Derivati, futures e certificati, sugli indici e commodities - Cap. 2

fotty ts: presto arriveranno tenaris (la cavalla) e atlantia in modo da avere anche la piu' piccola delle top 10 del mib. di seguito Tenaris:

2015-03-14 09_32_57-AmiBroker - [BIT_TEN -  - Hourly].png


indichero' lo stato del ts solo, per il momento, sul 3d in modo da capire come si comporta live per i prossimi 3/6 mesi.
 

CRUDE OIL (Petrolio) – Chiusura - 13/03/2015 – sempre LONG (sul TS di Medio-Lungo periodo)


eccoci arrivati al dunque… il test del minimo da dove era partito il movimento di medio periodo..
possibilità quindi di doppio minimo… e ripartenza

se non riparte da qui chiudere tutto (stop sotto 44,72 con candela oraria)

Il CRUDE OIL – X4-TS è sempre LONG sul contratto CLJ15 – Apr ’15 , Flat & Reverse leggibili sul grafico


 

CRUDE OIL (Petrolio) – Chiusura - 13/03/2015 – sempre LONG (sul TS di Medio-Lungo periodo)


eccoci arrivati al dunque… il test del minimo da dove era partito il movimento di medio periodo..
possibilità quindi di doppio minimo… e ripartenza

se non riparte da qui chiudere tutto (stop sotto 44,72 con candela oraria)

Il CRUDE OIL – X4-TS è sempre LONG sul contratto CLJ15 – Apr ’15 , Flat & Reverse leggibili sul grafico

ha lasciato sul campo piu' del 20% :eek: anche a seguirlo con etc leva 1 il 20% non si butta via :)
 
Grano, nonostante la discesa di ieri, il segnale partito 2 giorni fa
non è stato ancora negato... e potrebbe essere il pullback del canale appena rotto... (quello fucsia)

ecco i livelli per lunedì

WHEAT – ADX / ADM – TS V. 2.7 – Livelli Intraday per il 16/03/15


ADM – Average Daily Movement – Intraday Levels
entrata su close 1H (candela oraria)… se superato il livello indicato


 
Buon weekend agli amici......Accidenti, che legnata Eni..... Ma era qualche giorno che girava male.... Io pensavo che fosse esclusiva colpa del prezzo del barile, ma come sempre sbagliavo.....Vabbè, Eni non è un derivato, non ha decadimento.....Quindi non mi lamento.....
 
Quantitative Easing: Draghi potrebbe ridurre gli acquisti in corsa. Ecco perché e quali saranno le prossime mosse della BCE


Si fanno sempre più insistenti le voci su una possibile riduzione dell’importo degli acquisti di bond da parte della Banca Centrale Europea.
Il motivo è presto detto: il tonfo dei rendimenti dei titoli di Stato.
Attualmente, dopo giorni di rally in cui i rendimenti dei Btp sono scesi all’1%, sembra arrivato un momento di «equilibrio». Il decennale tratta oggi in zona 1,15% e lo spread si trova a 88 punti base, dopo il minimo di 84 pb sfiorato ieri.
Il quantitative easing sembra dunque avere gli effetti desiderati, anche troppo. In soli 5 giorni, i titoli oggetto di acquisti hanno subito un pesantissimo calo dei rendimenti su tutte le scadenze e l’euro è sceso a quota 1,05 sul dollaro (cambio attuale 1,0586).
A questo punto però arriva il ma: la discesa così veloce dei rendimenti farà si che l’obiettivo posto da Draghi a gennaio (cioè una convergenza tra i prezzi dei bond e una generale riduzione dei rendimenti per stimolare il credito mediante un ribasso dei tassi e un parallelo aumento di liquidità) potrebbe essere raggiunto prima del previsto. Lo stesso vale per l’indebolimento della moneta unica allo scopo di aiutare l’export.

Quantitative Easing: gli acquisti si riducono?
Nel caso in cui lo scopo venisse raggiunto già nelle prossime sedute, la Banca Centrale Europea potrebbe decidere di ridurre gradualmente «lo shopping». Gli acquisti, in media, si sono fermati a 3,27 miliardi nei primi tre giorni di QE. A questo punto dunque una frenata sugli acquisti potrebbe diventare l’unica opzione dato che, un calo dei rendimenti sulle scadenze a breve-medio termine, potrebbe far rischiare a Draghi di non poter più comprare i bond. Ricordiamo infatti che il tasso sui depositi overnight è stato fissato al -0,2%, minimo storico, e la Germania possiede già dei rendimenti sotto zero.
Ed è da Berlino che potrebbero infatti giungere le prime difficoltà: in base alle quote che ogni Stato possiede nel capitale della Bce, i titoli tedeschi sono i più acquistati (si calcolano 200 milioni entro il 2016). Ma secondo le stime di Nordea bank, prendendo in considerazione il tetto del 25% stabilito dall’Eurotower, gli acquisti massimi di Bund ammonteranno a 135 miliardi, che al valore di mercato varranno intorno ai 175 miliardi.
La deduzione è una sola: la BCE sarà costretta ad acquistare meno titoli tedeschi, non rispettando l’ammontare previsto. Questo però potrebbe porre dei problemi sul principio di neutralità che prevede il rispetto delle percentuali assegnate. Dunque Draghi potrebbe decidere di correre ai ripari e ridurre gli acquisti per tutti, tagliando de facto le dimensioni del Quantitative Easing.
Allo scopo di prendere tempo e «vedere cosa succede», Francoforte potrebbe decidere di tagliare di nuovo i tassi sui depositi overnight evitando quindi di «toccare» l’importo del QE. Ma sarebbe solo una misura volta ad "allungare il brodo. Prima o poi Draghi dovrà prendere una decisione.
 
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Quantitative Easing: Draghi potrebbe ridurre gli acquisti in corsa. Ecco perché e quali saranno le prossime mosse della BCE


Si fanno sempre più insistenti le voci su una possibile riduzione dell’importo degli acquisti di bond da parte della Banca Centrale Europea.
Il motivo è presto detto: il tonfo dei rendimenti dei titoli di Stato.
Attualmente, dopo giorni di rally in cui i rendimenti dei Btp sono scesi all’1%, sembra arrivato un momento di «equilibrio». Il decennale tratta oggi in zona 1,15% e lo spread si trova a 88 punti base, dopo il minimo di 84 pb sfiorato ieri.
Il quantitative easing sembra dunque avere gli effetti desiderati, anche troppo. In soli 5 giorni, i titoli oggetto di acquisti hanno subito un pesantissimo calo dei rendimenti su tutte le scadenze e l’euro è sceso a quota 1,05 sul dollaro (cambio attuale 1,0586).
A questo punto però arriva il ma: la discesa così veloce dei rendimenti farà si che l’obiettivo posto da Draghi a gennaio (cioè una convergenza tra i prezzi dei bond e una generale riduzione dei rendimenti per stimolare il credito mediante un ribasso dei tassi e un parallelo aumento di liquidità) potrebbe essere raggiunto prima del previsto. Lo stesso vale per l’indebolimento della moneta unica allo scopo di aiutare l’export.

Quantitative Easing: gli acquisti si riducono?
Nel caso in cui lo scopo venisse raggiunto già nelle prossime sedute, la Banca Centrale Europea potrebbe decidere di ridurre gradualmente «lo shopping». Gli acquisti, in media, si sono fermati a 3,27 miliardi nei primi tre giorni di QE. A questo punto dunque una frenata sugli acquisti potrebbe diventare l’unica opzione dato che, un calo dei rendimenti sulle scadenze a breve-medio termine, potrebbe far rischiare a Draghi di non poter più comprare i bond. Ricordiamo infatti che il tasso sui depositi overnight è stato fissato al -0,2%, minimo storico, e la Germania possiede già dei rendimenti sotto zero.
Ed è da Berlino che potrebbero infatti giungere le prime difficoltà: in base alle quote che ogni Stato possiede nel capitale della Bce, i titoli tedeschi sono i più acquistati (si calcolano 200 milioni entro il 2016). Ma secondo le stime di Nordea bank, prendendo in considerazione il tetto del 25% stabilito dall’Eurotower, gli acquisti massimi di Bund ammonteranno a 135 miliardi, che al valore di mercato varranno intorno ai 175 miliardi.
La deduzione è una sola: la BCE sarà costretta ad acquistare meno titoli tedeschi, non rispettando l’ammontare previsto. Questo però potrebbe porre dei problemi sul principio di neutralità che prevede il rispetto delle percentuali assegnate. Dunque Draghi potrebbe decidere di correre ai ripari e ridurre gli acquisti per tutti, tagliando de facto le dimensioni del Quantitative Easing.
Allo scopo di prendere tempo e «vedere cosa succede», Francoforte potrebbe decidere di tagliare di nuovo i tassi sui depositi overnight evitando quindi di «toccare» l’importo del QE. Ma sarebbe solo una misura volta ad "allungare il brodo. Prima o poi Draghi dovrà prendere una decisione.


Molto interessante !!! Grazie per averlo psotato Xinian.
 

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