capacità o la volontà di liberalizzare il vasto settore dei pubblici servizi. Scelse, piuttosto, in quell'ambito, di non scontrarsi con le lobbies sindacali. Deludendo così la parte di elettorato che aveva creduto nelle sue promesse di liberalizzazione. E facendo un cattivo affare elettorale: lungi dall'essere grata al centrodestra per non averne smantellato i privilegi, la maggioranza degli addetti del settore pubblico ha votato a sinistra nelle ultime elezioni. Il centrosinistra, con il pacchetto Bersani, ha fatto bene il mestiere suo. Il centrodestra dovrebbe cominciare a riflettere sul perché, quando governava, non riuscì a fare altrettanto.
http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?ART_ID=390880
 
Per quanto di destra, il decreto non mi dispiace, e trovo davvero ipocrita da parte di AN invocare la concertazione, tuttavia se parliamo di lobbies precisiamo un paio di cosette, ovviamente tutta la faccenda dei farmaci da banco ha fatto un enorme favore alla lobby delle coop rosse ed è talmente sotto gli occhi di tutti che non c'è nemmeno da discuterne.
Volevo invece sottolineare un aspetto che è passato sotto silenzio, ovvero a proposito della RCA non si fa altro che elogiare il fatto che adesso per i risarcimenti si dovrà trattare con la propria compagnia, ma si tace sul fatto che con la nuova legge viene tolto il rimborso della tutela legale, ovvero se mi rivolgo ad un avvocato per avviare la pratica di risarcimento ora me lo pago di tasca mia! Dopo la legge per cui bisogna inviare entro 3 mesi la fattura dell'avvenuta riparazione post risarcimento o si deve restituire il risarcimento stesso, questo è il nuovo colpo della Lobby delle assicurazioni, che a quanto pare destra o sinistra non tocca nessuno, SAREBBE ORA DI FINIRLA! Visto che in tale campo la liberalizzazione viene annullata da un cartello di fatto, che si torni alle tariffe imposte dallo Stato!
 
LIberalizzazioni: Montezemolo, sono un buon inizio :eek:

ROMA (MF-DJ)--"Le liberalizzazioni operate dal Governo sono un buon inizio, aprono spazi di concorrenza e puntano alla riduzione dei costi per tutti, cittadini e imprese. Confindustria non puo' non riconoscersi in questi provvedimenti". Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, intervenendo all'assemblea di Confitarma, parlando delle misure contenute del decreto Bersani relative alle liberalizzazioni. "Non va bene che ogni volta che ci sono dei provvedimenti poi ci siano sempre dei distinguo", precisa Montezemolo. "Questo Paese non deve dare la sensazione di non voler cambiare. Questo Paese deve diventare piu' moderno" e accettare la concorrenza a 360 gradi. red/pev (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. July 06, 2006 07:36 ET (11:36 GMT)
 
tontolina ha scritto:
"Le liberalizzazioni operate dal Governo sono un buon inizio, aprono spazi di concorrenza e puntano alla riduzione dei costi per tutti, cittadini e imprese. Confindustria non puo' non riconoscersi in questi provvedimenti". Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, intervenendo all'assemblea di Confitarma, parlando delle misure contenute del decreto Bersani relative alle liberalizzazioni.

invece il Silvio non le apprezza, che strano :rolleyes:
:lol:

copio da Repubblica.it:

Berlusconi: "Dal decreto Bersani oppressione fiscale e burocratica"

ROMA - "Più che un decreto sulle liberalizzazioni è un via all'oppressione fiscale e all'oppressione burocratica": il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si è scagliato contro il decreto Bersani, parlando con i giornalisti all'ingresso dell'Auditorium della Conciliazione di Roma, dove stamane si è tenuta l'assemblea nazionale di Confcommercio.

Bersani, servono più taxi. Intervenendo dopo la relazione del presidente Carlo Sangalli, il ministro per lo Sviluppo Bersani si è detto pronto al dialogo con le categorie interessate dalle misure per la tutela dei consumatori introdotte dal decreto legge con la manovra bis, ma mantenendo fermi gli obiettivi che lo hanno spinto al varo del provvedimento, tra i quali c'è quello di dotare di "qualche taxi in più le città che ne hanno bisogno". "Non voglio liberalizzare il settore dei taxi, questo servizio pubblico è insufficiente e bisogna avere qualche taxi in più senza danneggiare quelli già attivi", ha spiegato.

Bersani: "Puntiamo a risanamento e crescita". "I conti pubblici hanno dei problemi seri", ha ribadito Bersani nel corso del suo intervento all'assemblea nazionale della Confcommercio. "E questo - ha aggiunto - è dovuto al grande peso del debito pubblico che ci porta in tutti i settori ad essere costretti a spendere meno degli altri".

La strada dunque che il governo vuole seguire è "il risanamento e la crescita e bisognerà intervenire sulle rendite di posizione, in quanto su questi settori vi è un margine enorme di possibilità di azione. Occorre una redistribuzione a favore dei ceti bassi e medio bassi" che si deve realizzare, secondo Bersani, "liberando il consumatore da costi eccessivi: penso ad esempio alle tariffe che pesano sulle sui conti delle famiglie in modo eccessivo".

Gasparri contesta il decreto Bersani. Contro il decreto Bersani si è pronunciato anche l'esponente di An Maurizio Gasparri: "E' sconcertante dire che le regole non si concertano perchè Bersani non lo dice alle Coop e ai sindacati?". "Non si possono dimezzare gli stipendi di una categoria - ha sottolineato Gasparri - gli atti di violenza vanno condannati, la prevaricazione del governo è gravissima".

L'Udc invece pensa di votarlo. Di diverso avviso il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa: "Stiamo valutando se votare il decreto Bersani", dice. "Stamattina abbiamo avuto il testo - aggiunge Cesa - e oggi pomeriggio avremo la riunione con i capigruppo". Complessivamente, secondo il segretario generale dell'Udc, il pacchetto Bersani è "un'iniziativa che ha una sua validità, anche se con un metodo errato" perché "andavano sicuramente ascoltate le categorie".


06/07/2006 - 10:33
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto